giovedì 13 ottobre 2011

IL PRIMO NOBEL PER LA LETTERATURA FU ASSEGNATO NEL 1901 AL POETA RENE' F.A. SULLY PRUDHOMME

Il 10 dicembre 1901 il primo premio Nobel per la letteratura fu assegnato al poeta francese Renè F.A. Prudhomme ora quasi sconosciuto per " la perfezione artistica " e "la rara fusione delle qualità del cuore e del genio". Renè Francois-Armand Prudhomme nacque a Parigi il 16 marzo 1839. Sully era il soprannome del padre e fu aggiunto dal poeta al proprio cognome. Studiò al Liceo Bonaparte ottenendo il baccellierato in Scienze nel 1856 e in Letteratura nel 1858. Lavorò come addetto alla corrispondenza nelle officine di Le Creusot e poi a Parigi come giovane di studio presso un notaio. Nel 1861 entrò a far parte del gruppo artistico-letterario "Conference La Bruyere".Durante l'assedio di Parigi nel 1870 si arruolò nella Guardia Mobile, viaggiò in Olanda, Belgio ,Svizzera,Italia. Nel 1877 ebbe il Premio Vitet. Nel 1881 fu eletto all'Accademie Francaise. Nel 1901 ebbe il Nobel, morì il 7 settembre 1907.

                                                         FRA BEATO ANGELICO Firenze ottobre 1866

Quando il sole, che ancora non si leva,
ai nostri occhi comunica soltanto
come un presentimento dell'aurora,
ed imbianca assai più che non indori
i campi mossi da un risveglio lento,

alla chiaria che piano si diffonde,
risplende il vetro sotto le inferriate,
e del chiostro le piccole colonne
senton sopra di sè l'ombra dei passeri;

l'altea di color rosato e l'alloro
che fioriscono qui, vicino al pozzo,
adesso si protendono alla luce
le lacrime stillando delle notti,
e sussurra il giardino una preghiera.

E' questo il tempo in cui, benedicendo
la luce che le palpebre dipinge,
l' Angelico ben sente ritornare,
insieme con l'aurora, paradisi.

Ecco, una lama sottile di fuoco,
azzurra vermiglia gialla violetta,
attraverso la grata della cella
veste di madreperla il muro scialbo,
proprio come una libellula viva
che sopra un giglio candido si posi.

E il monaco sgranando le pupille,
con questa iridescenza per pennello,
fa gli angeli fulgenti e delicati
in modo che con le ali fini formino
alla Vergine un arco di splendore.

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