martedì 31 maggio 2011

SON SOGNO PIU'..

NON SOGNO PIU'
IL ROSSO DELL'ARRIVO,
IL RIPIDO TORNANTE.

IL MONDO CHIUDE.

IL SENSO TEATRALE DELLA DIVA SENZA VOCE . GANNA WALSKA DA "STORIE DI INSOSPETTABILI GIARDINIERI DI DELFINA RATTAZZI ED. CAIRO EDITORE

 Lotusland, a Montecito, in California, a pochi chilometri da Santa Barbara, è un giardino che sembra uscito dall'immaginazione, un pò perversa, di Lewis Carrol. Nello spazio dedicato al giardino topiario c'è un parterre di quasi dieci metri di diametro. E' un orologio solare funzionante, diviso in dodici spicchi e ricoperto di piante grasse. I segni dello zodiaco, in rame, adornano ogni segmento orario. attorno, orsi e pavoni scolpiti nel bosso o nel ligustro formano una sorta di giostra surreale. la creatrice di questo spazio molto apprezzato dai botanici per le piante rare che vi crescono si comportava, piuttosto spesso, come la regina cattiva di Alice nel paese delle meraviglie.Teatrale, autoritaria, del tutto disinteressata al nome delle sue piante, Ganna Walska, scomparsa a novantadue anni nel 1984, si è guadagnata un posto fra i giardinieri di genio della fine del secolo scorso.Gli applausi che non ha ottenuto sui palcoscenici come soprano, le sono arrivati dalla sua visione unica, che mescola, in modo sorridente, il collezionismo serio al kitsch più sfacciato. Nata Hanna Puacz nel 1887 in Polonia, Madame Walska ha avuto sei mariti, uno più ricco dell'atro. Da giovane era bellissima e sembra che a trent'anni ne dimostrasse quindici. Cresce con il sogno di diventare una diva dell'opera. Uno dei suoi ricchissimi mariti americani, Harold Fowler McCormick, erede di un impero editoriale, finanzia le sue lezioni di bel canto e riesce a farle calcare il palcoscenico del teatro dell'Opera di Parigi nel 1923. E' una serata di beneficenza ma l'ambiziosa soprano polacca si deve esibire nella difficile patte di Gilda nel  Rigoletto. La recensione del settimanale Time è implacabile: più che cantare la Walska squittisce. Non ha un filo di voce.



continua.....

AMO LE STRADE

AMO LE STRADE
NON HA SENSO LA VITA
SENZA AVVENTURE.

fotografia Piero Reggio

FILOSOFIA D'AMORE (PERCY BYSSHE SHELLEY 1792-1822)

SI MESCOLANO LE FONTI COL RUSCELLO, ED I RUSCELLI SI MESCONO COL MARE; I VENTI DEL CIELO PER SEMPRE IN DOLCE EMOZIONE SI CONFONDONO, NULLA NEL MONDO E' SOLO; TUTTE LE COSE CON DIVINA LEGGE IN UN SOLO SPIRITO S'INCONTRANO E SI FONDONO - PERCHE' NON IO CON TE?

VEDI COME IL MONTE BACIA L'ECCELSO CIELO E LE ONDE S'ABBRACCIANO L'UN L'ALTRA; NESSUN FIORE-SORELLA SAREBBE PERDONATO SE DISDEGNASSE IL SUO FRATELLO-FIORE; E LA LUCE DEL SOLE LA TERRA ABBRACCIA, E I RAGGI DELLA LUNA BACIANO IL MARE. MA A CHE VAL TUTTA QUEST'OPERA SOAVE, SE TU NON BACI ME?

lunedì 30 maggio 2011

IL BLU...

CON BLU E TRAMONTI
HO VISSUTO AVVENTURE,
FACILI - TROPPO.
fotografia Piero Reggio

VOCI DELL'ORTO (RICCARDO PITTERI 1853-1915)

LA CINGALLEGRA AL RAMO
VA CHIAMANDO IL DAMO:
CICISBEO,CICISBEO.


E USCENDO TRA LE FRONDE
IL DAMO LE RISPONDE
SI SON QUI,SI SON QUI.


PIGOLA ACCANTO AL NIDO
LA PASSERA AL SUO FIDO
CI SEI, CI SEI, CI SEI?


IL MOSCON BOSCAIOLO
SEGUE LA MOSCA E A VOLO
RONZA OZIANDO A ZONZO.


MA DEL POLLAIO IL RE
SI VANTA: PIU' DI ME
CHI, CHI RICCHI SON QUI?

domenica 29 maggio 2011

SUONA CHITARRA...

SUONA CHITARRA
SUONA!
PRENDI
LE MIE NOTTI.
DORMO LA PIOGGIA E IL LEGNO.

SUONA CHITARRA
SUONA!
PRENDI
LE MIE PENE.
DORMO LE LANGHE E IL MARE.

SUONA CHITARRA
SUONA!

MI SVEGLIERO'
LONTANO.

sabato 28 maggio 2011

UNA CANZONE IN TESTA

SUCCEDE A VOLTE,
UNA CANZONE - DENTRO
TUTTO IL MATTINO.

IL VECCHIO GIARDINO ( JOSEPH VON EICHENDORFF 1788-1857)

DALIE E QUALCHE PEONIA ROSSA,
QUAL MAI V'INCANTAN PAROLE?
CHE' MADRE E PADRE HA LA FOSSA
E VOI FIORITE QUI SOLE?

LO ZAMPILLAR CHETO EFFONDE
STORIE DEL DOLCE PASSATO:
COI LUNGHI CAPELLI AD ONDE
DORME UNA DONNA QUI A LATO.

NELLA SUA MANO ELLA HA UN LIUTO:
VUOLE DORMENDO NARRAR?
QUEL VOLTO, IO L'HO GIA' VEDUTO,
MA VA' PIANO, NON LA DESTAR!

E QUANDO LA SERA SCENDE
A VALLE, LE CORDE ELLA SFIORA:
MAGICO UN SUONO ALLOR RENDE
LA NOTTE PEL PARCO CHE ODORA.

ISPIRANDOSI A THOMAS MERTON

CESSA LA PIOGGIA
IL CANTO DI UN UCCELLO
FA IL PARADISO

IL SILENZIO ... THOMAS MERTON

SE VAI NELLA SOLITUDINE CON UNA LINGUA SILENZIOSA, IL SILENZIO DEGLI ESSERI MUTI DIVIDERA' CON TE LA LORO QUIETE.
MA SE VAI NELLA SOLITUDINE CON UN CUORE SILENZIOSO, IL SILENZIO DELLA CREAZIONE PARLERA' PIU' FORTE DELLE LINGUE DEGLI UOMINI E DEGLI ANGELI.

