lunedì 29 ottobre 2012

L'ARTE E L'ARTISTA di Ernst H. Gombrich

...E' affascinante seguire l'artista nel suo sforzo di raggiungere l'equilibrio perfetto, eppure, se gli domandassimo perchè ha fatto questo o ha cambiato quello, forse non ce lo saprebbe spiegare. Egli non segue regole prestabilite. Sente così, e basta. E' vero che in certi periodi artisti e critici hanno cercato di formulare le leggi della loro arte; ma il risultato fu sempre che artisti scadenti non ottennero nulla tentanto di applicare queste leggi, mentre i grandi maestri potevano infrangerle e raggiungere, ciononostante, un'armonia impensata. Quando il celebre pittore inglese sir Joshua Reynolds spiegò agli studenti della Royal Academy che l'azzurro non deve apparire nel primo piano dei quadri, ma deve essere riservato agli sfondi lontani e ai colli che sfumano all'orizzonte, il suo rivale Gainsborough, a quanto si dice, volendo dimostrare che queste regole accademiche sono per lo più prive di senso. dipinse il famoso Ragazzo in azzurro, il cui vestito al centro e in primo piano si staglia splendidamente sul bruno caldo dello sfondo.
La verità è che riesce impossibile stabilire regole del genere, perchè non si può mai conoscere in precedenza l'effetto che l'artista vuole raggiungere .
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