giovedì 30 giugno 2011

PAESAGGIO

CRESCE IL GRANTURCO
VEDO SOLTANTO IL CIELO.
E LE COLLINE?

LA CASA DI RUE FORTUNEE ULTIMA DIMORA DI HONORE' DI BALZAC (DA TORRI D'AVORIO DI G.SCARAFFIA ED EXCELSIOR 1881)

...Le porte del salone del primo piano erano riccamente intarsiate. Un velluto verde mela, incorniciato di legno grigio, ricopriva il soffitto. Un damasco cinese verde cupo fasciava i mobili incrostati di madreperla. Arabeschi d'avorio striavano i cassetti di uno stipo veneziano.Diverse sculture affollavano le consoles, mentre in un angolo riposavano le celebri canne da passeggio del'autore, tra cui quella leggendaria dal gigantesco pomo d'oro decorato da trecento turchesi. Nella camera da letto le sedie e le poltrone d'ebano, foderate di velluto rosso, erano intarsiate di tartaruga e smalto azzurro.Tende di damasco scarlatto proteggevano il letto di Boulle.Il damasco rosso della tappezzeria, da cui si protendevano i candelabri scolpiti di Saxe, era racchiuso da boiseries bianco e oro. Un damasco giallo rivestiva interamente lo studio, in cui s'ergeva un mobile attribuito a Maria de' Medici. Rame, avorio e tartaruga venavano i mobili e la biblioteca. Rilegature purpuree proteggevano i volumi :" Posso leggere solo i libri che ho comprato". Una Venere d'avorio, opera, riteneva, di Benvenuto Cellini, guardava la cassapanca di Enrico IV, sormontata da un Bacco di modesta fattura. Un "pezzo mediocre"ammetteva a malincuore il proprietario. Lo splendore raggiungeva l'apice nella galleria illuminata dall'alto e arricchita da alcuni pezzi donati dalla contessa (Madame Hanska), tra cui un Greuze, due Watteau, un Mignard, un Rigaud, un Van Dyck, un Cranach e ben tre Canaletto.

***(fu urtando uno dei prediletti mobili istoriati che una gamba si ferì iniziando il processo che l'avrebbe condotto alla cancrena e velocemente alla morte)


mercoledì 29 giugno 2011

PERCHE' PENSARE?

PERCHE' PENSARE?
ROSSO - GIALLO - BLU E NERO,
MEGLIO GUARDARE.

LA CASA DI RUE FORTUNEE ULTIMA DIMORA DI HONORE' DI BALZAC (DA TORRI D'AVORIO DI G.SCARAFFIA ED EXCELSIOR 1881)

...Sei vedute di Napoli adornavano il corridoio che portava alla scala. Un tappeto rosso e nero si snodava sui gradini, lambendo i grossi vasi cinesi, alla luce di una magnifica lanterna appesa a un cordone di seta scarlatta. In piedi su una console di Boulle, le braccia incrociate sul saio, un sorriso assorto sul viso pieno e i capelli scomposti da un soffio interiore, stava il piccolo Balzac in marmo di Carrara, ritratto in vestaglia da Puttinati durante un soggiorno a Milano dieci anni prima. Accanto alla maschera funebre di Napoleone c'erano alcune incisioni, tra cui un Cristo di Durer. Di lì lo scrittore poteva accedere direttamente alla cappella di Saint-Nicolas. Balzac era molto fiero di quel privilegio. "Un giro di chiave e sono a messa...Tengo più a quella tribuna che al giardino" aveva confidato un giorno a Hugo.
Sul pianerottolo s'affollavano disegni, statuette e litografie. Grandi fiori esotici in diverse tonalità di rosso s'allungavano nella folta moquette nera del primo piano. Un damasco verde rivestiva le pareti dell'anticamera, un canapè e una sedia intarsiata. Due armadi Luigi XIII ugualmente intarsiati, stavano ai lati del canapè. Due figurine di Saxe e una pendola sostavano su una console di legno di rosa. Il vaso da notte della Pompadour troneggiava accanto allo sfarzoso sedile del gabinetto a forma di poltrona, rivestito di velluto verde. Una ninfa neoclassica di Girodet vegliava sull'intimità, profumata dalle rose di un prezioso vaso da notte di Sevres in porcellana dorata........

Balzac ritratto da Puttinati

martedì 28 giugno 2011

QUESTA NOTTE DI LUNA

MI RICORDA UN DE CHIRICO
QUESTA NOTTE DI LUNA,
CON LE OMBRE NERE,
IL CIELO VERDE
IRREALE,
UGUALE A UNA NOTTE REMOTA.

IL MARE NON ESISTE.
M'ASSOPISCO,
OCCORRE REGGERMI,
LIBERARMI IL RESPIRO,
INVISIBILE LINFA ARRUGGINISCE.

De Chirico

LA CASA DI RUE FORTUNEE ULTIMA DIMORA DI HONORE' DI BALZAC (DA TORRI D'AVORIO DI G.SCARAFFIA ED EXCELSIOR 1881)