RENOIR

venerdì 27 maggio 2011

da un vecchio libro di scuola: il rovo delle nuvole e il rovo dei sassi

Ci sono due Rosacee che meritano attenzione, su per le montagne. L'una si chiama, in certi paesi, il rovo delle nuvole, perchè bisogna salire a più di mille metri per trovarla; dalla radice, che fa assai cammino entro il terreno, spuntano, ogni tanto, brevi gambi senza spine, con poche foglie arrotondate, ed un fiore solo, bianco, per ogni gambo: quando il fiore è appassito, matura una mora, che non è mora, perchè è di colore arancio, però è mangereccia. Vi è ancora il rovo dei sassi, che somiglia all'altro, ma ha le spine.

rubus saxatilis

PROLOGO

E' UN PROLOGO. DEVO CAPIRE
DOVE SONO LE LANGHE
E I MERIGGI.
DOVE SONO I PAESI
E LE OMBRE.
OGNI GIORNO
CAMMINO
CAMMINO. DOVE
IL TEMPO DEI PASSI DIMORA?

fotografia Piero  Reggio

APPARIZIONE (STEPHANE MALLARME' 1842-1898)

LA LUNA S'ATTRISTAVA. DEI SERAFINI IN PIANTO
SOGNANTI, ARCHETTO TRA LE DITA, NELLA CALMA DEI FIORI
VAPOROSI, ESTRAEVANO DA MORENTI VIOLE
BIANCHI SINGHIOZZI SCIVOLANTI SU AZZURRO DI COROLLE.
- ERA IL BENEDETTO GIORNO DEL TUO PRIMO BACIO.
IL MIO PENSAR CHE AMA MARTIRIZZARMI
S'INEBRIAVA SAPIENTE DI PROFUMO DI TRISTEZZA
CHE SENZA RIMPIANTO E DISGUSTO LASCIA
COGLIERE UN SOGNO AL CUORE CHE L'HA COLTO.
ERRAVO, L'OCCHIO INCHIODATO SUL LASTRICO CONSUNTO
QUANDO CON SOLE NEI CAPELLI, NELLA VIA
E NELLA SERA, RIDENDO M'APPARISTI
E HO CREDUTO VEDER LA FATA DAL CAPPELLO DI LUCE
CHE UN TEMPO SUI MIEI SONNI DI BIMBO VIZIATO
PASSAVA, E DALLE MANI MAL CHIUSE SEMPRE LASCIAVA
NEVICAR BIANCHI GRAPPOLI DI STELLE PROFUMATE.

giovedì 26 maggio 2011

CONTINUA LA MOSTRA DI TANCREDI A FELTRE

Fino al 28 agosto continua  alla Galleria d'Arte Moderna  C. Rizzarda di Feltre  la mostra di Tancredi Parmeggiani (1927-1964),eclettico pittore italiano degli anni 50 e 60,considerato all'epoca come il genio e l'enfant prodige della nuova pittura italiana.Sono esposte circa 150 opere che raccontano le sue sperimentazioni.

Aspirazione a New York 1952

AMORE E TEMPO (ANTONIO FEIJO' 1860-1917)

PER LA MONTAGNA SCOSESA,
TUTTI E QUATTRO IN ALLEGRA COMPAGNIA,
L'AMORE, IL TEMPO, LA MIA AMATA
ED IO SALIVAMO UN GIORNO.

SUL VISO GENTILE DELLA MIA AMATA
GIA' APPARIVANO I SEGNI DELLA STANCHEZZA;
L'AMORE CI PASSAVA DINANZI,
E IL TEMPO ACCELERAVA IL PASSO.

- AMORE, AMORE!PIU'  PIANO!
NON CORRERE COSI', CHE TANTO VELOCE
NON PUO' SICURAMENTE CORRERE
LA MIA DOLCE COMPAGNA!-

SUBITAMENTE, L'AMORE E IL TEMPO, UNITI ASSIEME,
APRONO LE TREMULE ALI AL VENTO.
- PERCHE' VOLATE COSI' IN FRETTA?
DOVE SIETE DIRETTI? - IN QUEL MOMENTO,

SI VOLGE AMORE E ACCORATO, DICE:
- ABBIATE PAZIENZA, AMICI MIEI!
HO SEMPRE AVUTO QUESTA ABITUDINE
DI FUGGIRE COL TEMPO....ADDIO! ADDIO!

MI OSSERVO E MI ASCOLTO

CON ME STESSO
PARLO
MI OSSERVO
E MI ASCOLTO.
LE PORTE
DA TEMPO SERRATE
NON APRO.

MI BASTAN FINESTRE SU UN CIELO AZZURRINO.

MI BASTA
IL RICORDO DEL VERDE
E DEL MARE.

mercoledì 25 maggio 2011

CHI SONO?

SONO UN PITTORE:
VIVO
DI VERDE.
VIVO DI ROSSO
VIVO DI GIALLO.

SONO UN POETA: VIVO
DI STELLE.
VIVO DI LABBRA
VIVO DI ZOLLE.

HO I QUADRI IN UN ARMADIO
E LE PAROLE
CHE NON LASCIANO LA TESTA.

martedì 24 maggio 2011

VAN GOGH

CI SONO STATO
UN TEMPO
IN QUEL CAFFE' DI NOTTE
E POI FUORI
AL CHIARORE DELLE STELLE.
AD ARLES
IN QUELLA CASA
IN QUELLA STANZA
NEL CORTILE DELL'OSPEDALE.
CI SONO STATO
UN TEMPO
IN UN CAMPO DI GRANO
E POI
AL MOLO SUL RODANO.
IN PRIMAVERA
TRA I MANDORLI IN FIORE
TRA GLI IRIS
E I GIRASOLI.
HO PREGATO
UNA NOTTE
NELLA CHIESA DI AUVERS.

Van Gogh- la  chiesa si Auvers

VOLENDO......

ALLA DE CHIRICO
COL CIELO VERDE - IN PIAZZA
- IN PIENA NOTTE.

LE MIE POESIE

LE MIE POESIE SONO LIEVI,COME
UN  COLPO DI VENTO
O UNO SCROSCIO DI PIOGGIA.

COME L'OCCHIO DI UNA TARTARUGA
HANNO IL BLU E IL VERDE SOPRA,
E TUTTI GLI ASTRI ADDOSSO.

GIORNO DOPO GIORNO

COME UN ARTIGIANO
GIORNO DOPO GIORNO
COME UN CAVALIERE
O UN GITANO
COMBATTO LA MIA GUERRA.
IL VERDE
E L'ANIMA MIA
IL BLU DI PRUSSIA
E IL GIALLO.
IL MIO CUORE
UN POCO STANCO
L'OLTREMARE
E L'OCRA.
NELLA SCATOLA DEL TEMPO
UMILMENTE
IL ROSSO GERANIO
IL GIALLO DI NAPOLI
E POI ANCORA IL VERDE
GIORNO DOPO GIORNO
PER SEMPRE.

lunedì 23 maggio 2011

TRE COSE INDISPENSABILI

UNO LE NUVOLE
DUE IL VENTO TRA LE FOGLIE
TRE L'ORIZZONTE.

UN VIALE NEL GIARDINO DEL LUSSEMBURGO (GERARD DE NERVAL 1808-1855)

E' PASSATA, L'ADOLESCENTE,
VIVA E PRESTA COME UN UCCELLO;
NELLA MANO UN FIORE SPLENDENTE,
SU LE LABBRA UN CANTO NOVELLO.

FORSE E' LEI IL SOLO ESSERE AL MONDO
CHE AL MIO CUORE RISPONDEREBBE,
CHE DENTRO IL MIO BUIO PROFONDO
D'UNO SGUARDO IL GIORNO FAREBBE.

MA NO....GIA' LA LUCE VA VIA;
LA MIA GIOVINEZZA E' FINITA.
PROFUMO, FANCIULLA, ARMONIA....
LA GIOIA PASSAVA- E' FUGGITA.

qualche piccola considerazione sul libro del momento IL LINGUAGGIO SEGRETO DEI FIORI di Vanessa Diffenbaugh ed Garzanti

Libro piacevole, trama classica (una vita fragile e disperata salvata dall'amore di persone generose e dall'amore per le piante) resa accattivante dall'uso del linguaggio dei fiori per descrivere stati d'animo. Lieto fine di prassi.

