venerdì 21 febbraio 2014

POESIA ( AMY LOWELL 1874 - 1925 )

E' solo un rametto
Con un germoglio verde in cima;
Ma se lo pianti,
E lo bagni,
E lo metti dove il sole gli arrivi dall'alto,
Diventerà un grande cespuglio
Con molti fiori,
E foglie che si spingono da ogni parte
Scintillanti.
Dalle sue radici arriverà freschezza,
E sotto di lui i fili d'erba
Si piegheranno e risolleveranno,
E si urteranno
Nel vento che soffia.

Ma se prendi il mio rametto
E lo getti in uno stanzino
Con trappole per topi e attrezzi consumati,
Si disseccherà e andrà sprecato.
E un giorno,
Quando aprirai la porta,
Lo prenderai per un vecchio chiodo contorto,
E lo spazzerai via
Con altro pattume.

martedì 18 febbraio 2014

Campana a sera ( Giovanni Alfredo Cesareo 1861- 1937 )

   O arcana
campana
lontana,

   che in questo silenzio de' campi t'effondi
con dondi gementi, soavi, profondi,
e i sensi d'ignara mestizia confondi :

   o arcana
campana
lontana,

   qual onda di sogni, d'amari rimpianti,
tu al core mi mandi, ma incerti, ma erranti,
ma solo all'umana tua voce balzanti!

   O arcana
campana
lontana,

   è l'ora che l'ombre si fanno maggiori,
e affiocano i trilli de' grilli sonori ;
è l'ora che han tregua nel sonno i dolori.

   O arcana
campana
lontana,

   divina è la pace che piove da' cieli :
s'inclinano i fiori su gli umili steli,
e òrano in coro le rame fedeli.

   O arcana
campana
lontana,

   ma erede d'oscuri misfatti che sento
nel petto echeggiarmi con lungo lamento,
io solo, se t'odo, più cupo divento,
   o vana campana che muori nel vento.

sabato 15 febbraio 2014

LE MANI MALATE ( Ada Negri )

Maria Giovanna scese oggi nell'orto
pian piano ; e si sdraiò, con la gran chioma
nera nell'ombra, con le mani al sole.
Stese le tiene, immote, sui ginocchi.
Le scalda il sole, le accarezza, penetra
nelle torpide vene e sveglia il sangue.
Son come mani abbandonate al bacio
d'un amante, che le ami così, squallide
così, contorte, con le gonfie nocche
punte da occulti aghi crudeli. O sole,
non hanno, ora, che te : non le tradire.
Furono belle : le fregiò la gemma
della promessa, quella delle nozze.
Guidaron, caute, i primi passi al figlio.
Colsero al figlio primule di marzo
lungo le prode. Ressero fardelli
di tenerezza. Tersero il sudore
del trapasso a malati in agonia.
S'intrecciarono, supplici, sul mento,
nella preghiera taciturna. Or nulla
possono più : nemmen pregare. O sole,
non tradirle. Dà loro un po' di gioia.
Fa che s'illudan d'essere due bianchi
convolvoli, al tuo caldo alito aperti
nel giorno, e chiusi dolcemente a sera
per rivivere in te, se torni l'alba.




mercoledì 12 febbraio 2014

EMILY DICKINSON 1830-1886)

PENSAVO ORMAI CHE IL TRENO NON GIUNGESSE -
LENTO SUONAVA IL SIBILO - NON CREDO
CHE IL PIU' QUERULO UCCELLO SI LAGNASSE
IN UGUAL MODO PER LA PRIMAVERA -
UN CENTINAIO DI VOLTE AL MIO CUORE
AVEVO SUGGERITO COSA DIRE
PAROLA PER PAROLA - QUANDO TU
GIUNGESTI, MIO INSIDIOSO INNAMORATO,
IL BEL DISCORSO VOLO' VIA - GIA' TARDI
PER NASCONDERE LA MIA STRATEGIA,
TROPPO PRESTO PER ACQUISTAR SAGGEZZA -
LA GIOIA ESPIA
DISGRAZIE COSI' BLANDE.-

domenica 9 febbraio 2014

HO PENSATO A TE, FIGLIA MIA...

Ho pensato a te
mentre il tiepido sole
saltava sulla brina.
Ho pensato a te
respirando profondo

insieme a te
andare.
Andare figlia mia
ma quale pena nel mio cuore
andare
e non sapere dove.

martedì 4 febbraio 2014

NOTTE ( ANTONINO ANILE)

La notte è chiara in chiarità stellare ;
l'ombra vive , dileguano le forme ;
ansie d'attesa passano, ed il mare
leva a fior d'acqua il cuore che non dorme.

Campi di gigli nel silenzio enorme
per tutti i cieli sembrano sbocciare;
armonioso d'astri e d'astri a torme,
lo spazio freme come un alveare.

Fiumi sonori fluttuano per l'etra
verso foci invisibili, e ne vibra
la Terra tutta, immensa cetra :

con i morti ed i vivi, in una sola
anima che s'innalza, ecco, e si libra
per ascoltare, Dio, la tua parola.

sabato 1 febbraio 2014

L'OROLOGIO ( ARTURO GRAF )


   Ora ed ognora
fugge sonora
col vento l'ora.
Non riposo, non dimora :
un'altr'ora , - un'altra ancora.
   S'inalba il giorno;
sfolgora il sole:
poi, come suole,
ecco l'ombra fa ritorno.
   Dopo la state il verno,
       dopo il verno la state:
       vicende innumerate,
ricorso eterno.
Spuntan i fiori, cadon le fronde,
passan le nubi, scorrono l'onde.
   Quando ha vita o figura
      tutto dilegua ; solo
      l'immensurabil volo
del tempo dura.
   Luci svanite
      voci fuggenti
      forme sparenti
nelle tenebre infinite.
   Ora ed ognora
      fugge sonora
      col vento l'ora.
Non riposo, non dimora :
un'altra ora, - un'altra ancora.