mercoledì 31 agosto 2011

PICCOLE STORIE DI PIERO ( KYROS )

Piero aveva anche fatto il garzone da un grossista di olio, parmigiano, sapone, il suo padrone era paziente con le sue manchevolezze , aveva un figlio quasi della sua età e una moglie molto malata. A guardia del magazzino c'era un pastore tedesco, anche lui giovane e esuberante, di nome Kyros, si erano subito intesi. Quando usciva con il triciclo carico di latte di olio se poteva  lo portava appresso attaccato al guinzaglio ,di solito tutto filava tranquillo ma  Kyros  era focoso e se vedeva una cagnetta dall'altro lato della strada si buttava all'inseguimento facendo ribaltare Piero e il suo carico di olio. Le loro uscite insieme finirono per motivi  puramente economici.


martedì 30 agosto 2011

PICCOLE STORIE DI PIERO (SERGIO)

Piero aveva un amico del cuore dal tempo della scuola e con lui andava a disegnare in "plein air" nei pomeriggi domenicali. Avevano il blocco da disegno e una matita. Sergio era bravo, aveva occhio per la prospettiva, Piero amava gli scorci di muri antichi di una periferia ancora segnata dalla guerra. Un giorno Sergio finì la matita e con la matita la sua carriera artistica, abbandonò l'arte e si impiegò in un negozio di "Caccia e pesca"; Piero comprò colori, tele e pennelli e continuò nel silenzio di uno studio.


lunedì 29 agosto 2011

SE AVESSI IMPARATO

PICCOLA
BORGATA DI PERIFERIA,
CHIACCHIERA IL TORRENTE
IN QUESTO MATTINO DI SOLE
E NELL'ORA DELLA MESSA
TACCIONO LE STRADE.
CHIACCHIERA LA FONTANA
FRESCA E PUNGENTE.
ORTI
ADDORMENTATI
NELLA NEVE,
CASE BIANCHE DI SOLE,
MURETTI
ARABESCHI PUNTATI VERSO IL CIELO;
SE AVESSI
IMPARATO PISSARRO,
MONET
O SISLEY
DOLCE SAREBBE
L'AMPLESSO DEL MIO CUORE.

Pissarro


domenica 28 agosto 2011

il balcone sul cortile

Una sera d'estate assaporando il fresco della sera e osservando le finestre illuminate dei condomini vicini: una signora anziana (rimasta vedova da poco) seduta con il suo grasso gatto in braccio, gli parla e lui muove sonnolento la coda; all'ultimo piano nell'appartamento vuoto c'è la luce accesa e due ragazzi che fanno pulizia (prossimi inquilini ?); due sorelle bambine chiacchierano tra loro e la luce del televisore in casa le incornicia ; la finestra di un salotto è spalancata e brilla un lampadario con molte luci e si nota un quadro, dalla cornice stile antico si direbbe di gusto classico; la portafinestra dell'appartamento vicino è tutta buia, ma i vetri sono aperti, quindi in casa qualcuno c'è ; un signore anziano in calzoncini e maglietta innaffia i fiori e parla con la moglie dentro casa; una ragazzina sul balcone parla ad alta voce al cellulare ( ma ride continuamente e le parole si confondono) ; un gatto nel giardino se ne va tranquillamente per i fatti suoi ; il signore del palazzo vicino porta a spasso il suo bassotto ; sulla strada si accendono i lampioni e sparisce la magia dell'ombra.


sabato 27 agosto 2011

LA CASA DELLA MIA FANCIULLEZZA

LA CASA DELLA MIA FANCIULLEZZA
D'UN TEMPO DI RICCHEZZA AVEVA I SEGNI;
MARMI, FREGI E VOLUTE PIANO PIANO
L'UMIDO DEL GIARDINO CONSUMAVA.

IL GLICINE VIOLETTO ALLA RINGHIERA
IN ESTATE CHIAMAVA I CALABRONI;
LA PERGOLA CON L'UVA "AMERICANA"
D'INTESA CON IL VENTO CHIACCHIERAVA.

IMPARAI L'ELEGIA DEL MIO CUORE,
IN INVERNO AL SILENZIO DEL CORTILE
CON LA NEVE DI NOTTE, CON LA LUNA.

