domenica 2 marzo 2014

NOTTURNO ( Arturo Onofri 1885 - 1928 )

   Marzo che mette nuvole a soqquadro
e le ammontagna in alpi di broccati,
per poi disfarle in mammole sui prati,
accende all'improvviso, come un ladro,
          un'occhiata di sole,
          che abbaglia acqua e viole.

   Con in bocca un fil d'erba primaticcio,
Marzo è un fanciullo in ozio, a cavalcioni
sul vento che separa due stagioni ;
e, zufolando, fa, per suo capriccio,
           con strafottenti audacie,
           il tempo che gli piace,

   Stanotte, fra i suoi riccioli spioventi
sul mio sonno a rovesci e a trilli alati,
il flauto di silenzio dei suoi fiati
vegetali svegliava azzurri e argenti
          nel mio sognarlo, e fuori
          ne son sbocciati i fiori.

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