Papavero = eccentrica prodigalità

domenica 22 maggio 2011

la grazia delle farfalle

FARFALLE (THEOPHILE GAUTIER 1811- 1872)

FARFALLE, FARFALLE COLORE DI NEVE,
TRASVOLANO A SCIAMI SULL'ONDA DEL MARE.
MIE BIANCHE FARFALLE, QUAND'E' CHE A VOLARE
ANCH'IO SARO' PRONTO, PER L'ETERE LIEVE?.

SAI TU, LA PIU' BELLA TRA TUTTE LE BELLE,
SAI TU, BAIADERA DAGLI OCCHI DI GIADA,
SAI TU, FRA LE STRADE, FRA TUTTE, LA STRADA
CHE PRENDER VORREI, SE AVESSI ALI SNELLE?

VORREI, SENZA UN BACIO LASCIANDO LANGUIRE
LE ROSE DEL MONDO, PER BOSCHI E PER VALLI,
VOLARE A' TUOI LABBRI, SOCCHIUSI CORALLI,
PER QUIVI, O MIA ROSA, POSARMI, E MORIRE.

sabato 21 maggio 2011

PICCOLO OMAGGIO AL DECASILLABO

COME CADONO BENE LE SILLABE
COME PIETRE DI RIVA O DI LUNA
SOPRA IL TRE
SOPRA IL SEI
SOPRA IL NOVE.

COME PIOGGIA D'AUTUNNO O DI SOGNO
COME NULLA SU NULLA NEL NULLA
SOPRA IL TRE
SOPRA IL SEI
SOPRA IL NOVE.

GLI IMPRESSIONISTI COMINCIANO A MIETERE QUALCHE SUCCESSO (DAL LIBRO VORTICI DI GLORIA DI IRVING STONE ED, TEA-DUE)

...L'esposizione di Camille si inaugurò  il 15 aprile 1896.presentò trentacinque quadri, fra cui una decina di tele di Rouen, inclusa quella dei tetti della città vecchia che aveva preferito tenere per sè, esclamando:"Non capisco come sia riuscito a far reggere questo dipinto completamente grigio!". C'erano anche quadri dell'Olanda e di Eragny. Gli amici definirono la mostra una gioia degli occhi.Degas si presentò all'apertura per dirgli che lui e gli altri Impressionisti erano ancora al vertice dell'arte francese."Le temps" parlò del sorprendente nuovo fascino raggiunto ritraendo città e dando vita a gruppi  numerosi di persone: Nelle sue vedute della Senna a Rouen vi sono ponti gremiti di carri, omnibus e pedoni, tutto alla rinfusa.Egli coglie infallibilmente il giusto senso del movimento.Le nuove tele furono lodate anche da Le Figaro, Le Journal des Artistes e altre pubblicazioni specializzate....
.....l'esposizione di Durand-Ruel in maggio fu un "incontestabile successo".Il mercante era felice dei quadri delle "avenues" e dei "boulevards", e anche dei nuovi studi di Eragny.Camille ebbe una sala intera per sè: in quelle attigue c'era il meglio di Monet, Renoir, Sisley e Puvis de Chavannes, una vecchia conoscenza dei giorni di Batignolles.La stampa fu estremamente favorevole. Lo attaccò soltanto Arsene Alexandre, che aveva ereditato il posto di Albert Wolff a Le Figaro.Come risultato della mostra, Camille fu invitato ad inviare due tele al Pittsburgh Museum negli Stati Uniti, con vendita assicurata....
......L'esposizione di aprile fu superba.Camille espose trentasei quadri dal 1870 al 1898.Qualche settimana dopo ne presentò venti diversi da Bernheim Jeune.Si vendeva tutto.


Pissarro - Boulevard des Italiens, effetto sole mattutino





venerdì 20 maggio 2011

la sua voce(Sandor Kisfaludy 1772-1844)

E SENTII ALL'IMPROVVISO
RISUONAR LA SUA VOCE:
IL CANTO DELL'USIGNOLO
NON HA LO STESSO INCANTAMENTO.
IL CAMPO IL PRATO LA RIVA
TUTTO SI FECE INTENTO:
SU TUTTO TRASCORSE
UN LUMINOSO STUPORE.
IL RUSCELLO CORSE PIU' LENTO,
NON UN SUSSURRO TRA LE FRONTE,
GLI UCCELLI TACQUERO, RIMASE
LA BREZZA SOSPESA NEL CIELO.
IL DOLORE SI MISE A SORRIDERE.

ho bisogno

HO BISOGNO DI UNA SEDIA,
DI UN BALCONE CON IL CIELO
E DI UN GATTO
DENTRO IL SOLE.

HO BISOGNO DI SILENZIO,
DI UNA MUSA CON UN FUOCO,
PER UN CANTO,
PER UN GELO.

giovedì 19 maggio 2011

ELUARD E PICASSO

DAVANTI AL MARE
PAUL ELUARD E PICASSO
NEL TRENTASETTE

Picasso poeta

Sulla poesia di Picasso, Breton ha compiuto un attento studio, mettendo in evidenza come la sua immaginazione tenda sempre a convergere sulla realtà, anzichè ad evaderne. Anche con la parola, anche con l'enunciazione verbale, Picasso scompone le strutture quotidiane del reale, senza lasciare tuttavia che nella nuova associazione degli elementi poetici circoli un solo sospetto di aria metafisica,come nella pittura.E, da questo punto di vista, la sua poesia è un'ottima introduzione alla sua pittura:il verso rivela la natura dell'ispirazione picassiana e quindi il processo della sua invenzione figurativa.La poesia può quindi diventare la vera chiave del suo meccanismo creativo.


          LE ORE:
LE ORE CADONO NEL POZZO
E VOGLIONO DORMIRE PER SEMPRE
OGNI OROLOGIO CHE BATTE LA SUA CAMPANA
SA GIA' CIO' CHE E'
E NON SI FA ILLUSIONI.

          LINGUA DI FUOCO
UNA LINGUA DI FUOCO SOFFIA SUL SUO VOLTO
NEL FLAUTO LA COPPA
CHE GLI CANTA E RODE LA PUGNALATA DELL'AZZURRO
COSI' ALLEGRO
CHE SEDUTO NELL'OCCHIO DEL TORO
ISCRITTO NELLA SUA TESTA ORNATA DI GELSOMINI
ASPETTA CHE LA VELA GONFI IL PEZZO DI CRISTALLO
CHE IL VENTO AVVOLTO NELLA CAPPA DEL MANDOBLE
GOCCIOLANTE DI CAREZZE
DISTRIBUISCA IL PANE AL CIECO E ALLA COLOMBA COLOR LILLA'
E PREMA CON TUTTA LA SUA CATTIVERIA
CONTRO LE LABBRA DEL LIMONE FIAMMEGGIANTE
IL CORVO RITORTO
CHE SPAVENTA COI SUOI GESTI D'ADDIO LA CATTEDRALE
E SVIENE TRA LE SUE BRACCIA SENZA UN APPLAUSO
MENTRE SCOPPIA NEL SUO SGUARDO LA RADIO RISVEGLIATA DELL'ALBA
CHE FOTOGRAFANDO NEL BACIO UNA CIMICE DI SOLE
MANGIA L'AROMA DELL'ORA CHE CADE
ATTRAVERSA LA PAGINA CHE VOLA
E DISFA IL MAZZO DI FIORI
CHE PORTA STRETTO FRA L'ALA CHE SOSPIRA
E LA PAURA CHE SORRIDE
IL COLTELLO SCATTANTE DI GIOIA
LASCIANDOLO ANCHE OGGI ONDEGGIARE COME GLI PARE E PIACE
NEL MOMENTO PRECISO E NECESSARIO
IN CIMA AL POZZO
IL GRIDO DEL ROSA
CHE LA MANO GLI GETTA
COME UNA PICCOLA ELEMOSINA.