IL FATO VOLLE IL GELO IN QUELLA CASA;
IL FATO VOLLE IL PIANTO, VOLLE IL SANGUE,
E DA ALLORA FUI SOLO ETERNAMENTE.




venerdì 26 agosto 2011

Giuseppina e le sorelle

Giuseppina e le sue tre sorelle erano rimaste sole nella grande cascina sulla collina di Valmanera; l'unico maschio della famiglia, Carlo, era stato ucciso nel disastro della prima guerra mondiale ed era sepolto a Redipuglia.Una delle sorelle si chiamava Rosa, le altre tre avevano Rosa come secondo nome; forse per un voto o semplicemente era un nome che piaceva ai loro genitori. Giuseppina e le sorelle a malincuore dovettero vendere la cascina e presero strade diverse; una andò a lavorare in un albergo e sposò lo chaffeur,una in una campagna lontana  con il marito e i suoceri, una fece la stiratrice e sposò un militare più giovane di lei, Giuseppina con coraggio si inventò commerciante di pizzi e ricami e il suo banco al mercato  fu presto conosciuto per il buon gusto . La sua vita ebbe come tutti dolori e gioie, ma nel fondo del cuore le rimase sempre un nodo di rimpianto per la sua cascina.

fotografia Piero Reggio

giovedì 25 agosto 2011

la poesia

L'HO ATTESA
PER ANNI.
IL MIO CORPO
E' ANDATO,
TORNATO,
L'ANIMA MIA
INQUIETA
VOLEVA ALTRE COSE.
MI E' STATO DIFFICILE
ASPETTARLA,
PERDERLA,
RITROVARLA.
MI E' STATO DIFFICILE
CERCARLA.
ADESSO,
COME UN AMANTE,
MI CERCA IL PENSIERO
LA NOTTE.
COME UNA MADRE
MI TIENE
IL MATTINO.



mercoledì 24 agosto 2011

CATERINA E GIOVANNI

Nonna Caterina nel 1910 aveva 16 anni e in estate aveva incontrato Giovanni. Lei era bruna, sottile, un pò selvatica, lui aveva occhi azzurri, baffi e capelli castani ed era bello nella sua divisa del Nizza Cavalleria. Lei aveva un carattere deciso, lui era gentile e malinconico; quando lui si ammalò lei prese saldamente in mano le redini della famiglia. Nonna Caterina conosceva le virtù delle erbe e sotto il portico della sua casa c'erano sempre mazzi ad essiccare. Nonna Caterina era una gran cuoca, nella sua maturità aveva lavorato in grandi alberghi, ma rinunciò per essergli a fianco.Cucinava per i conoscenti e quanti la chiamavano per comunioni e matrimoni.Quando lui se ne andò continuò la sua vita con la sicurezza di averlo sempre accanto.

fotografia Piero Reggio

martedì 23 agosto 2011

NONNA GIOVANNA E LE DALIE

Nonna Giovanna amava le dalie, nella sua casa vicino al Piave aveva due piante di pere coltivate a spalliera, un melo, un susino ,due alberi di cachi, viti di uva fragola che si intrecciavano in due archi, e le dalie, unici fiori del suo giardino. Piante grandi con fiori enormi, rosse, rosse screziate, bianche , gialle, che incombevano sulla casa e su nonna Giovanna, che era piccolina.Fiorivano fino all'autunno inoltrato e illuminavano con i loro colori anche le prime giornate piovose. I fiori venivano tagliati solo per abbellire le tombe al camposanto, non era permesso coglierle per la casa.Il ricordo di nonna Giovanna è ormai unito a  quello delle sue dalie.


lunedì 22 agosto 2011

VENTO D'ESTATE A CHATILLON...RICORDI DI INFANZIA...

O VENTO CALDO
D'ESTATE - E' UNA LOTTA
SULLA COLLINA.




FISCHIAVA IL VENTO
NELLA VALLE - UN LAMENTO
LE BANDERUOLE.



Una saponaria ingentilisce la riva pietrosa di un corso d'acqua,un tempo utilizzata per le sue proprietà ora è sempre più difficile trovarla, anche le piante passano di moda...