...Due tortorelle e un trofeo amoroso incorniciavano lo specchio dell'entrata in cui si rifletteva un divano letto di mogano e la moquette bianca a fiori. Marmi turchesi rivestivano il bagno. La vasca di zinco, di forma antiquata, era sormontata da un bassorilievo ripreso da Boucher, quattro bambini che trascinavano una botte. I ritratti di Marcantonio e Cleopatra facevano ala alla finestra rotonda. Se il trionfo di Galatea si duplicava nello specchio, medaglioni piu' licenziosi mostravano ninfe discinte in adorazione di Priapo e festanti con i satiri.
Nel salotto blu e oro, illuminato da un lampadario di Boulle, il grande busto di Balzac eseguito da David poggiava, tra due vasi cinesi, su una console Luigi xv. Altre due consoles, ai lati del canapè, sostenevano una coppia di vasi di Sevres decorati con delle scene agresti :i mietitori e la vendenmmia. Sopra le boiseries scolpite si librava la duchessa di Cleveland, dipinta da Netscher.
Veniva da Anversa il cuoio di Cordova, a fiori d'argento e d'oro, che tappezzava la sala da pranzo. Le pesanti tende di damasco rosso scuro, foderate di seta bianca e orlate di velluto nero, rendevano necessario il lampadario in legno da otto candele. Conchiglie, pernici e beccacce, grappoli d'uva e ranocchie, frutti e scoiattoli in legno scolpito formavano, in un'apoteosi dei piaceri del palato, le tre consoles. Sulla quarta una scena biblica, Loth e le sue figlie. La tavola poteva ospitare comodamente dodici coperti. Una fastosa cassapanca borgognona appartenuta, pareva, alla duchessa de Berry conteneva gli oggetti utili, insieme all'armadio in quercia d'Olanda sulle cui porte si snodava la storia del casto Giuseppe. Balzac sosteneva che il letto di mogano aveva ospitato la Pompadour. Sopra di esso s'apriva la cupola su cui un artista del diciottesimo secolo aveva dipinto dei putti giocosi tra ghirlande di fiori e delicati arabeschi. Due vasi di Sevres, provenienti forse dal palazo del cardinale di Rohan venivano illuminati da un grande lampadario di cristallo......

Rue de Fortunee

lunedì 27 giugno 2011

UN SOGNO O LA REALTA? :UNA NOTTE D'ESTATE ( LALLA ROMANO 1909- 2001)

NOI ANDAVAMO LEGGERI
UNA NOTTE D'ESTATE
PER UN FRESCO GIARDINO?
LA TUA MANO
HO SFIORATO O UNA FOGLIA'
LA TUA BOCCA HO BACIATO
O UN FRUTTO UMIDO E DOLCE?
NON SO SE HO BEVUTO IL SILENZIO
DELLE PIANTE NOTTURNE
O IL TUO AMOROSO SILENZIO.

LA TUA MANO MI SALUTO' TRA LE PIANTE
MA ERA FALCE DI LUNA
CHE TRAMONTAVA LONTANO.
Monet

piccoli commenti sui "gialli" del momento con investigatrici protagoniste...

"BIANCANEVE DEVE MORIRE" di Nele Neuhaus ed. Giano:presentato come record di vendite in Germania, ha un senso di trama già conosciuta, non originale....
"LA COMMISSARIO NON AMA LA POESIA" di Georges Flipo ed Ponte alle Grazie: un pò troppo ricco di citazioni letterarie, la trama si perde un pò..
Aspettiamo il ritorno della vivace e brillante Petra Delicado di Alicia Gimenez-Bartlett

domenica 26 giugno 2011

CANZONE PER PARIGI

CHE COS'E' PARIGI?
UNA STELLA?
LA LUNA?
IL MIO CUORE
UN'AMANTE DISPERATO?
COME SASSI SULL'ANIMA
IL TEMPO 
MI HA DATO CATENE,
NON IMPORTA,
ASPETTO IL VENTO,
QUI, LONTANO,
LA METAMORFOSI,
IL GIRO DELLA TERRA.
IMPARAI
IL NOME,
LA STORIA,
IL SUO GRANDE RESPIRO;
IMPARAI
LA SENNA,
LE CATTEDRALI,
IL VENTO DEL NORD,
IN SOGNO, PIANO,
NEL CANTO DELLA NOTTE.
CHE COS'E' PARIGI?
UNA STELLA?
LA LUNA?
IL MIO CUORE
UN AMANTE DISPERATO?


SONO VENUTA A PARIGI PER DIMENTICARTI (MARIA LUISA SPAZIANI 1924)

SONO VENUTA A PARIGI PER DIMENTICARTI
MA TU OSTINATO ME NE INTRIDI OGNI SPAZIO.
SEI LA CHIMERA ORRIDA DELLE GRONDE DI NOTRE-DAME,
SEI L'ANGELO CHE INVINCIBILE SORRIDE.

VENIAMO A PATTI (IL CONTADINO E IL DIAVOLO):
LASCIAMI IL GIORNO PER GUARDARE, LEGGERE,
SPRECARE IL TEMPO, DIVERTIRMI, ESCLUDERTI.
NOTTI E SOGNI, D'ACCORDO, SONO TUOI.

sabato 25 giugno 2011

MUSA ISPIRATRICE

HO BISOGNO
DI UN'INTESA.
LA NOSTRA.
TRA I TUOI OCCHI FELICI
ED I MIEI.
MAI
TI DIRO' QUALCOSA,
MAI.
NON NEGARMI
IL TUO SGUARDO,
NON SPEZZARE
QUESTO MAGICO FLUSSO.
LASCIALO
COME UN FIORE
AL CIGLIO DELLA STRADA,
APPASSIRA'
NEL TEMPO,
O MUSA ISPIRATRICE.

Dante Gabriel Rossetti

BELLEZZA ANTONIA POZZI (1912-1938)

TI DO ME STESSA,
LE MIE NOTTI INSONNI,
I LUNGHI SORSI
DI  CIELO E STELLE - BEVUTI
SULLE MONTAGNE,
LA BREZZA DEI MARI PERCORSI
VERSO ALBE REMOTE.

TI DO ME STESSA,
IL SOLE VERGINE DEI MIEI MATTINI
SU FAVOLOSE RIVE
TRA SUPERSTITI COLONNE
E ULIVI E SPIGHE.

