giovedì 31 maggio 2012

MUCCHE NEL PRATO

LE SENTO SOLO
NON LE VEDO LE MUCCHE
E' ORMAI NOTTE
IL PRATO E' VIVO E CALDO
SOSPIRI I CAMPANACCI.


mercoledì 30 maggio 2012

SERA

ASPETTO UN CANTO
IL PRATO GIA' SUSSURRA
TENDO L'ORECCHIO
TINTO DI ROSSO IL CIELO
RIVERSERA' TRISTEZZA.


fotografia Piero Reggio

martedì 29 maggio 2012

semi di fiori gialli

USCII DAL CAMPO
SENZA FARMI VEDERE
AVEVO IN TASCA
SEMI DI FIORI GIALLI.

fotografia Piero Reggio

lunedì 28 maggio 2012

STRADA CHE PORTI AL FIUME

ERI CANZONE
STRADA CHE PORTI AL FIUME
CANZONE TRISTE
UN VALZER DI STRADELLA
NELL'ARIA CRISTALLINA.


fotografia Piero Reggio

domenica 27 maggio 2012

Pomeriggio

La tendina è alzata
per i fiori
che abbian sopra la luce.

Vedo chi arriva.

Vedo chi esce.

Di qua dietro al vetro
alla tendina
dietro ai fiori
una candela
spande essenza di limone.

Una musica
come un astro mi trafigge.

fotografia Piero Reggio

sabato 26 maggio 2012

IL CROCIFISSO AL BIVIO DELLA STRADA (GIUSEPPE COLLI)

Veglia il grande Crocifisso,
al bivio della strada,
il capo chino, l'occhio fisso,
sul viandante che va per la contrada.

Ognuno che passa lo saluta
col segno della Croce,
preghiera che non muta,
orazione senza voce.

Dalla pioggia bagnato e flagellato,
ammantato dalla neve,
dal vento asciugato e accarezzato,
baciato dalla brezza lieve.

E tutte le primavere
una rosetta rampicante,
ardita come le preghiere,
raggiunge le sue braccia sante.

fotografia Piero Reggio

venerdì 25 maggio 2012

dove è rimasto il mio cuore...

Sulle colline del Monferrato
su qualche strada bianca
è rimasto il mio cuore.
Meglio non vederle.
Meglio non vederlo
il mio cuore
ora che è un astro.


fotografia Piero Reggio


giovedì 24 maggio 2012

ieri sera abbiamo guardato le nuvole...

Ieri sera dopo una finalmente calda giornata abbiamo guardato le nuvole; c'era un piccolo gregge color grigio chiaro che poi è sparito dietro i tetti, lo seguiva una gonfia nuvoletta scura che piano piano si è gonfiata fino a diventare un dirigibile e  poi d'una tratto si è sfilacciata ed è sparita. Correvano verso sud e solo una era tutta rosa di sole. Verso le montagne le nuvole erano gonfie e compatte e sopra il campanile invece solo uno sbafo di pennello. La luna ha cercato di farsi vedere ma le nuvole  prepotenti  non le hanno lasciato la scena,  una stellina luminosa appariva e spariva. Poi il buio ha uniformato il cielo e lo spettacolo è finito; peccato,  era molto avvincente.


fotografia Piero Reggio

mercoledì 23 maggio 2012

un classico appartamento da romanzo giallo da :Maigret di G.Simenon ed Gli Adelphi...

Era l'alloggio tipico della piccola borghesia di Montmartre, con un cucinino largo poco più di un metro che prendeva luce dal cortile interno, un attaccapanni di bambù nell'ingresso e una sala da pranzo buia, con le tende scure e la tappezzeria a fiori stinta.
Nelle intenzioni dell'architetto, la stanza che Cageot chiamava il suo studio avrebbe dovuto essere il salotto, ed era l'unica della casa ad avere due finestre che la rendevano più luminosa.
Il parquet era tirato a cera; al centro della stanza facevano bella mostra di sè un tappetto scolorito e tre poltrone ricoperte di una stoffa che aveva assunto la stessa tinta indefinibile.
Le pareti color granata erano tappezzate di quadri e di fotografie appesi dentro cornici dorate. Negli angoli c'erano dei tavolini rotondi e degli scaffali carichi di soprammobili di nessun valore.
Vicino alla finestra troneggiava una scrivania di mogano ricoperta di vecchio cuoio, dietro alla quale andò a sedersi Cageot, che ammucchiò da un lato alcuni fascicoli sparsi qua e là.


martedì 22 maggio 2012

speranza..

