martedì 11 ottobre 2011

OTTOBRE ( VINCENZO CARDARELLI 1887-1959)

UN TEMPO, ERA D'ESTATE,
ERA A QUEL FUOCO, A QUEGLI ARDORI,
CHE SI DESTAVA LA MIA FANTASIA.
INCLINO ADESSO ALL'AUTUNNO
DAL COLORE CHE INEBRIA,
AMO LA STANCA STAGIONE
CHE HA GIA' VENDEMMIATO.
NIENTE PIU' MI SOMIGLIA,
NULLA PIU' MI CONSOLA,
DI QUEST'ARIA CHE ODORA
DI MOSTO E DI VINO,
DI QUESTO VECCHIO SOLE OTTOBRINO
CHE SPLENDE SULLE VIGNE SACCHEGGIATE.

SOLE D'AUTUNNO INATTESO,
CHE SPLENDI COME IN UN DI LA',
CON TENERA PERDIZIONE
E VAGABONDA FELICITA',
TU CI TROVI FIACCATI,
VOLTI AL PEGGIO E LA MORTE DELL'ANIMA.
ECCO PERCHE' CI PIACI,
VAGO SOLE SUPERSTITE
CHE NON SAI DIRCI ADDIO,
TORNANDO OGNI MATTINA
COME UN NUOVO MIRACOLO,
TANTO PIU' BELLO QUANTO PIU' T'INOLTRI
E SEI LI' PER SPIRARE.
E DI QUESTE INCREDIBILI GIORNATE
VAI COMPONENDO LA TUA STAGIONE
CH'E' TUTTA UNA DOLCISSIMA AGONIA.

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