giovedì 30 giugno 2011

LA CASA DI RUE FORTUNEE ULTIMA DIMORA DI HONORE' DI BALZAC (DA TORRI D'AVORIO DI G.SCARAFFIA ED EXCELSIOR 1881)

...Le porte del salone del primo piano erano riccamente intarsiate. Un velluto verde mela, incorniciato di legno grigio, ricopriva il soffitto. Un damasco cinese verde cupo fasciava i mobili incrostati di madreperla. Arabeschi d'avorio striavano i cassetti di uno stipo veneziano.Diverse sculture affollavano le consoles, mentre in un angolo riposavano le celebri canne da passeggio del'autore, tra cui quella leggendaria dal gigantesco pomo d'oro decorato da trecento turchesi. Nella camera da letto le sedie e le poltrone d'ebano, foderate di velluto rosso, erano intarsiate di tartaruga e smalto azzurro.Tende di damasco scarlatto proteggevano il letto di Boulle.Il damasco rosso della tappezzeria, da cui si protendevano i candelabri scolpiti di Saxe, era racchiuso da boiseries bianco e oro. Un damasco giallo rivestiva interamente lo studio, in cui s'ergeva un mobile attribuito a Maria de' Medici. Rame, avorio e tartaruga venavano i mobili e la biblioteca. Rilegature purpuree proteggevano i volumi :" Posso leggere solo i libri che ho comprato". Una Venere d'avorio, opera, riteneva, di Benvenuto Cellini, guardava la cassapanca di Enrico IV, sormontata da un Bacco di modesta fattura. Un "pezzo mediocre"ammetteva a malincuore il proprietario. Lo splendore raggiungeva l'apice nella galleria illuminata dall'alto e arricchita da alcuni pezzi donati dalla contessa (Madame Hanska), tra cui un Greuze, due Watteau, un Mignard, un Rigaud, un Van Dyck, un Cranach e ben tre Canaletto.

***(fu urtando uno dei prediletti mobili istoriati che una gamba si ferì iniziando il processo che l'avrebbe condotto alla cancrena e velocemente alla morte)


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