Nella vita ci sono giorni pieni di vento e pieni di rabbia, ci sono giorni pieni di pioggia e pieni di dolore, ci sono giorni pieni di lacrime, ma poi ci sono giorni pieni d'amore che ci danno il coraggio di andare avanti per tutti gli altri giorni.
(Romano Battaglia)

fotografia Piero Reggio

lunedì 21 maggio 2012

una parola e un ricordo...

C'è una parola che mi piace tanto :"buonanotte". Mi riporta alle estati in vacanza dalla nonna; sere profumate di tigli, lucciole, chiarore di luna che illuminava il cortile, ultimi giochi con gli amici e poi l'andare a dormire in una vecchia camera con bianche tende e lenzuola ruvide e profumate di sapone, e una voce affettuosa che mi augura un buon sonno "buonanotte".






sabato 19 maggio 2012

un giorno di dolore...

PIETA' DI NOI, SIGNORE,
IN TE SPERIAMO;
SII IL NOSTRO BRACCIO OGNI MATTINA,
NOSTRA SALVEZZA NEL TEMPO DELL'ANGOSCIA.
... ISAIA 33,2-10



venerdì 18 maggio 2012

una dolcissima filastrocca di Angiolo Silvio Novaro : I DONI

Primavera vien danzando,
vien danzando alla tua porta,
sai tu dirmi che ti porta'

- Ghirlandette di farfalle,
campanelle di villucchi,
quali azzurre, quali gialle;
e poi rose, a fasci e a mucchi.

E l'estate vien cantando,
vien cantando alla tua porta.
Sai tu dirmi che ti porta?

- Un cestel di bionde pesche
vellutate, appena tocche,
e ciliege lustre e fresche
ben divisi a mazze e a ciocche.

Vien l'autunno sospirando,
sospirando alla tua porta.
Sai tu dirmi che ti porta?

- Qualche bacca porporina,
nidi vuoti, rame spoglie,
e tre gocciole di brina,
e un pugnel di morte foglie.

E l'inverno vien tremando,
vien tremando alla tua porta.
Sai tu dirmi che ti porta?

- Un fastel d'aridi ciocchi,
un fringuello irrigidito;
e poi neve, neve a fiocchi,
e ghiacciuoli grossi un dito.

La tua mamma vien ridendo
vien ridendo alla tua porta.
Sai tu dirmi che ti porta?

- Il suo vivo e rosso cuore,
e lo colloca a' tuoi piedi,
con in mezzo, ritto , un fiorte:
ma tu dormi e non lo vedi.


giovedì 17 maggio 2012

LA MALMAISON da "Storie di insospettabili giardinieri" di D: Rattazzi ed Cairo

Dopo il divorzio da Napoleone, Josephine si rifugia nel mondo delle specie vegetali. Lui è contento di questa sua passione e le fornisce i mezzi finanziari per arricchire le sue collezioni. I suoi giardinieri potano e concimano oltre centosessantanove varietà diverse di rose. A maggio fioriscono la rosa gallica, la rosa centifolia, la rosa alba, la rosa rubiginosa, oltre alle rare varietà della Cina e di Damasco. "Souvenir de la Malmaison" è molto popolare ancora oggi tra gli estimatori delle rose antiche. Secondo Andrea Stuart, autrice di The Rose of Martinique, una brillante biografia di Josephine, la Malmaison ospitava all'inizio dell'Ottocento la "più grande collezione botanica privata di Francia". Due opere illustrate da Redoutè, il pittore botanico che Josephine ha conosciuto al Louvre un anno prima di acquistare la Malmaison, danno un'idea della vastità dell'impresa avviata. Si intitolano Jardin de Malmaison e Description del plantes rares cultivees à Malmaison et à Navarre.


