martedì 11 dicembre 2018

TORNA GESU' ( LUIGI PIRANDELLO)

La memoranda notte è ormai vicina
e mi risuona ancora  negli orecchi,
eco gentil dell'età mia bambina,
la voce de' miei vecchi :
" Candido roseo e biondo
come, nato da giorni, eri anche tu,
vien questa notte al mondo
il Bambino Gesù !"

Ogn'anno, ogn'anno, in questo freddo mese,
per quando stanca, l'anima risogna
la festa che a Gesù fa il mio paese.
Già suona la zampogna...
Ah, che profonda, arcana
malinconia, che nostalgia m'assal
della casa lontana
del villaggio natal!.

Rigide sere della pia novena
in cui, sur ogni piazza, in ogni via,
fiamman, fuochi gregal, fasci d'avena:
mentre la litania
il vicinato intuona
raccolto innanzi a un rustico altarin,
e la zampogna suona,
tintinna l'acciarin.

Ed io fanciullo, alla finestra dietro
me ne stavo, e schiarendo con un dito
timidamente l'appannato vetro,
rimiravo smarrito,
in un'ansia segreta,
se in quella notte piena di mister
la fulgida cometa
apparisse davver ...

E dubitavo allora, e ho dubitato
sempre, dappoi. S'inaridì l'istinto
della fede nel cuore: errai bendato
per questo labirinto
della vita mortale,
e te pure chiamai causa, Gesù,
d'una parte del male
che si soffre quaggiù.

Ma santa adesso appar la tua follia
anche al mio sguardo, o dolce redentore.
E torna, io prego, a noi, torna, Messia,
a predicar l'amor;
torna con la man pura
a battere alle porte infime ancor,
dove una gente oscura
di fame e freddo muor!

Altri, del rosso tuo mantello avvolto,
d'odio nutrendo la gentil parola,
batte alle oscure case, e infosca il volto
de la miseria. Vola
il grido della guerra...
Pace tu sei, Gesù, tu sei pietà;
torna a rifare in terra d'amor la carità.

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