          HO VISTO
HO VISTO USCIRE
STASERA
DAL CONCERTO
DELLA SALLE GAVEAU
L'ULTIMA PERSONA

POI SONO ANDATO UN PO PIU' LONTANO
NELLA STESSA STRADA
ALLA TABACCHERIA
A COMPERARMI I FIAMMIFERI.

ancora un record per un Picasso

Il celebre ritratto di Pablo Picasso FEMMES LISANT (Deux personnages) è stato venduto recentemente da Sotheby's, a New York, per oltre 21 milioni di dollari. Dipinto nel 1934 ritrae l'amante e musa ispiratrice di Picasso Marie-Therese, dipinta con il volto blu e la sorella dipinta di verde mentre leggono.

mercoledì 18 maggio 2011

JACK KEROUAC - HAIKU

ROSE ROSSE, NUBI
     BIANCHE, CIELO BLU,
NELLA VIA VASCHETTA DEGLI UCCELLI.



IL PETTIROSSO SULL'ANTENNA
     DELLA TELEVISIONE
PORTA QUALCOSA NEL BECCO.

COME KEROUAC

MI PIACEREBBE
COME KEROUAC
ANDARE A TESTA IN GIU'
NELLE CITTA',
CON UN NOTES DA TASCHINO
TROVARE PAROLE DIVERSE.

CON MUSICA SOPRA.

INVECE
HO LA FINESTRA E IL CIELO,
SCRIVANIA E PENSIERO,
CHE GIRANO COME UNA GIOSTRA.

martedì 17 maggio 2011

PAPAVERI

ERO UN GUERRIERO,
TRA I PAPAVERI ROSSI
M'INNAMORAVO.
fotografia Piero Reggio


ASCOLTATEMI BENE

ASCOLTATEMI BENE:
LA MIA POESIA
E' QUELLA DI UN PITTORE,
HA COLORI.
HO LETTO POCO,
HO LETTO LIBRI STRANI,
HO PREFERITO GUARDARE LE COSE,
LE STRADE,
I CAMPI.

ASCOLTATEMI BENE:
LA MIA PITTURA
E' QUELLA DI UN FOTOGRAFO,
HA TANTI PASSI.
UN SOGGETTO ERA POCO,
VOLEVO UNA COLLINA,
IL VENTO,
E POI UN'ALTRA COLLINA.

ASCOLTATEMI BENE:
LA MIA FOTOGRAFIA
E' QUELLA DI UN POETA.

L'AMORE HA VOCI MISTERIOSE (ALPHONSUS DE GUIMARAES 1870-1921)

- L'AMORE HA VOCI MISTERIOSE
  NEL CUORE IMPLUME....
- COME SON PROFUMATE LE PRIME ROSE,
E QUALE PROFUMO HANNO I PRIMI BACI!

- L'AMORE HA PIANTI DI ABBANDONO
  NEL CUORE CHE MUORE...
- LE FOGLIE CADONO QUANDO VIEN L'AUTUNNO,
E NESSUNO LE SOCCORRE!

- L'AMORE HA NOTTI, NOTTI INTERE
  D'AGONIE E DI LETARGHI....
- CHE TRISTEZZA HANNO LE ULTIME ROSE,
E COME SONO AMARI GLI ULTIMI BACI!

lunedì 16 maggio 2011

CANTA LA PIOGGIA
TRA LE FOGLIE DELL'ORTO
POI LA STANCHEZZA.

E' NECESSARIO

E' NECESSARIO
IL COLORE - VITALE
COME IL RESPIRO.

Ricordo (Ricarda Huch 1864- 1948)

UNA VOLTA, OR E' MOLT'ANNI,
FUI UN ALBERO SUL CLIVO D'UN MONTE,
E LE MIE CHIOME DI LARICE
ERAN RAVVIATE
DALLE CANDIDE DITA DELLA LUNA.
PENDEVO ALTA SU DI UN BOTRO,
SCOSSA DAL VENTO SU LA PIETRA RIPIDA.
E IRRETIVO LE NUVOLE IN DANZA,
PER TRASTULLARMI.
INCONSAPEVOLE
DELLA GIOIA E DEL DOLORE,
STORMIVO, AVVIZZIVO, FIORIVO:
NELLA MIA OMBRA S'ADDORMIVA IL TEMPO.
fotografia Piero Reggio

domenica 15 maggio 2011

SERA

ACRE IL PROFUMO
DEL PRATO, QUESTA SERA,
IL CIELO E' CUPO.

dentro l'artista

DENTRO L'ARTISTA
NESSUNO PUO' ENTRARE
- SONO TRANQUILLO.-

IL TERMINE "IMPRESSIONISMO" CONIATO PER DERISIONE, DAL LIBRO "VORTICI DI GLORIA" DI IRVING STONE ED. TEADUE

Uno scrittore, Louis Leroy, per il giornale "Le Charivari", accompagnò un ipotetico pittore delle Beaux-Arts alla mostra e scrisse ciò che appariva una satira dal titolo:"Esposizione degli Impressionisti"
Pazientemente, con aria assolutamente ingenua, l'ho guidato davanti a "il campo arato"(brina) di Pissarro.Alla vista di quel paesaggio stupefacente il brav'uomo credette che le lenti dei suoi occhiali fossero sporche.
"Che cosa diavolo è?"
"Della brina su solchi arati a fondo"
"Questi solchi?Questa brina? Ma sono raschiature di tavolozza buttate uniformemente su una tela sporca.Non ha nè capo nè coda, nè cima nè fondo, nè davanti nè dietro."
"Forse.Ma l'impressione c'è."
"E questo che cosa è?"
"Un frutteto di Sisley....l'albero sulla destra;l'impressione....."
"E questo quadro che cosa descrive?"
"E' Impressione:il sorgere del sole di Claude Monet".
"Impressione!Ne ero certo. Dal momento che ne sono stato impressionato, ci doveva essere una qualche impressione in esso.la carta da parato nel suo stato embrionale è più perfetta di questa marina.Oh, Corot, Corot, quali crimini si commettono in tuo nome!".
Così,da una facezia,fu coniato un nuovo nome:Impressionismo.Così Monet e Camille, che, seduti davanti al caminetto di Pontoise, avevano fondato la Societè Anonyme ed erano responsabili della mostra, insieme a Sisley furono anche responsabili della nascita della loro nuova etichetta.
I giornali, i critici, i commentatori, il pubblico la adottarono.
"Impressionismo". Un termine di derisione che provocava ilarità sfrenata ogni volta che veniva pronunciato.


Pissarro:Il campo arato o Brina







diario di campagna di una signora inglese del primo novecento(Edith Holden)ed. mondadori

Poi veniva  la fata di maggio, la più leggiadra fanciulla in terra,
adorna d'ogni eleganza, vanto della sua stagione,
e dal grembo spargendo fiori,
la portavano in spalla due fratelli, 
i gemelli di Leda: uno per lato,
la sorreggevano al par di regina.
Signore! Come risero al vederla le creature,
e saltavano e danzavano quasi rapite in estasi!
E Cupido stesso, tutto in verde, le svolazzava attorno.
           (Spenser)





specchio (Salvatore Quasimodo)

ED ECCO SUL TRONCO
SI ROMPONO I BOCCI:
UN VERDE PIU' NOVO DELL'ERBA
CHE IL CUORE RIPOSA:
IL CEPPO PAREVA GIA' MORTO
PIEGATO SUL BOTRO.