TI DO ME STESSA,
I MERIGGI
SUL CIGLIO DELLE CASCATE,
I TRAMONTI
AI PIEDI DELLE STATUE, SULLE COLLINE,
FRA TRONCHI DI CIPRESSI ANIMATI
DI NIDI.

E TU ACCOGLI LA MIA MERAVIGLIA
DI CREATURA,
IL MIO TREMITO DI STELO
VIVO NEL CERCHIO
DEGLI ORIZZONTI,
PIEGATO AL VENTO
LIMPIDO - DELLA BELLEZZA;
E TU LASCIA CH'IO GUARDI QUESTI OCCHI
CHE DIO TI HA DATI,
COSI' DENSI DI CIELO -
PROFONDI COME SECOLI DI LUCE
INABISSATI AL DI LA'
DELLE VETTE -

venerdì 24 giugno 2011

IL FILO CHE MI LEGA AL DOMANI.

QUESTA SERA
SI SPEGNE
SILENZIOSA COME FIAMMELLA.
FUORI
TRA ERBA
E ALBERI
LUNA E STELLE
LA RUGGINE
DIVORA
CARCASSE DI CUORI.
SPARIRO'
LEGGERO NEL SONNO.
MI RACCONTERO' STORIE,
ANDRO',
MI PERDERO'.
SOTTILE COME UN CAPELLO
IL FILO
CHE MI LEGA AL DOMANI.

giovedì 23 giugno 2011

IL POETA....

VOGLIO LA POESIA
PER FARE GIORNO IL GIORNO,
DISSE IL POETA.

VOGLIO IL POETA
PER FAR VERDE IL VERDE,
DISSE UN INSETTO.

fotografia Piero Reggio


L'ALLODOLA (ANTONIA POZZI 1912-1938)

DOPO IL BACIO - DALL'OMBRA DEGLI OLMI
SULLA STRADA USCIVAMO
PER RITORNARE:
SORRIDEVAMO AL DOMANI
COME BIMBI TRANQUILLI.
LE NOSTRE MANI
CONGIUNTE
COMPONEVANO UNA TENACE
CONCHIGLIA
CHE CUSTODIVA LA PACE.
ED IO ERO PIANA
QUASI TU FOSSI UN SANTO
CHE PLACA LA VANA
TEMPESTA E CAMMINA SUL LAGO.
IO ERO UN IMMENSO 
CIELO D'ESTATE
ALL'ALBA
SU SCONFINATE
DISTESE DI GRANO.
E IL MIO CUORE
UNA TRILLANTE ALLODOLA
CHE MISURAVA
LA SERENITA'.


mercoledì 22 giugno 2011

IL GIORNO E' PRONTO...

IL GIORNO E' PRONTO.
IL GRANDE REGISTA
PORTA UN CAPPELLO BIANCO,
VUOLE SAPERE;

IL GRANDE SCENOGRAFO
PORTA UNA SCIARPA ROSSA,

IL GRANDE MUSICISTA
PORTA IL FRAC;

MI CHIEDONO COSE,
IL GIORNO E' PRONTO.

NON RISPONDERE,
MI SUSSURRA ALL'ORECCHIO LO PSICOLOGO.

QUANDO LE SERE ESTIVE...(ARRIGO HEINE 1797-1856)

SULLA PALLIDA SPIAGGIA SEDEVO
SOLITARIO E IN CRUCCIOSI PENSIERI.
IL SOLE, CALANDO, SCAGLIAVA
ROSSO-ARDENTI SAETTE SULL'ACQUE;
E I CANDIDI FLUTTI LONTANI,
DALLA MAREA SOSPINTI, SPUMEGGIAVANO
E FRUSCIAVANO SEMPRE PIU' VICINO:
- UNO STRANO FRUSCIO, BISBIGLI E SIBILI,
E RISA E MORMORII, SOSPIRI E FREMITI;
E UN SEGRETO CANTAR DI NINNENANNE-
MI SEMBRAVA DI UDIR LE ANTICHE FAVOLE,
I RACCONTI SOAVI E PRIMITIVI,
CHE UN DI', BAMBINO, INTESI
DAI BIMBI DEL VICINO,
QUANDO, LE SERE ESTIVE, SUI GRADINI
DELLA PORTA DI CASA ACCOVACCIATI,
STAVAMO A BISBIGLIARCI MISTERIOSI
RACCONTI, CON I PICCOLI
CUORI IN ASCOLTO
E GLI OCCHI ARGUTI DI CURIOSITA'
MENTRE DALLA FINESTRA, DIRIMPETTO,
LA' TRA VASI DI FIORI OLEZZANTI,
LE RAGAZZE PIU' GRANDI SI AFFACCIAVANO,
DOLCI VOLTI DI ROSA,
RIDENTI E IRRADIATI DALLA LUNA.

martedì 21 giugno 2011

ASTI

NON CAPIRO' MAI
COME HO POTUTO LASCIARTI
ASTI.
RIMANGO A PENSARTI
E SCIVOLO
IN UN DOLCE
E DOLOROSO INVENTARIO.
LA CATTEDRALE,
IL SUO SILENZIO,
LE FINESTRE,
I ROSONI IN ALTO
A TOCCARE IL CIELO,
LE PIETRE,
I LEGNI
VELATI NEL TEMPO.
LA PIAZZA
CON L'ATTENTO SGUARDO DI MARMO
DI ALFIERI,
I PORTICI,
LA VASCA DEI PESCI ROSSI,
VIALE DELLA VITTORIA,
LA MIA CASA,
I GIARDINI...
NO!
NON POTRO' PIU CONTINUARE COSI',
TROPPE SONO LE SPINE,
TROPPI SONO I PASSI,
I RESPIRI,
RICORDI CHE LACERANO.
HO IMPARATO A CAMMINARE,
A MORIRE,
HO IMPARATO
IL GIOCO E LA FATICA,
TOCCATO LA GIOIA,
L'EBBREZZA,
L'ERRORE,
LA PAURA.
DALLE RADICI SPEZZATE,
NEL BUIO E FREDDO MARMO
IL MIO CUORE BATTE
IL RITMO DELLE COSE
E IN SILENZIO
IL TEMPO
PORTA
LA MIA STORIA.

