mercoledì 31 dicembre 2014

SOLE D'INVERNO ( ADA NEGRI)

Capo d'anno : sì mite, e quanto sole!
Io già respiro il marzo, in questa luce
d'oro, che so breve e bugiarda. E rido
alla menzogna, me ne godo ; e ad essa
mi scaldo, come fan pruno e castagno
cui rispunta a capriccio qualche gemma,
nella certezza che morrà domani
prima d'aprirsi. Gemme senza fiore
sui rami e nel mio cuore,
gioia d'un giorno, conscia d'esser viva
sol per un giorno!

             Non importa. E' gioia.




                                                BUON ANNO!

lunedì 22 dicembre 2014

LA COMETA ( GIANNI RODARI )


Io sono la cometa
di Natale.
Da millenovecento
sessantanove anni
ardo nel firmamento;
illumino i presepi;
mi poso sulle punte degli abeti;
prometto pace alla terra
e doni ai bimbi buoni...
Ma voi mi fate certe confusioni!
Un giorno senza guerra
ancora non l'ho veduto...
e quanto ai doni, perché
qualcuno rimane senza ?
Con tutta la vostra scienza
non avete ancora scoperto
che di bimbi cattivi non ce n'è.















lunedì 15 dicembre 2014

AMARO RISO DI ANGELI ( DAVID MARIA TUROLDO)

La tristezza di questi Natali,
Signore, ti muova a pietà.

Luminarie a fiumane, ghirlande
di false costellazioni
oscurano il cielo
di tutte le città, e nessuno

più appare all'orizzonte:
nulla che indichi l'incontro
con la carovana del Pellegrino,
non uno che dica in tutto
l' Occidente :"Nel mio
albergo, sì, c'è un posto!":

Non un segno di cercare oltre,
un segno che almeno qualcuno creda,
uno che attenda ancora
Colui che deve venire...

Non è vero che l'attendiamo :
non attendiamo più nessuno!
Tutto è immoto, pure se
dentro un inarrestabile vortice .
pur esso segno
di fatale fissità.

E' così : Destino ! Non ci sono
ritorni : non nascite ! Questa
è civiltà della morte ; o se questo
ripugna, ditela "fine
di un tempo ": quando pare
inutile la venuta stessa di dio.

Ora tu, anche se illuso di credere,
o figlio dell'ateo Occidente,
segui pure la tua stella - così
è gridato per tutta la città
dai vessilli - segui, dico,
la stella e troverai cornucopie
vomitare leccornie, o non altro
che spiritati manichini
di mode folli, in volo
da vetrina a vetrina ...

Poiché falso è questo tuo
donare (è Natale!) , falso
perfino stringerci la mano
avanti la comunione, e
trovarci assiepati nella notte
e cantare "Gloria nei cieli..."

Un amaro riso di angeli obnubila
lo sfavillio dei nostri presepi, Francesco,
cantore di perfette, tragiche
letizie : pure se un Dio
continuerà a nascere,
a irrompere da insospettati recessi,

là dove umanità alligna ancora,
silenziosa e desolata: dal sorriso
forse di un fanciullo
della casba a Dacca! Nessuno
conosce povertà e solitudine come
il Dio del Cristo : un Dio
che meno di tutti può vivere
in solitudine, pure se dorata
solitudine di paradiso.

Certo verrà, continuerà
a venire, a nascere,
ma altrove,
altrove ...

lunedì 8 dicembre 2014

L' ORO ( GIOVAN BATTISTA MARINO 1569 - 1623)

  O de l'avara gente
 dilizia, amor del mondo,
fino metallo e biondo, più del ferro pungente,
che ti svelse nocente,
né di lui meno in terra,
ministro di dolor, fabro di guerra ;

 folle chi pria ti colse
da le più ricche arene,
chi da le intatte vene
de' monti ti raccolse,
e chi primier ti sciolse
di là, dove Natura
chiuso t'avea con sì pietosa cura.

 Uscir nel mondo teco,
mostro e morbo d'Inferno,
l'empie Furie d'Averno,
che dal tartareo spreco
trassero il furor cieco,
e quella ingorda sete,
che quando è più satolla, ha men quiete.

 Allor nacque l'affanno
de l'umano riposo;
il fasto ambizioso
de' cor si fe' tiranno;
la froda allor, l'inganno
aprir ratto le porte
a l'ire, a l'armi, al sangue e a la morte.


lunedì 1 dicembre 2014

L' AUTUNNO ( FRANCESCO LANZA 1897 - 1933 )

Ecco l'autunno tutto grappoli e frutti e odoroso di mosto.
La campagna lentamente si spoglia , fuggono gli uccelli che fecero lieta l'estate, e nel cielo grigio veleggiano i corvi e le gru che sentono l'acqua.
I campi arati fumano, e la prima nebbia li fascia ; e gli alberi nudi levano come scheletri le braccia.
Comincia la stagione piovosa, come vuole l'agricoltura. Cadono pioggerelle fini ad inzuppa-villano, e intanto i solchi e le zolle si vanno riempendo di semi, che daran frutto alla nuova stagione.
Ogni tempo ritorna , e tu bene lo sai, che dal principio dell'anno alla fine spargi il tuo sudore, e non conosci riposo.
Tutto ha dato la terra alle tue fatiche, e intanto nel suo seno fecondo prepara il pane futuro. Sia benedetta la terra, madre benefica, eterna nutrice!
Si colgono i frutti d'inverno e si dispongono nei locali di conservazione ; è il tempo delle nespole, delle castagne saporose, delle mele cotogne piene d'un nascosto aroma, degli agrumi, delle olive che man mano si gonfiano d'olio.
Prima che l'anno finisca si gusta il nuovo vino, allegrezza dei giorni di festa.
Cristo nasce mentre l'anno muore: augurio alla vita laboriosa dell'uomo ; e nel cielo gelato brillano stelle.
Tu guarda sereno all'opra compiuta : se il tuo cuore è puro di macchia, bella è la vita.