E TUTTO MI SA DI MIRACOLO;
E SONO QUELL'ACQUA DI NUBE
CHE OGGI RISPECCHIA NEI FOSSI
PIU' AZZURRO IL SUO PEZZO DI CIELO,
QUEL VERDE CHE SPACCA LA SCORZA
CHE PURE STANOTTE NON C'ERA.

fotografia Piero Reggio

sabato 14 maggio 2011

ricordi struggenti

dopo il temporale.

C'E' STATO UN TEMPORALE
E ADESSO L'ARIA E' CHIARA,
FRESCA. 
          (LA BISALTA E' SUBITO DIETRO LE CASE)

IL VENTO
SCOMPIGLIA IL GRANTURCO,
MI DA SOLLIEVO,
LO BENEDICO.
          (IL CALDO MI STRONCAVA)

NON C'E' PIU' NULLA
DI QUEL RAGAZZO CHE ERO.
INVECCHIO.
          (TUTTO CAMBIA)

fotografia Piero Reggio


speranza (Ricarda Huch 1864- 1948)

SI CULLA LA SPERANZA SOVRA I RAMI
DEL MIO CUORE; RIMANI, DEH, RIMANI
ANCORA UN POCO NELLA VERDE OMBRA
DEL MIO CUORE, SELVATICA COLOMBA!
SPIEGA L'ALI DAI CENTO OCCHI CHE BRILLANO,
AZZURRE COME RUOTA DI PAVONE,
SI RANNICCHIA, SI SLANCIA, ALTA; VACILLANO
I PAMPINI LEGGERI DEL MIO CUORE.

terra e cielo

LA TERRA E IL CIELO,
CONFONDEVO LE COSE,
E MI SMARRIVO.

LA CHIESA DEL VILLAGGIO (ALFONSO DE LAMARTINE 1790- 1869)

C'E' LA', SULLA COLLINA,
UNA BIANCA CASINA;
HA UNA RUPE DI FRONTE,
UN CESPO D'ALBASPINA:
NON HA ALTRO ORIZZONTE.

LA CHIESA DEL VILLAGGIO
VIGILA TUTTO INTORNO:
SQUILLA - E PARE UN OMAGGIO -
APPENA IL PRIMO RAGGIO
SORGE A SCHIARIRE IL GIORNO.

SQUILLA, MATTINA E SERA,
DAL RIPIDO PENDIO,
CHIAMANDO ALLA PREGHIERA
DONNE E BAMBINI A SCHIERA,
NELLA CASA DI DIO

A. De Lamartine
.

giovedì 12 maggio 2011

con il dolore

CON IL DOLORE
CAPISCI CHI HA DOLORE,
E GLI SORRIDI

da un vecchio libro di scuola: piccole orchidee selvatiche

LA PICCOLA ORCHIDEA DELLE FARFALLE.
Allorchè, d'estate, attraversando qualche tratto di brughiera meno battuto dal sole e più ricco di umidità c'imbattiamo nell'HABENARIA  BIFOLIA in fiore, non si può fare a meno si sostare di fronte alla sua strana bellezza.
Quest'orchidea ha due grandi foglie oblunghe vicine al terreno, uno stelo alto da 30 a 40 centimetri, intorno a cui sembrano raggruppate in quantità farfalline bianchicce e piumose. Se l'osserviamo nell'ora del crepuscolo, la somiglianza tra i suoi fiori e le farfalle è anche maggiore; ed è molto probabile che le farfalle vere vengano più facilmente intorno a questa pianta, ingannate appunto dal suo aspetto.





L'ORCHIDEA DI PALUDE.
Le orchidee sono rare, in palude; però se ne possono trovare di diverse specie. Una di queste, l'orchidea di palude (MALAXIS PALUDOSA ) è una pianta molto piccola, a foglie ovali e fiori minuti, di un verde giallognolo. All'orlo delle foglie si formano piccoli bulbi, che poi si staccano e danno origine a nuove piante. V'è un'altra orchidea, la SPIRANTE (di cui esiste la varietà estiva e quella autunnale), ed un'altra ancora, detta l'ELLEBORO DI PALUDE, ch'è una bella pianta, a foglie lanceolate, con fiori assai grandi.

Malaxis paludosa

mercoledì 11 maggio 2011

QUESTO NAUFRAGIO
VORREI FOSSE PIU' FACILE,
 - CON MENO LUNE -
-  CON MENO NOTTI.-

SEGRETI

COPRE SEGRETI,
TRASFORMA GESTI E SOGNI,
LA MIA PITTURA.

diario di campagna di una signora inglese del primo novecento(Edith Holden)ed. mondadori

Chi vive una vita vera ama di vero amore.
Ho imparato ad amare quell'Inghilterra.
Spesso, prima ancora che nascesse il giorno,
o nei segreti meandri dei meriggi,
sfuggendo ai cacciatori, mi tuffavo nel verde
delle colline, come un cervo braccato
si lancia nell'acqua tremando di paura e d'eccitazione.
E quando finalmente libera, quando pendii e pendii
mi dividevano dalla casa del nemico,
allora osavo riposare, o vagare, in una pace
resa più dolce dal mio passo sull'erba,
e vedere la più lieve ondulazione del terreno
(quasi che le dita di Dio, nel creare l'Inghilterra,
avessero sfiorato, senza premere, la terra),
un tal su e giù di verde,ma non troppo su e giù,
un'increspatura di terra, basse colline su cui
teneramente può curvarsi il cielo,
mentre ad esso ascendono i campi di grano;
queste valli segrete, bordate di orchidee,
piene dei suoni di invisibili ruscelli,
e aperti pascoli ove quasi non distingui
le bianche margherite dalle gocce di rugiada
e poi.... a tratti le mitiche querce e gli olmi
che svettano come sospesi sul prodigio delle loro ombre.....
Pensavo allora che la terra dei miei padri
era pur degna di essere
anche la terra del mio Shakespeare.

J. Constable

LA BELLA ADDORMENTATA NEL BOSCO (PAUL VALERY 1871- 1945)

NELL'OMBRA DEL PALAZZO TUTTO UN FIORIR DI ROSE,
LA PRINCIPESSA DORME TRA MURMURI DI CORO.
DAI ROSSI LABBRI, ACCENNA PAROLE MISTERIOSE,
SE LE MORDON GLI UCCELLI I BEGLI ANELLI D'ORO.

NON ASCOLTA LA PIOGGIA -NEL SUO CADERE LENTO -
BRUIR DI TEMPI MORTI IL LONTANO TESORO:
NE' SULLA VAGA SELVA, DI LIEVI FLAUTI UN VENTO
LACERARE LA TRAMA D'UNA FRASE DEL CORO.

LASCIA - DAGLI ECHI LUNGHI - RIASSOPIR LA DIANA,
O TU, SEMPRE PIU' UGUALE ALLA MOLLE LIANA,
CHE OSCILLA E BATTE, PIANO, AGLI OCCHI TUOI SEPOLTI!

SE SFIORA LA TUA GUANCIA, NON SMORZERA' LA ROSA
QUEI DELIZIOSI BRIVIDI, SEGRETAMENTE VOLTI
AL RAGGIO CHE LI ACCENDE, APPENA VI SI POSA.

martedì 10 maggio 2011

pittori e giardinieri.

