giovedì 24 marzo 2011

a mia moglie ( Franco Fortini 1917-1994 )

TU SCRIVI, LE LABBRA SERRATE, COMPUNTA
COM'ERI QUAND'ERI SCOLARA, IL TUO CIUFFO
CALATO SUGLI OCCHI. (LA STANZA RICEVE
UN POCO DI DEBOLE SOLE).

QUI SIAMO NOI DUE, QUI GIUNTI PER ORA
RECATI DAL TEMPO: TU ANCORA
CONFIDI NEI GIOVANI ANNI
E NELLA LEGGERA FIGURA
CHE IN ESSI HAI COMPOSTA, NEI GESTI CHE AVEVI
QUAND'ERI SUI COMPITI ANCORA.

SEI ORA MIA MOGLIE, MI ESISTI VICINA:
STUPITO TI GUARDO CHE VIVI.

Autoritratto di Franco Fortini

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