La saponaria annovera 40 specie tra annuali e perenni, diffuse in tutta l'Eurasia temperata.Usata come sapone dagli Assiri nell'VIII secolo a. C. veniva coltivata nei siti degli opifici lanieri per lavare i tessuti. Il nome saponaria deriva dal latino sapone e si riferisce all'elevato contenuto di saponine di queste piante che fanno schiuma come il sapone. E' perenne con foglie appuntite, da largamente ovate a ellittiche, lunghe 10 cm e fiori rosa chiaro, profumati, che si sviluppano in cime fogliose dall'estate all'autunno.


domenica 21 agosto 2011

RICORDO

NEL TIEPIDO SOLE
IL GLICINE RAMPICANTE,
E IL QUIETO ASSOPIRSI
NEL SILENZIO ROTTO
DA ALI MADREPERLACEE.
IL CILIEGIO CHE DIPINGEVA
IL CIELO D'APRILE.
IL BIANCO GIGLIO DEL GIARDINO
CHE PROFUMAVA
LE SERE D'ESTATE.
E IL CUORE MIO,
IL MIO CUORE,
CHE NON SI PERDEVA MAI.

Mary Cassatt


sabato 20 agosto 2011

SALIRE ( ANTONIA POZZI 1912 -1938)


SALIREMO SUGLI ALTIPIANI,
DOVE VOLA LA RONDINE DELL'ALBA
CHE BAGNA NELLE FONTI
LE ALI D'ORO
ED INTESSE IL NIDO
SULLE CASE IMMENSE
DEI MONTI.

SALIREMO SUGLI ALTIPIANI
DOVE PASSAN LE NUBI AD UNA AD UNA
LENTE A FIOR DELLA NEVE
COME VELIERI
SU DI UN LAGO PALLIDO.

SALIREMO OLTRE I CEMBRI, OLTRE I PINI,
DOVE SI E' SOLI SOTTO IL CIELO NUDO,
SOLI - SE GRIDI NEL SILENZIO IL VENTO
IL NOSTRO NOME
DETTO DA DIO
E SIA L'ORA DI ANDARE.

fotografia Piero Reggio

venerdì 19 agosto 2011

a mia figlia

FIGLIA MIA, CHIARA
STELLA CADENTE NEL MIO CUORE.
DISATTENTO SONO,
E PERDO LA TUA LUCE.


passeggiata

TROVAVO LA POESIA
AL MARGINE DELLE COSE,
LA POESIA
SOTTILE COME LAMA,
LA POESIA
SEME DI RICORDI.

UN BAMBINO, PERSO IN UN BOSCO,
MI REGALO'
TELE E COLORI,
E IL GIALLO MI PORTO' VIA,
SUBITO DOPO,
LONTANO.

fotografia Piero Reggio

mercoledì 17 agosto 2011

PIOGGIA D'ESTATE

PIOGGIA D'ESTATE,
OGGI CADI SOTTILE,
LEGGERA.
I PRATI SEMBRAN GIOIRE.
LONTANO
BRONTOLA IL TUONO.


martedì 16 agosto 2011

SE TU... (EMILY DICKINSON 1830-1886)

SE TU VENISSI IN AUTUNNO,
IO SCACCEREI L'ESTATE
UN PO' CON UN SORRISO ED UN PO' CON DISPETTO,
COME SCACCIA UNA MOSCA LA MASSAIA.

SE FRA UN ANNO POTESSI RIVEDERTI,
FAREI DEI MESI ALTRETTANTI GOMITOLI
DA RIPORRE IN CASSETTI SEPARATI,
PER TIMORE CHE I  NUMERI SI FONDANO.

FOSSE L'ATTESA SOLTANTO DI SECOLI,
LI CONTEREI SULLA MANO,
SOTTRAENDO FIN QUANDO LE DITA MI CADESSERO
DENTRO LA TERRA DI VAN DIEMEN.

FOSSI CERTA CHE, DOPO QUESTA VITA,
LA TUA E LA MIA VENISSERO,
IO QUESTA GETTEREI COME UNA BUCCIA
E PRENDEREI L' ETERNITA'.

ORA IGNORA L'AMPIEZZA
DEL TEMPO CHE INTERCORRE A SEPARARCI,
E MI TORTURA COME UN'APE FANTASMA
CHE NON VUOLE MOSTRARE IL PUNGIGLIONE.



lunedì 15 agosto 2011

ferragosto

QUINDICI AGOSTO.
NEI CAMPI DI GRANTURCO
C'E' PIU' SILENZIO.
ALLA ROTONDA
STRIDONO LE GOMME.
E' TARDI.


domenica 14 agosto 2011

PICCOLE NOTIZIE SUI COLCHICI

Il colchico è una bulbosa perenne con bulbo ovoidale, lungo fino a 6 cm e 3-5 foglie da lineari a lanceolate.Dalla tarda estate compaiono fino a 6 fiori porpora chiaro, a forma di calice. E' distribuito in Europa, Africa settentrionale e dall'Asia occidentale alla Cina occidentale, comprende circa 65 perenni ,  il Colchico autumnale è spontaneo dall'Europa fino all'Ucraina .Il colchico prende il nome dalla Colchide, antica regione dell'Asia Minore sulle coste del Mar Nero, dove è particolarmente abbondante.Sono coltivati anche come bordure, in giardini roccioso e prati umidi, ma attenzione al bulbo tossico


COLCHICI

COLCHICI VIOLA,
STELLE DI FINE ESTATE,
QUASI NASCOSTI.