OCCORRE ATTENDERE
CHE IL COLORE MATURI,
GERMOGLI IL SEME.
        ***
IN UGUAL MODO
PARLANDO DI PITTORI
E GIARDINIERI.

acrilico Piero Reggio

Pace ( Stefano George 1868- 1933)

LA SERA MI SVOLAZZA INTORNO AL CAPO
CON ALI SILENZIOSE.
SPARITO E' IL GIORNO CON IL SUO FEROCE
VORTICOSO INSAZIABILE IRRUENTE
TUMULTUARE.....
S'ERANO GETTATI IN CACCIA I MIEI PENSIERI
ALLA LUCE DEL SOLE:
IRREFRENABILMENTE E SENZA META,
PER DIVORARSI RAPIDI A VICENDA.
IO SOSPIRAVO L'ATTIMO TRANQUILLO,
IN CUI BEATAMENTE AVREI POTUTO
MEDITARE NEL BUIO E NEL SILENZIO.

LE SOGLIE,ALFINE, DELLA STANZA MIA
HA VARCATO LA NOTTE. E NON RESPIRA.
IO ME NE STO QUI SOLO, INDISTURBATO:
ED ORE MOLTE SI PROTENDON PLACIDE
AD OFFERIRSI.
MA COME IN UN MAGNETICO INCANTESIMO,
FASCINATO MI SENTO: E GLI OCCHI AFFISO
ALLA LAMPADA QUI, CHE MI RIMBALZA
IN DUBITOSI RAGGI
FUOR DALLO SPECCHIO DELLA NOTTE NERA.
PIU' NON VOGLIO PENSARE. ANZI, NON POSSO.
VORREI SOLO PIEGAR LE MIE GINOCCHIA.
E NON PENSARE PIU'! FORSE, PREGARE.

lunedì 9 maggio 2011

diario di campagna di una signora inglese del primo novecento(Edith Holden)ed. mondadori

ALLA GINESTRA.

In piena fioritura, visibile su ogni pendio,
lungo le macchie scorre in vene d'oro.
           W.Wordsword)

I suoi rami hanno ornamenti d'oro
I suoi cespi d'inverno allietano la vista,
Con sfumature così luminose e foglie così verdi
Come se l'estate si riversasse su di loro.  
             * * *
Un angelo nei boschi di maggio
L'ha ricamata con splendido fulgore,
Quel velo sottile, intessuto di oro
Quei fuochi di Dio, quelle gemme di luce.
          (da un canto gallese di Dafydd upGwillym)


son brevi i giorni

SON BREVI I GIORNI
SI PERDONO SUBITO;
LE COSE DENTRO I GIORNI
ANCORA PIU' BREVI.

BASTA UN NIENTE
            (UN PICCOLO ERRORE)
E LE OMBRE DELLA SERA
SON PESANTI SULLE SPALLE,
SUL RESPIRO.

ALL'USIGNOLO (John Milton 1608-1674)

DOLCE USIGNOLO CHE SU FRESCHI RAMI
FAI TRILLO, QUANDO MAGGIO DISACERBA
I CUORI E IMMOTI SONO FILI D'ERBA
E FOGLIE, GIOIA D'AMORE TU CHIAMI;

NON ODO IL CORVO DAGLI STRIDI GRAMI,
ODO IL GORGHEGGIO TUO CHE MENO ACERBA
FA LA PIAGA D'AMORE: TI RISERBA
QUESTO POTERE IL CIELO: E I TUOI RICHIAMO

INTONAMI CHE IL BUON TEMPO NON CADA,
E GIUNGA DA UNA FRASCA VOCE NERA
DI CORVO; SEMPRE, LUNGO LA MIA STRADA,

INDUGIAVI NEL SUONO A PRIMAVERA.
AL CANTO ED ALL'AMORE OVUNQUE VADA
TU SEI COMPAGNO, IO SEGUO NELLA SCHIERA.

domenica 8 maggio 2011

IL MARE

MI AVVOLGE,
COME QUESTA SERA IL PRATO,
UN RICORDO DEL MARE.

IL MARE,
VISTO DA UNA FINESTRA,
NEL SILENZIO ASSOLUTO DI UNA STANZA.

E' LA GEOMETRIA DEL MIO CUORE,
DELLA LUNA ARDENTE.

LA POESIA MI CHIAMA

SONO DIVERSI GIORNI
CHE LA POESIA MI CHIAMA.
AVEVO DECISO
D'ESSER SOLO PITTORE,
POI IL GESTO S'E' FATTO PESANTE.

NEI GIARDINI E PER LE STRADE
LE GEMME SCOPPIANO.
SOLAMENTE LANGUORI E TRISTEZZE,
RICORDA,
VUOLE LA POESIA.

LA VITA DIFFICILE DEGLI IMPRESSIONISTI (DAL LIBRO "VORTICI DI GLORIA" DI IRVING STONE ED TEA-DUE) .. SEGUITO

.....La mostra del Salon fu divisa in due parti.una nei Champs-Elysees, l'altra sulla riva sinistra, nel Champ-de-Mars. Gustave Courbet affittò un terreno a metà strada fra le due, ai bordi della Senna vicino al Pont de l'Alma, e costruì una galleria per ospitare la propria esposizione per il resto della vita, protestando :"Non manderò più nulla alle mostre del governo, dal quale sono stato trattato così male".
Gli costò cinquemila franchi. Appese centoquindici opere divise in nove gruppi:una stupefacente mole di lavoro. Ricevette meno spazio sulla stampa di quanto ottenuto nella mostra del 1855:le recensioni furono tiepide le migliori, al vetriolo le peggiori.Il pubblico era indifferente e pochi la visitarono.Due quadri furono rubati e venduti all'asta a Londra.Il venditore di biglietti, un ex zuavo, imparò come imbrogliare, rubando circa cinquemila franchi.Gli incassi coprirono a malapena i costi giornalieri.Vendette due tele, "Gli spaccapietre" per sedicimila franchi e "Povertà nel villaggio" per quattromila; ma l'investimento fu ampiamente in perdita. Edouard Manet usò anch'egli il proprio capitale per costruire una galleria personale, in un padiglione più modesto. Espose cinquanta opere, ma non ne vendette nessuna.La gente la visitò, ma soltanto per divertirsi, non per valutare i quadri. Totalmente frustrato, il gruppo di Batignolles decise come ultima risorsa di presentare una petizione a Napoleone III per un altro Salon des Refuses. Camille, Renoir, Sisley e Bazille stesero il documento nella forma più appropriata, poi lo spedirono a Versailles.
L'imperatore non vide ragioni per un'altra esplosione di dipinti.


Courbet - la povertà nel villaggio

sabato 7 maggio 2011

DOVE ANDRO?

NUOVI ORIZZONTI
ALTRI MARI - ALTRI PORTI
NUOVE RIVIERE.

