mercoledì 1 giugno 2011

POESIA E PROSA (ARRIGO BOITO 1842- 1918)

ALLA SIGNORA G... R...


SE VOI FOSTE UN COLOR, SARESTE QUELLO
DEL GERANIO FIORITO;
ED IO VI PORTEREI SUL MIO VESTITO
ATTACCATA ALL'OCCHIELLO.

E SE FOSTE UN OLEZZO, VOI SARESTE
L'OLEZZO DEGLI DEI,
IRIS, GINEPRO O MAGGIORANA AGRESTE;
ED IO STERNUTIREI.

SE UN SAPOR FOSTE, EGLI SARIA STUPENDO
PIZZICOR DI ROSOLI;
IO SAREI, PER QUEL CASO, IL REVERENDO
CANONICO AMBROSOLI.

CARME, SARESTE IL CANTICO DE' CANTICI
E GLI ORGANI GIUDEI
SUONEREBBERO A FESTA, ED IO SAREI
IL MANTICE DE' MANTICI.

SE FOSTE UN VENTO, SARESTE SCIROCCO
D'ALGERI O DI MAROCCO,
SOFFIO ARCANO, BOLLENTE E LEVANTINO;
ED IO SAREI MULINO.

OR DI QUESTI VERSI
RESTA ANCORA A VEDERSI
LA LIETA ALLEGORIA
CH'E' PALESE E NASCOSA:
SIETE LA POESIA
ED IO SONO LA PROSA.

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