MOLTI GLI AMICI, L'AMICIZIA RARA (FEDRO)

MOLTI GLI AMICI, L'AMICIZIA RARA.
SOCRATE ( E VORREI FARE LA SUA FINE
SE POTESSI RAGGIUNGERE LA GLORIA)
S'ERA FATTO UNA CASA COSI' PICCOLA
CHE QUALCUNO DEL POPOLO GLI CHIESE:
- COME PUO' UN UOMO DELLA TUA GRANDEZZA
STAR PAGO DI SI' PICCOLA DIMORA?
- OH, PIACCIA AL CIELO - GLI RISPOSE SOCRATE -
CHE LA POSSA COLMAR DI AMICI VERI!


sabato 13 agosto 2011

PRIMA DELLA PIOGGIA ESTIVA (RAINER MARIA RILKE 1875-1926)

D'IMPROVVISO NEL PARCO AD OGNI VERDE
NON SI SA CHE, UN QUALCOSA E' STATO TOLTO;
LO SENTIAMO ACCOSTARSI ALLE FINESTRE
E TACERE. MA PIU' INSISTENTE E FORTE

NELLA BOSCAGLIA IL PIVIERE RISUONA;
SI PENSA A UN SAN GIROLAMO: TANTO ALTI
SALGONO SOLITUDINE E FERVORE
DA QUEST'UNICA VOCE CHE LA PIOVA

ESAUDIRA'. COI QUADRI LE PARETI DELLA SALA
SI SONO ALLONTANATE, QUASI FOSSE
VIETATO UDIRE QUELLO CHE DICIAMO.

NELLE TAPPEZZERIE STINTE SI SPECCHIA
L'INCERTA LUCE DI QUEI POMERIGGI
CHE CI FECE PAURA NEL'INFANZIA.


venerdì 12 agosto 2011

TU SULLE NUBI (JUAN RAMON JIMENEZ 1881-1958)



SI', QUESTA SERA NON E' UN'IMMAGINE,
LE NUBI SONO ROSE, SI',
LE ROSE SONO VITA, SI'.

QUESTA SERA TU SEI TU,
NON E' NUBE L'AMORE IN ME,
E' VITA LA ROSA IN ME.


il tempo sopra i prati

TROPPO VELOCE
IL TEMPO SOPRA I PRATI,
TROPPI COLORI,
TROPPI PRESAGI.

fotografia Piero Reggio

giovedì 11 agosto 2011

LA ROSA DELLE SIEPI (GIOVANNI PASCOLI 1855-1912)

ROSA DI MACCHIA, T'AMO, E TUO FRATELLO
IL BIANCOSPINO. PER LE VIE MAESTRE
QUANDO TRA I BIANCOSPINI UN ARBOSCELLO
                    VEDO, SILVESTRE,

 TUO, CHE FIORISCE, IO PENSO CHE TU SAGGIA
SORELLA ALLORA GIUNTA SIA TRA IL BRANCO
CON LA MERENDA, E RESTI UN PO', SELVAGGIA,
                    NUOVA, AL LOR FIANCO;

RESTI, ANCOR MOLLE DELLA TUA RUGIADA,
AL POLVERONE, E COSI' FACCIA TARDI
MENTRE CON LORO A QUELLA LUNGA STRADA
                    BIANCA TU GUARDI;

GUARDI CHI PASSA NELLA GRANDE ESTATE:
LA BICICLETTA TINNULA, IL GRAN CARRO
TONDO DI FIENO, BIMBI, UCCELLI, IL FRATE
                    CURVO, IL RAMARRO...

E GUARDANDO APRI TUTTI I FIORI, E SOGNI
DI QUEI PASSANTI CON LOR OMBRE NERE E
LASCI DISTRATTA QUALCHE FOGLIA AD OGNI
                    FIORE CADERE.



