martedì 7 febbraio 2012

CHI NON CONOSCE UNO COSI'? : L'INTENDITORE DI BICICLETTE (JEROME K. JEROME) 1 parte

Vi era un tale di Folkestone che io solevo incontrare spesso. Egli mi propose una sera di fare il giorno seguente una lunga passeggiata insieme in bicicletta, e io dissi di sì. Per conto mio mi alzai presto; feci uno sforzo, e ne fui contento. Egli giunse una mezz'ora più tardi: io lo aspettavo nel giardino. Era una bella giornata. Egli mi disse: " Veggo che avete una bella macchina. Come va?" - "Ah, come tutte le altre! - risposi - abbastanza facilmente la mattina; un pò più lenta dopo colazione". Egli l'afferrò per la ruota anteriore e la forcella, e la scosse violentemente.
Dissi: " Badate:la rovinerete"
Non capivo perchè dovesse scuoterla: essa non gli aveva fatto nulla. Poi, se aveva bisogno di essere scossa, ero io la persona designata a scuoterla. Sentivo come se si fosse messo a picchiarmi il cane.
Egli disse:" Questa ruota balla"
Dissi: "Non ballerebbe, se voi non la faceste ballare"
Essa non ballava infatti ... non c'era nulla che invitasse al ballo.
Egli disse :" E' pericoloso; avete un cacciavite?"
Io non avrei dovuto commuovermi; ma pensavo che realmente, forse, si intendeva un pò del mestiere. Corsi al ripostiglio degli strumenti per vedere ciò che c'era. Quando ritornai, lo trovai seduto in terra con la ruota anteriore fra le gambe, nell'atto di trastullarcisi e farla scorrere leggermente fra le dita. Il resto della macchina giaceva sul viale di ghiaia accanto.
Egli disse: " A questa ruota è accaduto qualche cosa"
" Vi pare?" risposi.
Ma egli era di quella categoria di uomini che non hanno mai dubbi.
" A me pare - egli disse - che abbia i pallini guasti"
Io dissi : " Non ve ne preoccupate: vi stancherete. Rimettete la ruota a posto e partiamo"
Egli disse : " Giacchè è staccata, è meglio vedere che cos'ha"
Parlava come se si fosse staccata per disgrazia.
Prima che potessi impedirglielo, aveva svitato qualche cosa in qualche parte, e vidi rotolare sul viale una dozzina di pallini d'acciaio.
" Acchiappateli! - egli gridava - acchiappateli! Non dobbiamo perderne neppur uno " - gridava eccitatissimo.
Girammo curvi per mezz'ora, e ne trovammo sedici. Egli disse che sperava fossero tutti, perchè, se no, sarebbe stato un bel danno per la macchina. Aggiunse che non vi era nulla che richiedesse tanta attenzione nella scomposizione di una bicicletta, quanto la cura dei pallini. Spiegò che bisognava contarli all'atto di trarli fuori e curar che fossero rimessi a posto nello stesso numero. Promisi , se mai scomponessi una bicicletta, di far tesoro dell'avvertimento.
Misi i pallini, per maggior sicurezza, nel cappello, e posai il cappello sui gradini dell'ingresso. Ammetto che quello non fu  un tratto di prudenza. Anzi fu una vera sciocchezza. Di regola non sono scervellato; dovetti agire sotto l'influsso del compagno.


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