...Con il crollo dell'Impero la casa viene svuotata e gli arredi dispersi. La terra è venduta in lotti separati. La proprietà passa di mano molte volte e i giardini vengono abbandonati. Durante la guerra tra Francia e Prussia nel 1870 vengono quasi interamente distrutti. All'inizio del Novecento un privato, Daniel Osiris, acquista la casa e ne fa dono allo stato francese. Ora è un museo, circondato da qualche parterre di rose. Solo nei libri possiamo farci un'idea di quanto fosse vasto, visionario, vitale e ambizioso, il progetto di Josephine de Beauharnais.

rosa Souvenir de Malmaison

Redoutè


Redoutè

mercoledì 16 maggio 2012

LA MALMAISON di Delfina Rattazzi da "storie di insospettabili giardinieri" ed Cairo

In origine la consorte di Napoleone Bonaparte tenta di coltivare le piante che la circondavano, nella sua fanciullezza indolente e sognante, fra schiavi e campi di zucchero, in Martinica. Dall'isola circondata dal mare turchese si fa spedire tutti i semi e le piante possibili. Le piante esotiche sono il suo primo successo: magnolie, ciliegi dell'isola vulcanica di St. Lucia, orchidee. Il passo successivo sono le violette, i rododendri e le rose. Sull'isola nel lago crescono rododendri azzurri. La sua collezione fa un deciso passo avanti quando vengono acquisite le piante provenienti dalla spedizione in Australia del botanico Nicolas Baudin. Sono varietà di ficus, hibiscus, acacie e mimose sconosciute in Europa. Lei ama condividere le sue scoperte con gli altri. Spedisce talee, piante e informazioni sulla coltivazione a molti giardinieri francesi. Non è possessiva. Fa visitare la sua gigantesca serra a chi lo desidera. Al riparo dalle intemperie coltiva dalie di varietà particolari, amaryllis e alberi di mandarino.
L'intendente dei giardini della Malmaison Aimè Bonpland, uno studioso amico di Alexander von Humboldt, alimenta la passione della padrona di casa per le piante rare. Un dama di corte, Mademoiselle d'Avrillion, nelle sue lettere si stupisce di aver visto spendere tremila franchi per "un bulbo da fiore di cui non ricordo il nome".Considera, però, autentica la passione della moglie di Napoleone per il piante: "Il gusto per la botanica non fu soltanto un capriccio, ne fece oggetto di studi, e di studi seri. Conobbe presto il nome di tutte le piante, quello della famiglia in cui erano classificate dai naturalisti, la loro origine e le loro proprietà. Era per lei un grande piacere visitare le sue serre; le sue passeggiate erano sempre dirette da quella parte":


CONTINUA



martedì 15 maggio 2012

LA MALMAISON di Josephine de Beauharnais ; da "Storie di insospettabili giardinieri" di D. Rattazzi ed Cairoeditore

I 726 ettari delle tenute che poco per volta accrescono le terre originarie acquistate dai Bonaparte comprendono colline e valli, solcate da fiumi e ruscelli, con un prato all'inglese ed ettari di prati perfettamente curati. Nelle foreste sono disseminati templi dell'amore, statue e vasi etruschi colossali. Ponti di pietra o di legno permettono di superare i corsi d'acqua. Una coppia di cigni neri dal becco porpora, i primi che si siano visti in terra di Francia, nuota in un laghetto in miniatura. Josephine ne ha fatto il suo emblema perchè sono animali fedeli, che si accoppiano per la vita. Sulle terre vivono canguri, struzzi, zebre, llamas sudamericani e scoiattoli volanti australiani, gazzelle egiziane, emu e pony scozzesi: un serraglio in semilibertà. In casa abitano conigli, scimmie e levrieri irlandesi. Le voliere ospitano pappagalli e cacatoa australiani, uno dei quali bercia"Bonaparte"senza tregua. C'è anche un orangutang femmina che siede composta a tavola, in un abitino di cotone bianco, e sgranocchia avidamente delle rape.
Josephine ha un calesse tutto suo con cui fa spesso il giro delle proprietà. Ha costruito un'orangerie dove coltiva gli ananas. Le collezioni botaniche sono custodite in una serra. Quando nel 1808 il re di Spagna le spedisce un gregge di pecore, la padrona della Malmaison crea una fattoria tutta per loro.Autentica appassionata del mondo vegetale, Josephine legge riviste specializzate e consulta esperti, sopratutto i professori del Jardin des Plantes di Parigi e Andrè Thouin, studioso di botanica del Museo di Storia Naturale.Per i parchi ha cambiato più volte architetto. Solo Louis Berthault riesce a rendere concreto il progetto che lei ha in testa per queste terre. Sarà l'opera che lo renderà famoso. Squadre di giardinieri, esperti botanici, paesaggisti e operai lavorano senza sosta alla creazione del sogno.