lunedì 20 giugno 2011

L'AMORE (GABRIELE ROSSETTI 1783-1854)

SAPER TU VUOI SE AMORE
SIA GIOIA, O SIA TORMENTO?
SO CHE NEL COR MEL SENTO,
EPPUR CHE SIA NON SO.

MA SE NON SO SPIEGARTI
AFFETTO IN ME SI' NUOVO,
QUEL CHE PER ESSO IO PROVO
SPIEGARTI ALMEN POTRO'.

TALOR PENSOSO E MESTO
LUNGI DA TE M'AGGIRO,
MA QUANDO POI TI MIRO
BATTER MI SENTO IL COR.

E BASTA CHE M'INDRIZZI
UN DETTO, UN GUARDO SOLO,
OGNI SOFFERTO DUOLO
PIU' NON RAMMENTO ALLOR.

IERI (ARROSISCO A DIRLO)
IERI (INCREDIBIL COSA)
INVIDIAI LA ROSA
CHE TI PONESTI AL SEN;


E DISSI, E IN DIRLO IL VOLTO
MI DIVENTO' DI FOCO;
- S'IO FOSSI IN QUEL BEL LOCO,
SAREI FELICE APPIEN -.

QUANDO TALOR MI PORGI
LA BELLA MAN DI LATTE,
NO, COME IL COR MI BATTE
NON TEL SAPREI RIDIR.

PRIA MI SI ACCOGLIE IN PETTO
UN ALITO AFFANNATO,
POI QUEL REPRESSO FIATO
SI SCIOGLIE IN UN SOSPIR.

MA QUAL SOSPIR PROFONDO...
MANDI DALL'ANSIO PETTO!
OH SE LO STESSO AFFETTO,
CARA, SENTISSI IN TE!

CH'AMI TU PURE, IL DICE
QUESTO SOSPIR PROFONDO...
NON CHE NON V'E' NEL MONDO
BEATO AL PAR DI ME.




IL BURATTINAIO E IL BURATTINO

E' STATO
UN COLLASSO DI STELLE,
I CUORI
DIVENUTI LEGNO.
IL BURATTINAIO
DAL CUORE DI PIETRA
E DAL CERVELLO DI SUGHERO
SI DIVERTE
COME UN BAMBINO.
UN BURATTINO POETA
STA AL GIOCO.
HA DIPINTO
DI ROSSO IL CUORE
E SOGNA LA VITA.
ALZATI,
SALTA,
CORRI;
E LUI SI ALZA,
SALTA,
CORRE,
NON IMPORTA
IL SUO CUORE DI LEGNO E' ROSSO.



domenica 19 giugno 2011

COLPITO DA UN ERRORE ANTICO

VORREI
VIVERE UNA VITA
PER DIPINGERE COME GIOTTO
O COME BEATO ANGELICO.
UNA VITA
PER DIPINGERE LE FAVOLE
DI BRUEGEL
O DI BOSCH.
VORREI
VIVERE UNA VITA
PER DIPINGERE
LE AVVENTURE DI GOYA.
UNA VITA
PER LA POESIA DI COROT,
DI MONET,
DI PISSARRO.
VORREI VIVERE UNA VITA
PER DIPINGERE
I CIELI
E LE SPIAGGE DI GAUGUIN.
UNA VITA
PER IL DOLOROSO GIALLO DI VAN GOGH,
PER LE CHIESE DI UTRILLO,
PER LE FORESTE DI ROUSSEAU.
VORREI
VIVERE UNA VITA
PER DIPINGERE COME DUFY.
UNA VITA
PER IL FUOCO DI VLAMINCK
O DI MATISSE,
PER LE PAZZIE DI KLEE,
DI MIRO'.
VORREI...
RIMANGO,
FERMO,
INUTILE,
SOLO,
COLPITO
DA UN ERRORE ANTICO.

DOVEROSO OMAGGIO A CLARENCE CLEMONS

sabato 18 giugno 2011

da questo angolo di prato

DA QUESTO ANGOLO DI PRATO
VEDO PIU' CIELO CHE TERRA,
COME UN C.D. DI BACH,
VIOLONCELLO E ORCHESTRA.


fotografia Piero Reggio

diario di campagna di una signora inglese del primo novecento(Edith Holden)ed. mondadori

UN CIELO SENZA NUBI, UN MONDO DI ERICA,
ROSSO DI DIGITALE PURPUREA, GIALLO DI GINESTRE;
E NOI DUE TRA ESSE, QUASI GUADANDO INSIEME,
SPARGENDO MIELE, CALPESTANDO PROFUMO.
SCIAMI DI API S'INEBRIANO DI TRIFOGLIO,
FROTTE DI CAVALLETTE SCHIVANO I NOSTRI PIEDI,
STORMI DI ALLODOLE SOPRA DI NOI
RECITANO LA PREGHIERA DEL MATTINO,
RINGRAZIANDO IL SIGNORE PER UNA VITA COSI' DOLCE.

