lunedì 11 luglio 2011

LE ECCENTRICHE DIMORE DELLA MARCHESA LUISA AMMAN CASATI( DAL LIBRO INFINITA VARIETA' DI S.D.RYERSSON E M.O. YACCARINO ED. CORBACCIO)

LA VILLA DI ROMA, VIA PIEMONTE N.15 (il suo primo esperimento estetico)
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Dall'enorme portone su via Piemonte, si arrivava direttamente a una fontanella al centro di un atrio in un piccolo giardino ben tenuto. Ma l'ingresso al cortile interno successivo si poteva raggiungere solo aggirando Angelina,uno spaventoso mastino che obbediva esclusivamente alla padrona. Luisa doveva spesso venire ai cancelli a scortare personalmente il gigantesco cane alla cuccia, in modo che gli ospiti potessero entrare illesi. Una volta giunti al'interno della villa, si veniva ammessi in un'anticamera ovale, in cui il pavimento di piastrelle di marmo bianco e nero formava il disegno di un complicato cestino.Da lì si passava a una galleria con le pareti di marmo bianco decorate da medaglioni di terracotta e bassorilievi di alabastro scolpito. Una maestosa scala di marmo saliva sinuosa al piano superiore, delimitata da una parte da un'elaborata ringhiera di ferro battuto.Al piano di sopra c'erano altre stanze arricchite con marmi e intarsi in legno.
Gli ospiti erano colpiti dall'insolito uso del bianco da parte di Luisa:pareti bianche decorate da specchi veneziani, soffitti bianchi e tende e tappezzerie di velluto bianco. Sui pavimenti in ebano, erano stese qua e là delle pelli di orsi polari. Una bella visuale su questo ricco ambiente si poteva ottenere da un pianerottolo superiore col soffitto pitturato in un brillante blu pavone. Salendo lo scalone, i visitatori venivano accolti da una serenata a cura di cinguettanti uccellini a molla sistemati in una gabbia dorata appesa al soffitto. La Casati trovò un altro modo di stupirli, equipaggiando un salone con un pavimento di alabastro che si poteva accendere da sotto....
La passione di Luisa per l'esotico si rifletteva nella scelta degli insoliti animali domestici.Oltre al mastino che stava di guardia all'ingresso, la famiglia Casati comprendeva anche un branco di oziosi gatti persiani, siamesi e siriani e un paio di levrieri, uno bianco e uno nero, scelti per armonizzarsi con i colori degli interni.Entrambi i cani avevano il collo lungo e sottile cinto da collari ingioiellati, a richiamare quelli che si vedevano nei dipinti rinascimentali.

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