"continua"











lunedì 14 maggio 2012

MI DISPIACE PICASSO...

MI DISPIACE PICASSO
SUL LUOGO DEL DELITTO
IL COLORE TORNA SEMPRE,
PER RIPETERE IL GESTO
IL FUOCO
IL CANTO RUGGINOSO.

LA PAROLA E' DIVERSA
MI RICORDA LA LUNA
LA MIA CITTA'
LE COLLINE.

MI DISPIACE PICASSO
PER QUEL ROSSO ALL'IMPROVVISO.


fotografia Piero Reggio

domenica 13 maggio 2012

una dolce espressione di amore : IL BUIO di Paola Moretta 1893-1946

Ier sera, mentr'io stavo china
nel circolo breve ed azzurro
del lume scorrendo un'antica
ingenua leggenda e da presso
tu andavi in silenzio tessendo
un morbido scialle di lana,
la luce s'è spenta d'un tratto
e siamo restate nel buio.
Allora tu, vigile e pronta,
hai tesa la tacita mano
a stringer, nel buio, la mia;
e tutto dissolto s'è il breve
timore improvviso per entro
un'onda di lenta dolcezza.
Così siam rimaste congiunte
a lungo, in silenzio; ed alfine
tornata è a risplender la luce.
Or prego il Signore che sempre,
se l'ombra severa discenda,
io possa tener tra le mie
la dolce materna tua mano.


sabato 12 maggio 2012

venerdì 11 maggio 2012

CANTO DI MAGGIO (WOLFGANG GOETHE 1749-1832)

  Come risplende magnifica per me la natura, come brilla
il sole, come ride il prato.

  Sbocciano fiori da ogni ramo e mille voci da ogni cespuglio,

  gioia e piacere da ogni petto. O terra! o sole! o felicità,
o piacere!

  O amore, o amore, così doratamente bello, come nuvole
mattutine su quelle alture.

  Tu benedici con magnificenza il fresco campo, il rigoglioso
mondo in un'atmosfera di fiori.

  O fanciulla, o fanciulla come ti amo! Come brilla il tuo
occhio! Come tu mi ami!

  Come ama l'allodola il canto e l'aria ed i fiori del mattino
amano le nebbie del cielo,

  così io amo te con caldo sangue, te che mi dai giovinezza
e gioia e animo

  a nuovi canti e danze. Sii eternamente felice, così come 
tu mi ami.


fotografia Piero Reggio

  
  

giovedì 10 maggio 2012

cosa strana i ricordi...

I ricordi sono cosa strana, dormono nel profondo, e poi basta un profumo, un colore del cielo, un giro di vento ed eccoli a struggerti il cuore. Stamattina era un caldo giorno normale,  c'erano i passerotti sui susini, il gatto dei vicini che gironzolava annoiato, le api sulle lavande e poi in giardino uno spicchio di luce tra i rami e il ricordo di un giorno non troppo remoto ha oscurato il sereno presente. Poi nel cielo è passato uno stormo di anatre e si è portato via il doloroso ricordo; almeno all'apparenza...


fotografia Piero Reggio



mercoledì 9 maggio 2012

il giardino di Kerdalo di Peter Wolkonsky da "Storie di insospettabili giardinieri di D. Rattazzi Cairoeditore