L'ALBERO DI MELE

IN FONDO AL PRATO
NEL VERDE SCURO - STELLE
LE MELE CHIARE


mercoledì 10 agosto 2011

ELLA PASSA RADIOSA..... (GEORGES GORDON BYRON 1788- 1824)

ELLA PASSA RADIOSA, COME LA NOTTE
DI CLIMI TERSI E DI CIELI STELLATI;
TUTTO IL MEGLIO DEL BUIO E DEL FULGORE
S'INCONTRA NEL SUO SGUARDO E NEI SUOI OCCHI
COSI' ADDOLCITI A QUELLA LUCE TENERA
CHE ALLO SFARZO DEL GIORNO NEGA IL CIELO.

UN'OMBRA IN PIU', UN RAGGIO IN MENO, AVREBBERO
GUASTATO IN PARTE LA GRAZIA SENZA NOME
CHE ONDEGGIA SULLA SUA TRECCIA CORVINA
O DOLCEMENTE LA ILLUMINA IN VOLTO,
DOVE PENSIERI LIMPIDI E SOAVI
PURA SVELANO E PREZIOSA LA DIMORA.

SU QUELLA GUANCIA, SOPRA QUELLA FRONTE
COSI' DOLCE, SERENA ED ELOQUENTE,
I SORRISI AVVINCENTI, I COLORI ACCESI
PARLANO SOLO DI GIORNI VOLTI AL BENE,
DI UN INTELLETTO CHE CON TUTTO E' IN PACE
QUAGGIU', DI UN CUORE CHE AMA INNOCENTE!

lunedì 8 agosto 2011

IL TEMPO

UN CAMPO
E LA PRIMAVERA CHE LO COLORA
UNA VECCHIA CASA,
IL TEMPO CHE L'UCCIDE PIANO.

CUORE MIO,
E' UN GRIDO O UN CANTO,
QUELLO CHE C'E' NELL'ARIA?

fotografia Piero Reggio

diario di campagna di una signora inglese del primo novecento(Edith Holden)ed. mondadori

O più bello tra i mesi! Fulgido re d'estate
   Apogeo dell'anno
   Con drappi che risplendono di sole,
   O dolce Agosto, appari.
        (R. Combe Miller )



Il gallo di brughiera con un frullo d'ali
     Salta tra l'erica in fiore,
     Vieni, andiamo il nostro lieto sentiero
     E guardiamo gli incanti di Natura,
     Il grano frusciante, il rovo coi suoi frutti.
     E ogni creatura felice.
         ( Burns )

domenica 7 agosto 2011

LA NEVE AD AGOSTO

CHE TRISTEZZA
LA NEVE SUI MONTI
IN AGOSTO.
AL MIO PAESE
SI SENTIVA
IL FREDDO VENTO DEL NORD,
MA L'UVA
ANCORA ACERBA
CHIAMAVA IL SOLE,
E LE BRUME DELLA VENDEMMIA
ERANO LONTANE.
ANCHE QUI
TUTTO E' VERDE
E POI VERRA' L'ORO,
MA COME UN OCCHIO
CHE SCRUTA IL MIO CUORE,
IMMOBILE,
LA NEVE MI GUARDA.





sabato 6 agosto 2011

NOTTI D' ESTATE

MAGICA NOTTE,
TREMOLANO LE LUCI
SULLA COLLINA.



NOTTE D'ARGENTO,
LUNA PIENA SUI CAMPI,
UN CANE ABBAIA.

venerdì 5 agosto 2011

ESTATE

E' L'AURORA
I MUSICI SON PRONTI,
MAESTRO DI CORNO,
MAESTRO DI PIATTI E DI GRANCASSA.
INIZIA IL CORNO,
IL CIELO SI ARROSSA.
SI SOVRAPPONE LA GRANCASSA,
IL CIELO E' UN FUOCO.
SU UN COLPO DI PIATTI
SCOPPIA IL GIALLO.

fotografia Piero Reggio

giovedì 4 agosto 2011

ACQUA ALPINA (ANTONIA POZZI 1912 - 1938)

GIOIA DI CANTARE COME TE, TORRENTE;
GIOIA DI RIDERE
SENTENDO NELLA BOCCA I DENTI
BIANCHI COME IL TUO GRETO;
GIOIA D'ESSERE NATA
SOLTANTO IN UN MATTINO DI SOLE
TRA LE VIOLE
DI UN PASCOLO;
D'AVER SCORDATO LA NOTTE
ED IL MORSO DEI GHIACCI.