Monet; il paesaggio che mi prende il cuore

LA VITA DIFFICILE DEGLI IMPRESSIONISTI (DAL LIBRO "VORTICI DI GLORIA" DI IRVING STONE ED TEA-DUE)

... Nel 1867 venne annunciato che Napoleone III avrebbe messo in scena un'altra Esposizione Universale,persino più grande di quella che Camille (Pissarro) aveva visitato al suo arrivo a Parigi dodici anni prima. con una vasta area a disposizione, la giuria sarebbe stata costretta ad esporre più opere degli artisti che bussavano così insistentemente alla sua porta sbarrata.Si lasciarono andare all'ottimismo. .......Pissarro, Monet, Cezanne, Sisley, Whistler, di nuovo a Parigi per la stagione, Renoir, Degas, Bazille, Guillemet, Guillaumin, selezionarono le loro tele migliori. A quanti si trovavano intorno ai due tavoli del Cafè Guerbois si aggiunsero il critico e scultore Zacharie Astruc; i romanzieri Emile Zola e Leon Claudel; i critici Duranty e Armand Silvestre; gli incisori Bracquemond e Costantin Guys; il collezionista Theodore Duret, di ricca famiglia, prospero commerciante di brandy e dall'occhio straordinariamente acuto.Formavano un solido fronte contro un mondo che era divenuto troppo indifferente per essere ostile. Camille apprezzava la sua posizione sicura nell'ambito del gruppo.Poi, invece di accettare più artisti dato il carattere internazionale dell'esposizione, la giuria decise di essere ultraprudente e ne scelse meno. Furono selezionati soltanto il ritratto eseguito da Fantin-Latour di Edoard Manet e "Al piano" di Whistler.Evidentemente i giudici si preoccupavano che i visitatori avessero l'impressione di una Francia solida, equilibrata e rispettabile, e ciò nella convinzione che qualora il Salon avesse esposto uno qualsiasi dei suoi "stravaganti" pittori, gli stranieri avrebbero pensato che il paese fosse divenuto inaffidabile, e magari si sarebbero rifiutati di acquistare le nuove macchine in mostra al Palais de l'Industrie.


Al piano  Whistler

MAGGIO (ENRICO PANZACCHI 1804-1904)

A MEZZO MAGGIO MIGRANO DAI PRATI
   LE LUCCIOLETTE E VANNO SUL FRUMENTO,
   COME UN SOAVE AROMA LE CONDUCE;
   E, BALENANDO DENTRO L'ARIA SCURA,
   CERCANO I FIORI DELLE VERDI ARISTE.
        TUTTA LA VASTA PIANA E' UN LUCCICHIO.

A MEZZO MAGGIO PRESSO I CASOLARI
   LE FRAGOLETTE ODORANO NEGLI ORTI
   SOAVEMENTE. DALLE VIE PROPINQUE
   I BEI GARZONI ACCORDAN LE CHITARRE
   PER LIBERAR LE ALLEGRE SERENATE....
        VA NELLA CHETA NOTTE UN ARPEGGIO.

venerdì 6 maggio 2011

LA GIOIA PERFETTA (DIEGO VALERI)

COM'E' TRISTE IL GIORNO DI MAGGIO
DENTRO IL VICOLO POVERO E SOLO!
DI TANTO SOLE NEPPURE UN RAGGIO:
CON TANTE RONDINI, NEANCHE UN VOLO.

PURE, C'ERA IN QUELLO SQUALLORE,
IN QUELL'UGGIA GREVE E AMARA,
UN PROFUMO DI CIELO IN FIORE,
UN BARLUME DI GIOIA CHIARA.

C'ERA.....C'ERANO TANTE ROSE
AFFACCIATE A UNA FINESTRA,
CHE RIDEVANO COME SPOSE
PREPARATE PER LA FESTA.

C'ERA SEDUTO SUI GRADINI
D'UNA CASA DI PEZZENTI,
UN BAMBINO PICCINO PICCINO
DAI GRANDI OCCHI RISPLENDENTI.

C'ERA, IN ALTO, UNA VOCE DI MAMMA
 - COSI' CALMA, COSI' PURA! -
CHE CANTAVA LA NINNA NANNA
ALLA PROPRIA CREATURA.

E POI DOPO NON C'ERA PIU' NULLA...
MA DI MAGGIO ALLA VIA POVERETTA
BASTA UN BIMBO,N UN FIORE, UNA CULLA
PER FORMARSI LA GIOIA PERFETTA.

meditando su una poesia di Palazzeschi...

HAI RAGIONE;
NON SI PUO' FARE IL PITTORE
CON LA MALINCONIA SOLAMENTE.

E NEPPURE IL MUSICISTA
SE NELLE NOTE
C'E' SOLO NOSTALGIA.

E CON UNA PAROLA
FARE IL POETA.

CHI SONO?
L'ANIMA MIA RESTERA' SOSPESA.

fotografia Piero Reggio

diario di campagna di una signora inglese del primo novecento(Edith Holden)ed. mondadori

TRA I MOLTI GERMOGLI CHE PROCLAMANO MAGGIO
E CHE ADORNANO I CAMPI IN FESTOSA SCHIERA,
IN GARA TRA LORO PER VINCERE IN SPLENDORE,
SPICCA IL BEL FIORE DEL BIANCOSPINO
CHE DI BIANCO AMMANTATO
L'AVIDO OCCHIO RIEMPIE DI TUTTA LA DELIZIA DI MAGGIO.
             (CHAUCER)

giovedì 5 maggio 2011

SE IL MONDO.....

SE IL MONDO FOSSE ALLEGRO
NON SO
COME VEDREI LE COSE.
MI PERDEREI COME UNA STRADA AL SOLE.

MA IL MONDO GEME.
VEDO OCCHI GRANDI
DI BAMBINI
DI CANI.

CONTINUO A PERDERMI
UGUALMENTE.
NON VEDO LE TRAME DEL CIELO.

SONETTO AMOROSO (LUIS VAZ DE CAMOEZ 1524-1580)

SE VOLGI, A CASO, GLI OCCHI TUOI SOAVI
A GUARDARMI, TALORA, IN QUEL MOMENTO
IO PROVO ENTRO DI ME TALE CONTENTO
CHE PIU' NON TEMO DANNO CHE M'AGGRAVI.

MA QUANDO O SCHIVI O DISDEGNOSI O GRAVI
LI SCORGO, E VEDO IL TUO VISO SCONTENTO,
TANTA PENA MI DAI, TALE UN TORMENTO,
CHE DEL VIVERE QUASI MI DISGRAVI.

COSI' PER ME TU REGGI E VITA E MORTE,
CHIUSE IN UN GIRO DEI BEGLI OCCHI, E SAI
DARMI COI SOLI SGUARDI E MORTE E VITA:

ED IO SON LIETO SE PUR VUOL MIA SORTE
CH'IO DA TE PRENDA VITA, E SE MI DAI
MORTE, PER ME SARA' MORTE GRADITA.

mercoledì 4 maggio 2011

QUESTA SERA

MI PARE TROPPO
QUESTA SERA IN REGALO
LA TERRO' BENE,
CON LE NUVOLE CHIARE

Monet

ORECCHIO DI BRAHMS

IN LIETI MATTINI
NON BASTA
CERCARE PAESAGGI.

IN MERIGGI SILENZIOSI
CERCARE PAROLE.

MUTARE RICORDI
IN BALLATE,
NON BASTA.

IL PENSIERO OSSESSIVO
                      (ORECCHIO DI BRAHMS)
COME PIOGGIA IN UN GIARDINO
FA DOLCISSIMO IL SANGUE.

FANTASIA (GERARD DE NERVAL 1808-1855)

V'HE' UN'ARIA, PER LA QUALE DAREI, SENZA RIMPIANTI,
TUTTO MOZART E WEBER, E ROSSINI E CIMAROSA.
UN'ARIA ANTICA, FUNEBRE, LANGUIDA E SOSPIROSA:
CHE -PER ME SOLO- ESALA I SUOI SEGRETI INCANTI.

SE QUELL'ARIA, TALVOLTA, MI AVVIENE D'ASCOLTARE,
DI DUECENT'ANNI,L'ANIMA SENTO RINGIOVANITA.
LUIGI TREDICESIMO!...DI RIVEDER, MI PARE
UNA COLLINA VERDE, DAL TRAMONTO INGIALLITA.