...
Il principe russo emigrato inizia a creare il giardino di Kerdalo, nelle Cotes d'Armor, in Bretagna, nel 1965, a sessantacinque anni. E' considerato uno dei giardini più emozionanti del mondo. Wolkonsky cercava un appezzamento di terra acida. Quando trova questa proprietà agricola abbandonata, di diciotto ettari, vicino al fiume Jaudy, per prima cosa la spiana con i bulldozer. Alza la casa, in pietra, di un piano. Crea canali per l'acqua che permettono di realizzare uno stagno. Nel clima oceanico temperato, con acquazzoni frequenti, prosperano piante come il gigantesco echium piniana, la gunnera, l'esotica rodgersia e i cornus. Viali piantati di camelie rosse circondano la collezione di oltre cinquanta varietà di magnolia. Pitosfori, cipressi dorati e un'intera collina piantata ad aceri giapponesi, sono la testimonianza della passione di Wolkonsky per gli alberi pregiati.
I camminamenti stretti e le specie vegetali piantate fitte, che danno il senso di una giungla naturale densa di sorprese, fanno di Kerdalo un giardino affine alla sensibilità moderna. I colori dei fiori e del fogliame rivelano il gusto pittorico dell'ideatore di questo spazio. Prati dove si susseguono il viola pallido del Geranium pratense striatum, le spighe rosa tenue del Penstemon "Evelyn", le testine rosso spento dell'"Allium sphaerocephalon, le margheritine gialle dell'Erigeron karvinskianus, sono interrotti da piante dalla fioritura azzurro cielo. A Kerdalo sono state sviluppate varietà uniche di Hydrangea macrophylla,l'ortensia dai fiori che sembrano pizzo. Ceanothus dai fiori blu intenso, felci rare, rabarbari ed euforbie tradiscono l'ammirazione per il nuovo giardinaggio inglese, architettonico e un pò selvaggio.
L'unica rosa ammessa ad arrampicarsi sulle mure di Kerdalo è la Madame Gregoire Staechlin, che in giugno si ricopre di corolle rosa acceso.C'è una zona che celebra anche lo spirito classico nel giardino. Due giganteschi allori, potati perfettamente a forma di uovo, fanno la guardia a quattro parterre quadrati dove crescono piante erbacee nei toni del rosa, del grigio e dell'azzurro. Sulla scalinata doppia in pietra le margheritine non vengono tagliate e i rampicanti non vengono potati, contribuendo all'aspetto un pò incolto di questo paradiso botanico che ospita migliaia di piante inusuali. Fra i cespugli di agapanthus e di acanto, le nepete, le salvie e le pergole fiorite di glicine bianco, si snodano sentieri in ciottoli disegnati da Wolkonsky. ...














martedì 8 maggio 2012

Perchè l'arte...

L'arte
per scordare le cose
il canto dell'infinito
o il ghigno della morte.

Per sublimare
non pensare e distrarmi.

Il tempo di un quadro
o di una poesia
e il cuore ricerca l'ebbrezza
l'oscuro.

fotografia Piero Reggio

lunedì 7 maggio 2012

i cani di Chiara

Chiara ha due cagnolini che non potrebbero essere più diversi. Una ha quattro anni, è di alto lignaggio con un importante pedigree, un nome altisonante ( per gli intimi abbreviato in Lola), un carattere bisbetico, le passeggiate la " stancano" , si concede solo qualche giro in bicicletta alteramente seduta nel cestino,  mal sopporta le persone estranee alla famiglia. L'altro ha otto mesi, è stato recuperato in un canile ed è costato l'esorbitante cifra di 12 euro e 50 , è la summa di mille razze e ogni giorno qualche avo spunta fuori. E' un cane felice, ama il gioco, la lotta con i cuscini, le corse sui prati, "aiutare" nei lavori di giardinaggio, è invadente e simpatico. Vengono gentilmente sopportati dalle gatte di casa , che in cambio pretendono di dormire nella loro cuccia e di avere la precedenza ai pasti; come si dice" tutti insieme appassionatamente"



domenica 6 maggio 2012

una splendida poesia di Giuseppe Colli dal vecchio libro trovato al mercatino : DESIDERIO

Io non vorrei
udire mai
piangere
nessuno
perchè ogni dolore
mi fa male
al cuore,
aperto
per consolare
ogni fratello
triste.

Io vorrei
su tutte le bocche
scorgere il sorriso,
in tutte le pupille
la sincerità,
sentire in tutti i cuori
la speranza
e in ogni mano la fraternità.

Io vorrei avere
ogni fratello amico,
compagno
nella gioia e nel dolore
e amare
con lo stesso cuore
la vita
dura
eppure così bella.


sabato 5 maggio 2012

I PAPAVERI (ATTILIO BERTOLUCCI)

Questo è un anno di papaveri, la nostra
terra ne traboccava poi che vi tornai
fra maggio e giugno, e m'inebria
d'un vino così dolce così fosco.

