giovedì 14 luglio 2011

LE ECCENTRICHE DIMORE DELLA MARCHESA LUISA AMMAN CASATI( DAL LIBRO INFINITA VARIETA' DI S.D.RYERSSON E M.O. YACCARINO ED. CORBACCIO)

LONDRA anni 30? - 1957

La vita della marchesa Luisa Casati era cominciata in grandi ville e suite di lusso. Il matrimonio le aveva offerto lo stesso in un mondo privilegiato. Poi c'erano stati il palazzo veneziano sul Canal Grande e il palazzo di marmo rosa alla periferia di Parigi. Diaghilev, Nijinsky, Isadora Duncan, Robert de Montesquiou, Giovanni Boldini, Arthur Rubinstein e Jean Cocteau si erano goduti tutto questo lusso insieme a lei. Era stata amata da Gabriele D'Annunzio, Kees Van Dongen e Augustus John. Aveva speso fortune immense per creare un monumentale universo notturno fatto di infiniti balli in maschera, costumi di Bakst e abiti da sera di Fortuny.Così commissionò la propria immortalità. Ma adesso era confinata tra quattro mura di una stanzetta in affitto al numero 32 di Beaufort Gardens.
Un trafficante di usato di Portobello Road difficilmente avrebbe desiderato qualcuno degli ultimi beni della marchesa; un divano di crine di cavallo e una vecchia vasca da bagno, un orologio a cucù rotto e un bouquet di fiori finti e impolverati. Ma c'erano anche una serie di cianfrusaglie, inclusa una testa di leone impagliata, una maschera di Pericle in cima al caminetto, e un reliquiario di cristallo che custodiva quello che lei reputava una parte di un dito di San Pietro che le era stato lanciato durante una seduta spiritica. In questo strano ambiente, gironzolava a passo felpato il vecchio pechinese.
Persino in queste ristrettezze Luisa manteneva il gusto della vita. Fred Rainer, che conobbe a Londra negli ultimi anni, raccontò di quando la marchesa lo invitava a cene a base di cibo in scatola. E anche la sua abitudine di telefonargli per chiedergli, traboccante di entusiasmo "Ho dieci scellini. Ci facciamo una bottiglia di vino scadente o un giro in taxi?"
Sebbene priva di risorse materiali, la Casati possedeva ancora una fervida immaginazione. Questo fatto è dimostrato da un impensato hobby che la aiutò a passare il tempo negli ultimi anni. La marchesa trascorreva ore a ritagliare fotografie, didascalie e qualunque cosa colpisse la sua fantasia da giornali e riviste. I vari ritagli, scelti per la bellezza e la particolarità, erano poi riuniti in collage che andavano a riempire le pagine di tre grandi album rilegati in pelle...I collage provano che aveva un occhio infallibile nel comporre immagini in modo piacevole e sarcastico. Quello che colpisce di più è l'unità nell'esprimere un tema particolare o un'idea con tanti pezzi disparati...A quanto pare la marchesa aveva proprio orrore del denaro. Un giorno uno dei suoi giovani amici, Cecil Beaton, vide i collage che lei si divertiva a fare da antiche stampe. Come tutto quello che la marchesa toccava, questi ritagli avevano uno strano fascino. Le propose di prepararsi per fare una mostra..ma nel momento in cui si trovò a dover lavorare per un fine remunerativo, l'ispirazione svanì e non tocco più le forbici.
Il 1 giugno 1957 Luisa morì di emorragia cerebrale nel suo appartamento. Aveva settantasei anni. La cappella di Harrods organizzò il funerale. Appena saputo della sua morte Farmer le fece un nuovo set di ciglia finte, la marchesa fu deposta con l'abito nero di velluto e pelle di leopardo che le aveva fatto da divisa negli ultimi dieci anni.Luisa Casati fu sotterrata al Brompton Cemetery, un grande cimitero vittoriano nel distretto londinese di Kensington. Riposa sotto un piccolo monumento di pietra che rappresenta un'urna adornata di ghirlande con inciso il nome e la data del decesso.L'epitaffio della lapide, scelto dalla nipote, è tratto dalla descrizione di Shakespeare della famigerata regina d'Egitto in Antonio e Cleopatra.
         L'età non può appassirla,
         nè l'abitudine rendere insipida
         la sua varietà infinita.




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