giovedì 23 febbraio 2012

L'Italia fra fine Ottocente e inizio Novecento raccontata da Enzo Biagi in "Quante donne"

Circolano in Italia 226 automobili : non occorre la patente; e Leo Chavez, su un aeroplano di tela e di legno, attraversa le Alpi e va a cascare dalle parti di Domodossola.
L'industria decolla : si distinguono il signor Tosi, meccanica, il signor Pirelli, gomma, il signor Cantoni, cotone, e a Torino nove soci, tra cui il cavalier Giovanni Agnelli, fondano la Fiat. La prima vettura che esce dalla loro officina può raggiungere i 35 chilometri all'ora.
Il vocabolario annota parole nuove: socialismo, sindacalismo, futurismo: sono giovanotti, gli amici di Marinetti, che vogliono uccidere il chiaro di luna e glorificare la guerra. Il reddito pro capite è di 2000 lire. Sul palcoscenico della Scala va in scena il Ballo Excelsior, che è un inno al Progresso: per rappresentare le meraviglie dell'elettricità, le danzatrici hanno in mano una lampadina, ma ci sono in giro ancora tante lampade a olio o ad acetilene, e si consumano milioni di candele.
Centotrentotto milanesi guadagnano più di 100.000 lire all'anno, ma per il resto della popolazione 100 lire al mese costituiscono un miraggio. Le paghe si aggirano sulle 2, 3 lire al giorno, una per i braccianti, ma per una famiglia con quattro bambini ci vorrebbe qualcosa di più. Hanno fatto il conto: L. 1,30 per tre chili e mezzo di pane, 25 centesimi per mezzo chilo di pasta, 40 centesimi per due etti e mezzo di carne, e 30 per i fagioli, più 5 di sale, pepe e olio per condirli, 35 centesimi di vino, 50 per la pigione, 50 per i "vizi " del capo: sigaro, qualche bicchiere, un'aringa; 30 centesimi per la colazione, e si arriva a un totale di L. 3.95. Niente vestiti o scarpe, niente divertimenti.
Questa epoca, tanto rimpianta, dunque non è splendida per tutti. Su 100 italiani, 40 non sanno nè leggere nè scrivere. Sorgono le Camere del Lavoro e le prime Leghe operaie e contadine. I minatori in Sardegna stanno sottoterra otto ore; la paga delle donne va da 0.60 a 1.20, quella degli uomini da 0.80 a 2 lire. Certo si parla già di femminismo: a Roma, nel 1908 si raduna addirittura un congresso e si discute di tutto. salario e amore, anche in senso fisiologico, diritti e politica.
C'è tra i ministri, un severo signore piemontese che si rende conto del disagio della "plebe", della necessità di aprire la strada del potere alle grandi masse, Giovanni Giolitti, ma il Corriere di Albertini lo bolla:"Il bolscevico dell'Annunziata".
Su pressione dei socialisti, entra in vigore l'assicurazione obbligatoria per gli infortuni sul lavoro. L'Ottocento, "il secolo più savio e fortunato della storia italiana" è finito:si cambia.
Duecentomila sudditi del Regno, nel 1900, vanno a cercare fortuna oltre Atlantico. L'anno seguente, saranno mezzo milione. La metà sono siciliani e analfabeti. Vengono stipati come bestie su navi armate alla meglio, e che impiegano quasi un  mese per arrivare a New York, e quaranta giorni per attraccare ai porti del Mar della Plata. Solo in cinque province non c'è la malaria, siamo in troppi e c'è poca terra da seminare, parlano solo i dialetti e non si capiscono neppure tra loro. Si aspettavano una trasformazione sociale che non c'è stata. Un giornaletto napoletano, La Follia, pubblica una tiritera che ha un senso:Il popolo d'Italia- è un popolo davvero fortunato - ha la sorte del piecoro - nasce cornuto per morir scannato.
La vita di ogni giorni è abbastanza semplice.se ci si ammala, ci sono le sanguisughe, il salasso, si va a passare le acque ( gli snob a Biarritz o a Marienbad, i borghesi a Montecatini o a Chianciano); quando c'è un figlio che sta per nascere, arriva la levatrice ,con la sua valigetta, e ordina per la puerpera brodo di gallina e pane bianco. Se ci si raffredda, ecco gli impiastri, le polentine di seme di lino; in caso di svenimento, i sali per le dame e l'aceto casalingo per le ragazze povere. Ai bambini deboli, si somministra il disgustoso olio di fegato di merluzzo, con una fetta di arancia o di limone. Ai sofferenti di tisi, si consigliano orizzonti lontani: l'India, o Madera.
E finalmente, ecco il cinematografo; il 22 marzo 1895, i fratelli Lumiere presentano una pellicola di 17 metri:La sortie des Usines Lumiere à Lyon-Montplaisir.

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