Dal gelso nuvoloso al grano all'erba
maturità era tutto, in un calore
conveniente, in un lento sopore
diffuso dentro l'universo verde.

A metà della vita ora vedevo
figli cresciuti allontanarsi soli
e perdersi oltre il carcere di voli
che la rondine stringe nello spento

bagliore d'una sera di tempesta,
e umanamente il dolore cedeva
alla luce che in casa s'accendeva
d'un'altra cena in un'aria più fresca

per grandine sfogatasi lontano.

fotografia Piero Reggio

venerdì 4 maggio 2012

magiche notti

MAGICHE NOTTI
DEL PAESE NATIO
BIANCHE LE STRADE
CHE PORTAVANO AL FIUME.



fotografia Piero Reggio



giovedì 3 maggio 2012

I GATTI ( CHARLES BAUDELAIRE)

Gli innamorati accesi e i dotti austeri
amano nella loro età matura
i gatti, dolci e forti, della casa
l'orgoglio, come loro freddolosi
e sedentari. Amici della scienza
e della voluttà, essi ricercano
il silenzio e l'orrore delle tenebre;
li avrebbe presi per corsieri funebri
l'Erebo se potessero al servaggio
piegare il loro orgoglio. Meditando,
con nobiltà essi assumono le pose
di grandi sfingi in fondo a solitudini
distese, che in un sogno senza fine
sembrano addormentarsi ; di scintille
magiche sono folti i loro reni
e, come sabbia fine, vaghi screziano
le mistiche pupille atomi d'oro.


Shanti e Tea

mercoledì 2 maggio 2012

nuvole

Sono legate
troppo ai ricordi
le nuvole.
Dovrò inventare
un altro significato.
"Vivi la realtà"
mi ha detto un insetto filosofo
con negli occhi grandi
il sonno delle pietre.

fotografia Piero Reggio

martedì 1 maggio 2012

una sensibile poesia di Renzo Pezzani (1898-1951) letta in un vecchio libro scovato al mercatino : Giobbe

Dice il Signore : - Ti voglio vestire
di piaghe, le più belle che posso.
Gli tolse i panni, gli mise indosso
cento piaghe da patire.

E vedendolo mansueto
lo bagnò di sale e aceto.

Poi chiamò gente . vedesse,
di quel  ch'era, cosa ne ha fatto.
Aspettò che si dolesse,
che rompesse il fermo patto.

d'ubbidire al suo volere:
patire tutto e tacere.

Sulle piaghe gli mandò
tafani, mosche, vespe voraci.
Poi il cuore gl'interrogò:
- Perchè, Giobbe, patisci e taci?

- Non soffro, non sento orrore
di ciò che piace al Signore.

Allora, Dio, nella scodella
gli gettò cose schifose:
- Perchè ridi? - Giobbe rispose:
- Ci vedo in fondo una stella.

Una stella, un grano di riso.
è minestra di Paradiso.

Allora Dio lo fa scacciare
dalle soglie, come letame.
Tutto gli toglie: che abbia fame
e sete, sete da bruciare.

E Giobbe come un agnello
bruca erba, beve al ruscello.

Poi lo benda con due foglie
d'ombra, che non veda.
Anche la luce gli toglie,
perchè pianga, perchè ceda.

E aspetta, lo sguardo fisso
come un fuoco sull'abisso.

Sente Giobbe che andando mormora:
"Signore mio! Mio Signore!"
E' il lamento della tortora,
è speranza, non è dolore.

E dal modo come lo dice
lascia intendere che è felice.

Allora lo sbenda, gli toglie
le piaghe ad una ad una.
Vegga il sole, vegga la luna;
venga gente sulle soglie

ad invitarlo, ospite atteso,
al vino schietto, al fuoco acceso.

Dio lo lava di pioggia celeste,
i capelli gli districa,
gli mette addosso una veste
che non punga come l'ortica,

una veste come ce n'è
nel guardaroba del re.

E dice a tutti, il Signore:
Guardatelo, fu paziente
patì ed era innocente,
si rassegnò per amore.

Chi sanguinando tace
è un operaio di pace.