         (JEAN INGELOU )

la nuova idea di giardino

Secondo Gilles Clement , giardiniere , filosofo, ingegnere agronomo e botanico , il giardino è un enclave che protegge l'idea del Paradiso.(come teorizza nel suo libro Il giardino in movimento ed Quodlibet) Il giardino in movimento è un  rivoluzionario  metodo di giardinaggio che rispetta la diversità della specie, non controlla  ogni più piccolo filo d'erba  e  lavora il più possibile con la natura. Clement ha firmato il Parc Andrè Citroen e il Musee du quai Branly a Parigi.

Parc Andrè Citroen a Parigi

venerdì 17 giugno 2011

VERDE SMERALDO LUCENTE

NEL SEGRETO DI UN GROVIGLIO,
NEL DELIRIO DI UN PENSIERO,
SPEZZO ASTRI E FLUTTI.
CAMMINO LUNGO LE RIVE
E GIUNGO IN UN NON POSTO
                  (DIVENTO
                   L'ACQUA VERDE CHE AMO)
ASSENTE,
QUASI INVISIBILE.

fotografia Piero Reggio

SE NON CI SEI (GIOVANNI CAMERANA 1845- 1916)

SE NON CI SEI, MI SEMBRA UN SEPOLCRETO
QUESTO VILLAGGIO;
SVANITA E' LA MALIA DEL PAESAGGIO,
DEL VERDE IDILLIO QUETO,
                     SE NON CI SEI.

SE NON CI SEI, RIFACCIO IL MIO SENTIERO
A FRONTE BASSA,
E I COLLI, I FIOR, LA NUVOLA CHE PASSA,
TUTTO MI E' STRANO E NERO
                     SE NON CI SEI.

SE NON CI SEI, SE NON TI LEGGO IN VOLTO
CHE SAI CH'IO T'AMO,
CHE IRREQUIETO TI SOGNO E TI CHIAMO,
CHE IL RAGGIO MIO M'E' TOLTO
                     SE NON CI SEI.

SE NON CI SEI, MI AVVINGHIA OSCURAMENTE
NELLE SUE BRACCIA
LA NOIA, INCUBO DALLA TETRA FACCIA;
L'ORE SON NEBBIE LENTE
                    SE NON CI SEI.

MA SE TI TROVO, SFUGGON VIA COL VOLO
DELLE FARFALLE;
RIDE LA CASA, UN CANTICO E' LA VALLE,
UN TRILLO D'USIGNOLO,
                    QUANDO TI TROVO!

giovedì 16 giugno 2011

CON IL CALICE D'ORO(...) - PIENO DI DONI - VA AL TUO APPUNTAMENTO - IN MEZZO AL DESERTO : TAGORE

SALGO LE SCALE
PESANTEMENTE, ENTRO IN CASA;
TROVO LA LUCE DEL LAMPIONE SULLO SPECCHIO,
L'OMBRA SOPRA L'OROLOGIO.
HO AVUTO PAURA DEL DESERTO,
HO PERSO I DONI

un orto odoroso sul balcone...

Per coltivare le erbe officinali da usare in cucina può bastare anche una semplice cassetta sul davanzale o sul terrazzo, si avranno così sempre a portata di mano per aromatizzare i nostri cibi.Ne occorrono piccole quantità, ma come sono fragranti!Alcune erbe come il basilico e il prezzemolo sono migliori fresche, altre esaltano la loro qualità essiccando.Si possono conservare cogliendole prima della fioritura, legarle a mazzetti, lasciarle in un luogo asciutto e buio, appena le foglie sono secche si sbriciolano e si mettono via in un vasetto, meglio di vetro scuro, a chiusura ermetica. Da ricordare che da secche hanno un sapore più forte e spiccato; usarne dosi più piccole.
Il nostro orto officinale sul balcone comprende timo, salvia, origano, basilico e menta per profumare le frittate estive!
timo


origano

basilico

menta

salvia

mercoledì 15 giugno 2011

le coccinelle

Oggi sul balcone sono volate le coccinelle , rosse con sette puntini, le più comuni e le più conosciute.Esistono anche coccinelle con due punti, più piccole e con grande varietà di disegni. Le coccinelle divorano acari e afidi in grande quantità: si è incominciato ad allevarle per utilizzarle al posto degli insetticidi, quindi BENVENUTE!

IL FOCOLARE, LUCE BASSA D'UNA LAMPADA (PAUL VERLAINE 1844-1876)

IL FOCOLARE, LUCE BASSA D'UNA LAMPADA;
SOGNAR CON UN DITO SULLA TEMPIA
GLI OCCHI PERDUTI NELLE PUPILLE AMATE;
L'ORA DEL TE' FUMANTE E DEL  RIPOSO;
LA DOLCEZZA DI SENTIR LA SERA MORENTE;
STANCHEZZA INCANTEVOLE ED ATTESA ADORATA
DELL'OMBRA NUZIALE E DELLA DOLCE NOTTE,
OH! TUTTO CIO', IL MIO DESIDERIO INSEGUE
SENZA SOSTE, TRA MILLE PROMESSE VANE,
IMPAZIENTE PER I MESI, FURIOSO PER LE SETTIMANE.



martedì 14 giugno 2011

l'albero di ciliege

ERA D'ESTATE
RINCORREVO FARFALLE,
SCOPRIVO IL MONDO;
SULLA COLLINA
GIALLI E ROSSI "GRAFIUN",
FILARI DI UVE BIANCHE.

ciliege "duracine" o "grafiun"

diario di campagna di una signora inglese del primo novecento(Edith Holden)ed. mondadori

