domenica 4 agosto 2013

" Il mio cuore e' secco come una strada d'agosto " di A. Zarri da " Quasi una preghiera" ed. Einaudi

...
E , infine, con stupore, vedo un filino d'erba che s'è fatto strada tra l'asfalto, ne ha perforato la corazza e s'è affacciato per vedere il sole. Non ha la fortuna dei suoi fratelli dei prati; il sole, alto, sui muri delle case, lo sfiora appena per un breve momento. Però basta, all'intrepido stelo che ha vinto la nera durezza del mantello asfaltato per vivere la sua vita, fatta di chiasso, di violenze, di offesa ma che però ha lui pure i suoi giorni e le sue notti; e il ritmo urbano della gente che esce, al mattino, rientra alla sera, nelle ore "di punta": fa , a sua volta, il mestiere di vivere.
E allora, con gran rispetto, il mio piede lo scansa; e mi accorgo che il mio cuore non è più sasso o asfalto. O, meglio,mi accorgo che anche il sasso e l'asfalto hanno un cuore. E mi accorgo anche di aver pregato, forse.
Forse perché ho ascoltato le cose, ho ascoltato la vita; e mi s'è rotta dentro la corazza che mi chiudeva in me, nascondendomi il sole che pure, sopra, seguitava a brillare.
E allora , perforando le durezze, anche il mio filo d'erba è uscito a cantare la vita.
E' un esile filo di preghiera che si è accorto di te. E' bianco e fragile, per il poco sole; fa ancora fatica a vivere; ma vivrà. Vivrà perché ogni strada ha il suo sole e ogni strada i suoi passi. Per quanto distratti e frettolosi, viene il giorno che si accorgono dell'esile, dolce e intrepido filino d'erba. e lo scansano col piede
Quel po' di prato, che resiste in una situazione tanto avversa, è la nostra fatica di sopravvivere e vivere nel deserto di un mondo poco assuefatto alla preghiera.
Assisti tu, Signore, questo po' d'erba che fa verzicare il nostro cuore e dagli quel tanto di pioggia, di sole e di amore che gli consenta di vivere.

Nessun commento:

Posta un commento