martedì 19 giugno 2012

considerazioni estetiche e riflessioni sull'uomo davanti ad un quadro : di ROBERT WALSER (1878-1956) DA "RITRATTI DI PITTORI" ED. ADELPHI

Alcuni anni fa, a una mostra di pittura, vidi un quadro in certo senso mozzafiato e prezioso, l'ARLESIANA di Van Gogh, il ritratto d'una popolana nient'affatto graziosa, non essendo più giovane, seduta su una sedia in silenzio e con lo sguardo grave a un punto vicino. Ella indossa un vestito come se ne vedono tutti i giorni, e ha mani come se ne incontrano ovunque senza badarvi, perchè non sembrano in alcun modo essere belle. Anche il semplice nastro fra i capelli non cambia di molto le cose. Il viso della donna è duro. I tratti del volto parlano di molte esperienze che hanno lasciato il loro segno.
Confesso di buon grado che il quadro, che mi appare ovviamente un notevole lavoro, in verità io volevo considerarlo soltanto di sfuggita, all'inizio, per proseguire il prima possibile ed esaminare altri soggetti, ma alcunchè di strano mi aveva come trattenuto per il braccio. Mentre andavo domandandomi cosa vi fosse di bello da vedere, mi persuadevo che bisognava commiserare l'artista, il quale aveva profuso tanto impegno per una cosa talmente da poco e priva di grazia. Mi chiesi se mai avrei voluto possedere il quadro;non osai , però, rispondere con un sì o un no all'insolito quesito.In più mi posi un'altra domanda, sulle prime semplice e a parer mio non proprio ingiustificata, se per quadri come questa ARLESIANA potesse mai esistere nella nostra società un posto adeguato. Per lavori di tale natura non poteva certo esservi nessun committente ; piuttosto, fu senza dubbio l'artista a darsi l'incarico da sè, e allora ha dipinto quel che forse nessun uomo vorrebbe raffigurare. Chi mai avrebbe interesse ad appendersi in camera un quadro dal soggetto così ordinario. "Donne magnifiche"dissi fra me"sono state dipinte da Tiziano, Rubens e Lucas Cranach",e mentre lo dicevo, il nostro artista, certo più incline alla sofferenza che alla gioia, e questa nostra epoca, per alcuni versi difficile e buia, mi fecero in qualche modo male. E' chiaro che il mondo, come corre voce, continuerà ad essere bello, altrochè, e le più rosee speranze continueranno a fiorire. Che alcune circostanze, intanto, siano alla fin fine opprimenti, nessuno lo metterebbe in dubbio. Benchè vivesse attorno al quadro di Van Gogh qualcosa di triste o di penoso - tutte le dure condizioni di vita, pur se poco nitide, emergono comunque con sufficiente chiarezza, a lato o dietro di essa -,io ne traevo nondimeno gioia, perchè il dipinto è una sorta di capolavoro. Colore e pennellata sono di forza straordinaria, e la realizzazione è eccellente. Il quadro contiene fra l'altro un meraviglioso tocco di rosso dal movimento incantevole. L'insieme , però, possiede una bellezza intima più che esteriore. Non vi sono forse anche certi libri che non incontrano subito consenso perchè ardui, ossia perchè è difficile attribuire loro un valore?Talvolta le cose belle non si manifestano che in modo incompleto. Il quadro di Van Gogh ebbe su di me l'effetto d'un racconto in piena regola. Di punto in bianco la donna prese a parlare della sua vita.Un tempo era stata bambina e andava a scuola. Com'è bello vedere ogni giorno i propri genitori ed essere avviati dagli insegnanti ai saperi più di diversi. Com'erano gaie e luminose le aule e l'amicizia con le compagne di giochi. Com'è dolce, com'è lieta la gioventù!Questi tratti duri erano un tempo dolci, questi occhi freddi , quasi cattivi, erano gentili e innocenti. In nulla lei era diversa da te. Non meno ricca di speranze, non meno povera. Un essere umano come tutti noi, e i suoi piedi la portavano lungo tante strade illuminate dal giorno o buie per la notte. Spesso sarà anche andata in chiesa o a ballare. Quante volte , con le mani, non avrà aperto una finestra o serrato una porta? Queste e altre cose simili le facciamo sia tu che io ogni giorno, vero?,  in ciò vi è ben poco d'importante, ma anche una certa grandezza. Non può aver avuto un amore, non avrà forse conosciuto la gioia e molte preoccupazioni? Prestava ascolto al suono delle campane e con gli occhi percepiva la bellezza dei rami in fiori. Per lei passarono i mesi, gli anni , l'estate, l'inverno. Non è di una semplicità formidabile? La sua vita fu piena di fatica. Un giorno un pittore, anch'egli solo un povero diavolo fantasioso, le disse che desiderava ritrarla. Ella posa, si lascia fare il dipinto con pazienza. Per lui non è una modella indifferente; giacchè nessuna figura gli risulta indifferente. La ritrae così com'è, schietta e vera. Pur non voluto del tutto, qualcosa di grande ed elevato entra nel quadro, una solennità di spirito che è impossibile non vedere.





Nessun commento:

Posta un commento