E POI VENIVA L'ALLEGRO GIUGNO
DI VERDI FOGLIE ABBIGLIATO COME FOSSE UN SUONATORE,
EPPURE NELLA SUA STAGIONE LAVORAVA TANTO QUANTO SUONAVA,
PERCHE' DAL FERRO DEL SUO ARATRO BALZASSE L'UMIDA ZOLLA;
UN GRANCHIO CAVALCAVA, UN GRANCHIO CHE PROCEDEVA
LENTO ALL'INDIETRO, CON PASSI INCERTI, GROTTESCHI
E SGRAZIATI, COME IL REMATORE DI UNA CHIATTA
CHE SPINGE IL REMO IN DIREZIONE OPPOSTA ALLA SUA FACCIA
        (SPENSER)

IO SARO' ALBERO (SANDOR PETOFI 1823-1849)

IO SARO' ALBERO SE TI FARAI
FIORE D'UN ALBERO:
SE RUGIADA SARAI MI FARO' FIORE.
RUGIADA DIVERRO' SE TU SARAI
RAGGIO DI SOLE:
COSI', MIO AMORE, NOI CI UNIREMO.

SE, MIA FANCIULLA, TU SARAI CIELO,
IO DIVERRO', ALLORA, UNA STELLA:
SE, MIA FANCIULLA, TU SARAI INFERNO,
IO PER AMARTI MI DANNERO'.
S. Valadon

lunedì 13 giugno 2011

MI METTERO' UN VESTITO...

MI METTERO' UN VESTITO DA UOMO PIGRO
E CAMMINERO' COME FOSSI STANCO.
NON DIVENTERO' UN ALTRO
E LA LUNA SARA' SEMPRE DI MARMO,
IL MARE SEMPRE UN RICORDO.
SARO' UNO STRATEGA,
UN ALCHIMISTA O UN GIARDINIERE.

LA POESIA CONTINUERA'.

MI METTERO' UN CAPPELLO DA UOMO INDIFFERENTE
E SORRIDERO' AGLI ALBERI.

fotografia Piero Reggio

chi ha ispirato il personaggio di Ofelia?

Una bambina che nel 1569 morì affogata mentre stava raccogliendo dei fiori potrebbe aver fornito a W. Shakespeare l'ispirazione per il personaggio di Ofelia, la nobile che, anzichè sposare Amleto, incontrò il medesimo destino in uno stagno. E' quanto sostiene un gruppo di ricercatori dell'Università di Oxford che si è imbattuto nel rapporto del coroner sulla morte della piccola sfogliando i documenti di epoca Tudor custoditi presso gli archivi di Kew. Secondo Stephen Gunn, lo storico di Oxford a capo della ricerca, il Bardo e la bambina potrebbero addirittura essere parenti. Lei si chiamava Jane Shaxspere e aveva due anni e mezzo quando cadde in un canale per l'alimentazione di un mulino non lontano da Stratford-upon-Avon, il paese natale del drammaturgo che all'epoca aveva cinque anni. Shakespeare avrebbe potuto apprendere della sua morte tramite i racconti dei famigliari e rimanerne così impressionato da utilizzare la storia circa trent'anni dopo nel suo Amleto.

Ofelia : John Everett Millais

domenica 12 giugno 2011

ADAGIO DI ALBINONI

TOCCA IL PROFONDO
L'ADAGIO DI ALBINONI
ESILE TRACCIA





nel parco, al calar della sera...

NEL PARCO, AL CALAR DELLA SERA,
ASPETTO.
ASPETTO CHE L'ALBERO, LE FOGLIE
E L'ERBA
DIVENTINO RICORDO;
CHE L'ACQUA DELLA FONTANA
E LE PIETRE
DIVENTINO SOGNO;
CHE IL CIELO SENZA LUCE
DIVENTI TRISTEZZA;
CHE IL PRIMO BUIO
DIVENTI PAURA.
NEL PARCO, AL CALAR DELLA SERA.

sabato 11 giugno 2011

dolce languore

DOLCE LANGUORE
DEL PAESE NATIO,
PERCHE' MI UCCIDI?

fotografia Piero Reggio

IL CANTO DELL'ESTATE

IL CANTO DELL'ESTATE,
IL VENTO TRA LE FOGLIE,
IL MARMO DELLA LUNA
SCOLORA LA PASSIONE.

M'ADDORMENTO DI UN SONNO DEL SANGUE.

DISPERATO COLORE,
MI RISVEGLI,
M'ILLUDI,
ACCENDI FUOCHI.

acrilico Piero Reggio

venerdì 10 giugno 2011

ora ci vuole un tango!...

PREGHIERA (RENE'-FRANCOIS SULLY-PRUDHOMME 1839-1911)

SE SAPESTE QUANTO MAI ACCORA
NON AVERE UN FOCOLARE,
INNANZI ALLA  MIA DIMORA,
TALVOLTA, VERRESTE A PASSARE.

SE SAPESTE QUANTO E' MAI DURO,
PER UN'ANIMA SOLA E MALDESTRA,
NON ACCOGLIERE UNO SGUARDO PURO,
GUARDERESTE ALLA MIA FINESTRA.

SE SAPESTE CHE BALSAMO APPORTA
LA PRESENZA DI UN'ANIMA BELLA,
VI SEDERESTE ALLA MIA PORTA
COME UNA DOLCE SORELLA.

E SE SAPESTE CHE V'AMO,
CHE V'AMO PERDUTAMENTE,
ENTRERESTE CERTO PIAN PIANO,
COSI', SEMPLICEMENTE.

giovedì 9 giugno 2011

UN PASSERO ....

ALLARGA LE ALI.
SI ARRUFOLA IN UN VASO.
POI VOLA VIA.

