mercoledì 2 novembre 2011

CECHOV RACCONTA LA STEPPA... prima parte

Nelle sere e nelle notti di luglio non stridono più le pernici e gli aironi, non cantano nei burroni gli usignuoli, non si sente più il profumo dei fiori, ma la steppa è sempre bella e piena di vita. Appena il sole tramonta e la caligine avvolge la terra, è subito scordata la pena del giorno, tutto è perdonato e la steppa respira leggermente col suo vasto petto. Forse perchè l'erba non vede la sua vecchiaia nell'oscurità, tra essa dilaga un allegro brusio giovanile come non esiste neppure durante il giorno; lo stridio, il fischiettare, il raschiare, i bassi, i tenori e i soprani della steppa, tutto si confonde in un interrotto e monotono mormorio sordo, che favorisce le rimembranze e la nostalgia. Il monotono fruscio culla come una ninna nanna; tu vai e senti che ti addormenti, ma ecco, non si sa da dove, giunge il grido ansioso di qualche uccello che non dorme, o vi si ode un gemito indefinito, che ricorda la voce di qualcuno, una specie di "ah - ah"! di stupore e il sonno ti abbassa le palpebre. Avviene anche che, se passi accanto al borro, dove ci sono degli arbusti, senti l'uccello che gli abitanti della steppa chiamano "chiù" gridare a qualcheduno : "chiù, chiù, chiù", e un altro che ride o si strozza dal piano isterico: è la civetta. Perchè gridino e chi li ascolta in quella pianura, Dio solo lo sa, ma nel loro grido c'è molta tristezza e lamento.
Si sente il profumo del fieno, dell'erba secca e dei fiori tardivi, ma il profumo è denso, dolce e penetrante.
Attraverso la caligine si vede tutto, ma è difficile distinguere il colore e i contorni delle cose. Tutto si presenta diverso dalla realtà. Tu vai, improvvisamente vedi proprio vicino alla strada un'ombra che sembra un frate; non si muove, attende e tiene qualcosa nelle mani...Che sia un brigante? La figura si avvicina, cresce, ecco che sta già accanto al calesse, ma allora vedi che non è un uomo ma un arbusto solitario o un grosso sasso. Tali figure immobili, che attendono qualcuno, stanno sui colli, si nascondono dietro i tumuli, spiano dalla stoppia e tutti rassomigliano ad uomini e destano sospetto.

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