A C. CHE RIEMPIE DI DOLCEZZA E DI LUCE LA VITA DI QUANTI LA CONOSCONO...

SOTTO LA LUNA
UNA ROSA FIORISCE,
L'ALBA PROFUMA.


mercoledì 3 agosto 2011

NON SONO MAI QUI

TUTTI I GIORNI
NON SONO MAI QUI,
SONO ALTROVE.
VEDO CASE FELICI,
ALBERI
CHE TOCCANO IL CIELO,
SENTIERI
CHE PORTANO LONTANO,
ORIZZONTI.
VEDO DISTESE D'ACQUE,
VELE E PORTI,
FIUMI
CHE SI PERDONO
IN VELATE FOSCHIE.
SONO ALTROVE,
QUI
SI CHIACCHIERA,
SI CALUNNIA,
PER UN SOLDO
SI VENDE IL CUORE.
AMORE MIO,
QUANDO MI SORRIDI,
SONO QUI
PER TE,
SOLTANTO PER TE.

fotografia Piero Reggio

martedì 2 agosto 2011

QUALCHE PICCOLA NOTIZIA SULLE ORTENSIE

Ombrellifera originaria della Cina e del Giappone, prende il nome da Hortense di Lepaute cui il Commerson la dedicò nel 1788, arbusto basso a ramificazione compatta, ombrelle di fiori inodori rosa,bianchi, lilla o azzurri, (hydrangea hortensia) famiglia delle  Sassifragacee. Preferisce i luoghi ombrosi e abbondanti innaffiature.

ORTENSIA ROSA (RAINER MARIA RILKE 1875-1926)

CHI IMMAGINO' QUEL ROSA? CHI SEPPE ANCHE
CHE IN QUESTI GLOBI ERA RACCOLTO?
COME COSE INDORATE CHE SI SDORANO
SMORZANO ADAGIO IL ROSSO, QUASI CONSUMANDOLO.

SE PER UN ROSA SIMILE NULLA CHIEDONO IN CAMBIO,
RESTA PER LORO E DALL'ARIA SORRIDE?
O L'ACCOLGONO DOLCEMENTE ANGELI
QUANDO COME UN PROFUMO DONANDOSI SVAPORA?

O FORSE ALLA SUA SORTE L'ABBANDONANO
PERCHE' MAI SAPPIA CHE COS'E' SFIORIRE.
MA SOTTO QUESTO ROSA UN VERDE ERA IN ASCOLTO
CHE ORA APPASSISCE E TUTTO SA.





ORTENSIA AZZURRA (RAINER MARIA RILKE 1875-1926)

COME SU TAVOLOZZE ULTIMO VERDE
SON QUESTE FOGLIE, SECCHE, OPACHE E RUVIDE
DIETRO LE INFLORESCENZE CHE UN AZZURRO
NON HANNO IN SE', MA DA LONTANO SPECCHIANO.

NEBULOSO LO SPECCHIANO E INESATTO
COME SE GIA' VOLESSERO RIPERDERLO,
E COME VECCHIA CARTA DA LETTERA CELESTE
D'UN TEMPO, HANNO IN SE' IL GRIGIO, IL VIOLA E IL GIALLO,
STINTI, COME UN GREMBIULE DELL'INFANZIA,
SMESSO ORMAI, CUI PIU' NULLA ACCADE: SENTI
LA BREVITA' DI UNA PICCOLA VITA.

MA A UN TRATTO IN UNA DELLE INFLORESCENZE
SEMBRA IL COLORE AVVIVARSI E SI VEDE
UN COMMOVENTE AZZURRO RALLEGRARSI DEL VERDE.

lunedì 1 agosto 2011

IL FUNERALE

IL FUNERALE
PARTI'  DALL'OSPIZIO
NELL'ORA FERMA D'ESTATE,
UN MERIGGIO.
LA MORTE
COME L'OMBRA
SCIVOLA SULLE COSE,
NEI LUNGHI CORRIDOI
AVEVA SCELTO.
MENTRE IL SOLE
NEL PICCOLO GIARDINO
GIOCAVA CON LA FONTE,
UN UOMO
MALATO E CURVO,
LASCIO' LA FINESTRA
PER VEDERE
COM'ERA IL VIAGGIO,
L'ORA CHE L'AVREBBE PRESO.
POI GUARDO' LONTANO
DOVE IL CIELO
TOCCA LA COLLINA.