L'ARTE DELLO ZEN

MOLTE FORME DI BUDDHISMO SOSTENGONO CHE LE AZIONI QUOTIDIANE, COME LO SPAZZAR VIA LE FOGLIE, POSSANO ESSERE USATE COME MEZZI DI MEDITAZIONE. CIO' E' PARTICOLARMENTE VERO PER LO ZEN CHE CONSIDERA VARIE ATTIVITA' COME UN AIUTO NEL RAGGIUNGIMENTO DELLO STATO DI CONSAPEVOLEZZA. QUESTE ARTI ZEN, CHE IMPLICANO UNA SEMPLICITA' CARICA DI FORZA, INCLUDONO LA CERIMONIA DEL THE  CHADO; LA COMPOSIZIONE DEI FIORI CON UNA PARTICOLARE ATTENZIONE ALL'INTERPRETAZIONE DELLA NATURA ATTRAVERSO L'USO DI SIMBOLI IKEBANA, LA SISTEMAZIONE DEI GIARDINI, L'ARTE DELLA CALLIGRAFIA, L'ARTE DELLA PITTURA E DELLA POESIA E ANCHE LE ARTI MARZIALI .
NELLA LETTERATURA , LA FORMA DI POESIA SVILUPPATA DALLA TRADIZIONE ZEN E' L'HAIKU, POESIA FORMATA DA DICIASSETTE SILLABE GIAPPONESI. L'HAIKU PALESA L'ESSENZA DELL'IMMAGINE POETICA E MIRA A COGLIERE L'ATTIMO IN CUI SI REALIZZA L'AUTENTICA REALTA':
ANTICO STAGNO.
LA RANA SI TUFFA.
IL SUONO DELL'ACQUA.
QUESTO HAIKU FU SCRITTO DAL POETA BASHO NEL XVII SECOLO.

mercoledì 8 giugno 2011

RILASSIAMOCI CON UN CLASSICO......

FIGLIOL PRODIGO

COME IL FIGLIOL PRODIGO
RITORNO,
TROPPO TARDI ORMAI
RITORNO DA ME IN ME,
NESSUNO MI ASPETTA
E HO LA NOSTALGIA
DI UN PAESE LONTANO.

LA SINCERITA' ; THOMAS MERTON

E' CURIOSO CHE TUTTO IL NOSTRO MONDO SI CONSUMA PER IL DESIDERIO DI CONOSCERE LA NATURA DELLE COSE, E IN REALTA' FA UN'ENORME QUANTITA' DI SCOPERTE SULLA LORO COSTITUZIONE FISICA E VERIFICA LE SUE SCOPERTE - E ANCORA NON SA SE ESISTA UNA COSA TALE COME LA VERITA'!...

martedì 7 giugno 2011

GIOCO CON IL PENSIERO

GIOCO CON IL PENSIERO
CERCO PAROLE,
RICONOSCO QUELLE GIUSTE,
M'ACCORGO CHE NON BASTANO.

CERCO IL COLORE,
VEDO QUANDO DIVENTA RESPIRO.
CAPISCO CHE NON BASTA.

SVEGLIA (LUIGI PIRANDELLO 1867- 1936)

GUIZZO' LA PRIMA RONDINE DAL NIDO
SOTTO LA MIA GRONDAIA,
VIBRANDO AL CIELO IL BREVE ACUTO STRIDO;
E GIA' NE STRILLAN CENTO IN FROTTA GAIA.

FILAN GLI AEREI STRIDI; INTANTO PARE
CHE NEI TETTI VICINI,
SALTARELLANDO, COL LOR CIANCIUGLIARE,
BEZZICHIN L'ARIA I PASSERI PICCINI.

GIU' NEL CORTILE, OSTINASI UN GALLETTO
NEL SUO VERSO ARROCCHITO.
- ZITTO, SIGNOR DOVERE, HO GIA' CAPITO.
E' ORA, E' ORA DI LASCIARE IL LETTO.

lunedì 6 giugno 2011

I GATTI...

IL GATTO E' DISTESO,
LA GATTA E' SEDUTA.

UNA STRISCIA DI SOLE
ACCAREZZA LE COSE.

IL TEMPO
E' BEN DEFINITO.

Boy e Poupee

UN CLASSICO , ODE ALLA ROSA DI SAFFO, RIME ETERNE...

PERCHE' LA ROSA, OH LA ROSA! E' DEI FIORI PUPILLA,
E' ROSSORE DEI CAMPI CHE LEGGIADRI SI SANNO,
E' TEMPO DI BELLEZZA E NELL'OMBRACOLO IGNARI
TRAFIGGE PALLIDI AMANTI, NELLO SPLENDORE IMMOTI.
OH, LA ROSA RESPIRA D'AMORE! ALLE ROSSE LABBRA
DI AFRODITE, INVOCATA AL FESTINO, LA COPPA SOLLEVA, LA ROSA!
OH! INANELLATE PER I MORTALI LE DOLCI FOGLIE,
LA ROSA GODE DEL CONTINUO ONDULARE DEI PETALI
CHE RIDONO AL VENTO RIDENTE
DELL'OVEST!

domenica 5 giugno 2011

ASCOLTANDO BACH

E' QUASI SERA
BELLISSIMO QUINARIO,
SUONA BACH - SUONA.

LA STRADA PER RHAMNOUS (JOHN LEHMANN 1907-1987)

SILENZIO DI RHAMNOUS. CAPITELLI SPEZZATI E FRAMMENTI
DI MEMBRA DI PIETRA AMMUCCHIATI DOVE I TEMPLI SI INNALZAVANO
SUI LORO BASAMENTI. TUTTO PERDUTO, PERDUTO.
E IL SANTUARIO DESERTO, RASO AL SUOLO. POTREI QUASI VEDERE
LA NERO-OCCHIUTA STATUA DI NEMESIS
NELLA LUCE DEL SOLE.