IN PIETRA ED IN MATTONE, LA CORONA UN CASTELLO
DALLE VETRATE ACCESE DI ROSSASTRI BAGLIORI,
CINTO DA GRANDI PARCHI, CON IL FRESCO RUSCELLO
CHE GLI TRASCORRE AI PIEDI,TRA SPONDE TUTTE FIORI.

E UNA DAMA, POGGIATA CONTRO IL VERONE - LA' -
(BIONDA, DAGLI OCCHI NERI, NELLE VESTI DI ALLORA)
CHE IN UN'ALTRA ESISTENZA, FORSE, HO VEDUTO GIA',
- E DELLA QUALE (SEMPRE) MI RISOVVENGO ANCORA.

martedì 3 maggio 2011

SETTE PROVERBI ( RENZO PEZZANI)

NON CERCARE LA GIOIA
NELLE COSE LONTANE.

SE VUOI COGLIERE UN FIORE
NON TEMERE LO SPINO.

NON V'E' CIBO DI RE
PIU' GUSTOSO DEL PANE.

NON E' COSA CHE SCALDI
PIU' DEL NOSTRO CAMINO.

NON TI TOCCA FORTUNA
SE NON SEI MATTINIERO.

MACCHIA PIU' DELL'INCHIOSTRO
UN CATTIVO PENSIERO.

NON V'E' ACQUA CHE LAVI
PIU' DEL PIANTO SINCERO.

dipinti

I MIEI DIPINTI
CONFESSO - SONO STORIE
DI GRANDI AMORI.

quando nè la critica nè il pubblico sono pronti per le rivoluzioni artistiche . dal libro "RITRATTO DEL DOTTOR GACHET" di Cinthia Saltzman ed Einaudi

....Fry aveva poco più di quarant'anni,era pittore,critico e un esponente di spicco del circolo di Bloomsbury.Si era affermato anche come esperto d'arte del Quattrocento e dell'Alto Rinascimento.Scrisse testi affascinanti e di piacevole lettura su Cezanne e altri modernisti che contribuirono a creare la loro reputazione in Inghilterra e in America.Agli inizi del 1910 si era dimesso dalla carica di consulente del Dipartimento di pittura del Metropolitan Museum of Art di New York. Nel 1907 aveva convinto il consiglio di amministrazione a comprare per 84000 franchi (più o meno ventimila dollari) " Madame Charpentier con i figli" di Renoir,il primo quadro impressionista acquistato dal museo (solo quell'acquisto gli era costato il lavoro).Druet fu molto contento che Fry volesse portare alla sua mostra di Londra trentatre quadri (fra i quali anche Ritratto del dottor Gachet).Fry intitolò la mostra "Manet e i post-impressionisti" e l'inaugurazione ebbe luogo l'8 novembre 1910.Virginia Wolf,nella sua biografia di Fry, descrisse così le reazioni britanniche all'esposizione: "Il pubblico nel 1910 fu proiettato nei parossismi della rabbia e della risata.Si spostavano da Cezanne a Gauguin e da Gauguin a Van Gogh,da Picasso a Signac e da Derain a Friesz ed erano infuriati:I quadri erano uno scherzo:Uno scherzo a loro spese:"Fry espose centocinquantacinque quadri,circa quaranta disegni e venti pezzi fra scultura e ceramica. I ventidue dipinti di Van Gogh erano incomprensibili per il critico d'arte del Daily Express. Rise davanti al "Ritratto del dottor Gachet",che aveva tutta l'aria di essere "una maligna vendetta contro un vecchio nemico".
"E' incredibile che il furioso mare d'oro di Van Gogh che si staglia contro un cielo blu reale, con un vermiglio barattolo di vernice rovesciata sul fondo, rappresenti un campo di mais con dei corvi; e solo ritirandovi nella parte più remota della galleria scoprirete che le macchie vermiglie potrebbero essere -questa è solo una supposizione e non un fatto assodato -delle strade. Non c'è da meravigliarsi che il dottor Gachet, che gli è stato sistemato accanto, sembri soffrire di un terribile mal di mare."

Il 15 maggio 1990 il "Ritratto del dottor Gachet" fu venduto all'asta da Christie's per 82,5 milioni di dollari al  signor Hideto Kobayashi,titolare di una galleria d'arte nel distretto di Ginza.

Ritratto del dottor Gachet 





lunedì 2 maggio 2011

MALINCONIE

CHE VALGON MAI
QUELLE MALINCONIE
DI GIORNI - LUOGHI.


Piccolo zoo di J. Renard

IL CORVO

"CHE? CHE?  CHE?"
"NIENTE".

MEGLIO UN BEL ROSSO.....

MEGLIO UN BEL ROSSO
VANE SON LE PAROLE
MEGLIO UN BEL GIALLO.

IMPRESSIONE di WANG AN-SHIH (vissuto intorno al mille,fu illustre poeta e grande riformatore politico

L'ERBA CRESCE AL MARGINE
DELLA VIA SPESSA E MOLLE,
I FIORI IN COPIA SBOCCIANO
SOPRA IL SERENO COLLE.

UN FIUMICELLO INDUGIASI
CURVO NELLA PIANURA,
IL VILLAGGIO S'ARRAMPICA
DRITTO VERSO L'ALTURA.

I GALLI DEL POLLAIO
CANTANO A MEZZOGIORNO,
URLANO I CANI A VESPERO
PER LA CAMPAGNA INTORNO.

IO, RINCASANDO, CHIACCHERO,
QUA O LA', CON TUTTI QUANTI,
E M'IMMAGINO D'ESSERE
NEL REGNO DEGL'INCANTI!

domenica 1 maggio 2011

NON CI SONO PIU' STATO.

NON CI SONO PIU' STATO
NEL MERIGGIO SILENZIOSO
                     (OROLOGIO SENZA OCCHI)
PER LE STRADE A CERCAR LA MIA INFANZIA.

NON CI SONO PIU' STATO
TRA LE PIETRE E LE ZOLLE
DENTRO IL ROSSO CHE E' IL MARE
NEL MERIGGIO SILENZIOSO
                    (OROLOGIO DENTRO UN POZZO)

HO GUARDATO LA FINESTRA,
HO DORMITO SENZA SOGNI.

POMERIGGIO DOMENICALE

CAMMINO - PENSO
SON L'UNICO IN CITTA'
MI FERMO - SCRIVO.

DIO (ALEARDO ALEARDI 1812-1878)

NELL'ORA CHE PEL BRUNO FIRMAMENTO
COMINCIA UN TREMOLIO
DI PUNTI D'ORO E ATOMI D'ARGENTO,
GUARDO E DOMANDO: DITE, O LUCI BELLE,
DITEMI, COSA E'  DIO?
- ORDINE- MI RISPONDONO LE STELLE.

QUANDO ALL'APRIL LA VALLE, IL MONTE, IL PRATO,
I MARGINI DEL RIO,
OGNI CAMPO DAI FIORI E' FESTEGGIATO,
GUARDO E DOMANDO: - DITE, O BEI COLORI,
DITEMI, COSA E' DIO?
- BELLEZZA - MI RISPONDONO QUEI FIORI.

QUANTO IL TUO SGUARDO INNANZI A ME SCINTILLA
AMABILMENTE PIO,
IO CHIEDO AL LUME DELLA TUA PUPILLA:
- DIMMI. SE IL SAI, BEL MESSAGGER DEL CORE,
DIMMI, CHE COSA E' DIO?
E LA PUPILLA MI RISPONDE: - AMORE.-

1987, sui sentieri del Bellunese....

foto personale