SILENZIO DI RHAMNOUS; TUTTO INTORNO
IL PENDIO ROCCIOSO PRECIPITA NEL MARE;
E OLTRE IL GOLFO, LE MONTAGNE DELL'EUBEA, COME
FANTASMI, PERDUTE NEL TEMPO COME IN AZZURRA NEBBIA.
IL SILENZIO E' SATURO DELLE PRESENZE. LO SFONDO POTREBBE ESSERE
MANI DISTESE IN ALTO, VOCI IN PROCINTO DI CANTARE,
UN RIPARO CHE CADE, CENTURIE CONGEDATE.

TROPPO LONTANO PER GLI STRANIERI. TROPPO SELVAGGIO.
LA VIA PER VENIRE, FU COME SE AVESSIMO LASCIATO
LA MAPPA DI LA' DA MARATONA. TROVAMMO
UN SENTIERO BUTTERATO, CHE STRAPAZZO' RUOTE E BALESTRE.
MIGLIO DOPO LENTO MIGLIO TRA PASCOLI E GRANO
SALIMMO SERPEGGIANDO; DI QUANDO IN QUANDO UN CANE
BALZAVA FUORI COME DA UNA BOTOLA, FURIBONDO
ALLA NOSTRA INVASIONE, UNA CONTADINA VELATA
A CAVALLO D'UN ASINO CI FISSAVA SBALORDITA;
POI PIU' NESSUNO, NON PIU' GRANO, MA CAMPI E CAMPI
INTATTI DI ANEMONI SI AGITAVANO E ARDEVANO,
ROSSE COSTELLAZIONI SPIEGATE A PERDITA D'OCCHIO
SU QUESTA VIA PER RHAMNOUS, SULL'ULTIMA BALZA.
SILENZIO DI ROVINE, QUANDO ALLA FINE ARRIVAMMO;
SILENZIO DI MONTAGNE, PURA ARIA AZZURRA, MARE LONTANO.
NON DURERA' ANCORA A LUNGO,
FRA UN ANNO O DUE, FORSE, SARA' FINITO
QUESTO SILENZIO, SACRA TRASPARENZA
ATTRAVERSO CUI IL SUPPLICE PUO' UDIRE UN CANTO;
E LE VOCI SARANNO TORNATE A CHIUDERSI NEL VUOTO
MENTRE LA GUIDA PARLA E I TURISTI GIRONZOLANO
PER IL SACRO RECINTO, RECANDO LE LORO FIDUCIOSE
LETTERE DI PRESENTAZIONE.NO,
COME AD ELEUSI, AD APHEA, COME ALLA PORTA DEI LEONI
NON S'ALZERA' IL CHIAVISTELLO AL LORO INSISTENTE BUSSARE;
ANCHE A RHAMNOUS SARA' TROPPO TARDI,
GLI DEI NON SARANNO PIU' IN CASA.

tempio di Nemesis a Rhamnous

PAESAGGIO GRECO CON FIGURE (JOHN LEHMANN 1907-1987)

DOVE PASSAVO, ALBERI D'OLIVO,
I LORO DESOLATI CONTORTI TRONCHI PIENI DI BUCHI
COME TORSI SCOLPITI, CONVULSAMENTE AGGRAPPATI
CON PROFONDE RADICI AI CAMPI CHE OMBREGGIANO.

SVUOTATI ALCUNI DAL TEMPO, PAREVA CONTRO
NATURA CHE I LORO RAMI ANCORA
POTESSERO TRASFORMARE TERRA E SOLE
IN TALI TENERE FOGLIE, IN TALI FRUTTI DA COGLIERE.

CENTINAIA DI ANNI, DICONO : E DA ALLORA
COME BRACCIA GONFIE DI MUSCOLI I TRONCHI RUGOSI
HANNO CERCATO DI AVVITARE LE RADICI SEMPRE PIU' A FONDO,
DI RESISTERE ALLA TRAZIONE NELLO SPAZIO, NEL NULLA.

GUARDAVO IL CONTADINO LAVORARE, SCABRO E FORTE
COME IL TRONCO DELL'OLIVO, DEL PARI DECISO
AD AGGRAPPARSI ALLA TERRA CON PROFONDA
RIGIDA VOLONTA' DI NON ESSERE SPOSSESSATO,

L'UNO E L'ALTRO IRASCIBILI, EROICI, FECONDI
NELLA LORO STAGIONE, COME QUANDO AL MUGGHIO DEL TORO
ECHEGGIAVANO I TEMPLI: UGUALMENTE ORGOGLIOSI
CONTRO LA FURIA DELLA STORIA, IL MULINANTE GLOBO.



sabato 4 giugno 2011

RICORDO DI PIAZZA SAN PIETRO IN ASTI

NEI TAGLI DI LUCE
LA PIAZZA E' AZZITTITA
DA SOGNO MUTATO. IL TEDIO
SOVRASTA.
SE ESISTO
SON STANCO.
IN ASTI
LA PIAZZA SAN PIETRO
PARLAVA
PARLAVA: LA TRISTEZZA DEL MONDO
INTRECCIAVA.

da un vecchio libro di scuola: piccole orchidee dei boschi

Varie specie di orchidee vegetano nei boschi. Le prime a fiorire sono quelle a due lame (Listera ovata) e l'orchidea maculata, dai  fiori bianchi macchiettati di rosso e di violetto. In giugno presso le radici dei faggi si trova spesso quella strana e grande orchidea senza foglie detta "nido d'uccello" (Neottia nidus avis), con fiori giallo-bruni.

Listeria ovata

Neottia nidus avis