giovedì 31 marzo 2011

due cose

HO DUE COSE DA METTERE A POSTO
LA GRANDE SOLITUDINE
E LA PASSIONE.

PER UNA HO LE PAROLE
PER L'ALTRA IL COLORE.
                                              (SE POI VANNO A POSTO
                                                LO SA IL CIELO)
fotografia Piero Reggio
                                            

umiltà - (Gandhi)

L'amore è l'ultimo limite dell'umiltà.

MARZO

PIOGGIA DI MARZO
LEGGERA SUI GERMOGLI
DONO DI DIO.
CINGUETTA UN PASSERO
SE NON CI FOSSE IL TEMPO
OH DOLCE SERA!.




GERMOGLI E AZZURRO
IL PRESAGIO MI BASTA
NON PENSO AD ALTRO.

fotografia Piero Reggio
OGGI LA PRIMAVERA
E' UN VINO EFFERVESCENTE.
SPUMEGGIA IL PRIMO VERDE
SUI GRANDI OLMI FIORITI A CIUFFI
DOVE IL GERME GIA' CADE
COME DIFFUSA PIOGGIA.
FRA I RAMI ONUSTI E PRODIGHI
UN CARDELLINO BECCA.
VERDI PERSIANE SQUILLANO
SU ROSSE FACCIATE
CHE IL CHIARO ALLEGRO VENTO
DI MARZO PULISCE.
TUTTO E' COLOR DI PRATO.
ANCHE L'EDERA E' ILLUSA,
LA BORRACCINA E' PIU' VERDE
SUI VECCHI TRONCHI IMMEMORI
CHE NON HANNO STAGIONE,
LUNGO I RUDERI OMBROSI E MACILENTI
CUI PUR RINNOVA MARZO IL GRAVE MANTO.
SCOSSA DA UN FIATO IMMENSO
LA CITTA' VIVE UN GIORNO
D'UMORI CAMPESTRI.
EBBRA LA PRIMAVERA
CORRE NEL SANGUE.
                 (VINCENZO CARDARELLI)

mercoledì 30 marzo 2011

non t'amo (P. Neruda)

NON T'AMO SE NON PERCHE' T'AMO
E DALL'AMARTI A NON AMARTI GIUNGO
E DALL'ATTENDERTI QUANDO NON T'ATTENDO
PASSA DAL FREDDO AL FUOCO IL MIO CUORE.

TI AMO SOLO PERCHE' IO TI AMO,
SENZA FINE IO T'ODIO, E ODIANDOTI TI PREGO,
E LA MISURA DEL MIO AMOR VIANDANTE
E' NON VEDERTI E AMARTI COME UN CIECO.

FORSE CONSUMERA' LA LUCE DI GENNAIO,
IL RAGGIO CRUDO, IL MIO CUORE PURO,
RUBANDOMI LA CHIAVE DELLA CALMA.

IN QUESTA STORIA SOLO IO MUOIO
E MORIRO' D'AMORE PERCHE' T'AMO,
PERCHE' T'AMO, AMORE, A SANGUE E FUOCO.

CAMMINO

CAMMINO ORE
PER TROVARE UN MURETTO E UNA CASA
UN RAMO CHE SI INCLINI MOLLEMENTE.

PER TROVARE
UN VICOLO DIMENTICATO
UNA COLLINA GIALLA....

MI SORPRENDE UN QUASI AMORE
           (DIVENTA UNA FOTOGRAFIA)
DIVENTERA' UN QUADRO
POI UN RICORDO STRUGGENTE.

acrilico Piero Reggio



martedì 29 marzo 2011

marzo bello (antonio beltramelli 1879-1930) filastrocca

ECCO ECCO CHE E' ARRIVATO
MARZO BELLO!
LE VIOLE IN MEZZO AL PRATO
ESCON FUORI CON L'OMBRELLO.
PIOVE ANCORA E RIDE IL SOLE;
LA MASSAIA FA IL BUCATO
SULLA RIVA DI UN RUSCELLO.
OH!, BEL MARZO! OH MARZICELLO!
VI SALUTAN LE VIOLE
CHE SI VESTONO MODESTE
E STAN SEMPRE SOLE SOLE
TRA LE FRATTE E LE FORESTE,
DOVE C'E' MENO RUMORE,
DOVE PUO' SBOCCIARE UN FIORE.
MARZO BELLO!
GIA' IN UN CAMPO, UN CONTADINO,
PER VOI CANTA UNO STORNELLO,
E' FIORITO IL BIANCOSPINO
CHE FA SIEPE A UN CAMPICELLO.
PASSA VIA LA NUVOLAGLIA.
PIGOLANDO VA UN PULCINO
CHE HA PERDUTO LA SUA BALIA
E LA CHIOCCIA CHE E' BAGNATA,
PERCHE' PIOVE;
PIOVE, EPPUR C'E' ANCORA IL SOLE,
CORRE VIA ALLA DISPERATA
DA UNA MACCHIA AD UN RUSCELLO,
FINCHE' TROVA UN VECCHIO OMBRELLO
DA RACCORVI LA NIDIATA.
MARZO E' UN POCO MATTERELLO!
PIACE MOLTO ALLA RANOCCHIA
CHE SI GONFIA E CHE FA SPOCCHIA,
MA NON GARBA AL PASSEROTTO
CHE SI STRINGE NEL CAPPOTTO.
FORSE IL MERLO MENO SAGGIO,
SOGNA GIA' D'ESSERE IN MAGGIO
E SI GELA UNA ZAMPINA
FRA LA BRINA.
MA LA CINCIA, NEL SUO NIDO,
RIDE E DICE: - NON MI FIDO!
PRESTO E' ANCOR! LA MESSAGGERA,
BIANCA E NERA,
NON E' GIA' SOTTO LA GRONDA
E CHI HA FREDDO SI NASCONDA;
NON E' ANCORA PRIMAVERA!....-
CHIOTTO CHIOTTO,
LE RISPONDE UN PASSEROTTO:
- TU SEI SAGGIA E VERITIERA!
COL CAPPOTTO E CON L'OMBRELLO,
CON LE SCARPE E COL CAPPELLO.
E SE PUR SOTTO LA BRINA,
COL FIORIR DI UNA MATTINA,
SULLA RIVA DI UN RUSCELLO,
C'E' UNA GOCCIOLA TURCHINA,
UNA TIMIDA VIOLA
CHE, FRA SOLE E SOLICELLO,
TI SORRIDE SOLA SOLA,
BENE, E TU NON TI FIDARE!
MARZO E' UN POCO PAZZERELLO!
TI POTRA' FAR SOSPIRARE
CHISSA' QUANTO, IL TEMPO BELLO!
SE VA VIA LA NUVOLAGLIA,
SE FIORISCE IL BIANCOSPINO,
PENSA SEMPRE A QUEL PULCINO
CHE HA PERDUTO LA SUA BALIA.
MARZO PORTA IL VENTO, IL FIORE
E LA PIOGGIA IL RAFFREDDORE!-

SCRIVO E RICORDO

SCRIVO E RICORDO
ACCANTO ALLA FINESTRA
GUARDO LE NUVOLE.



TROVO UN RICORDO
IN UN DIPINTO DI  HOPPER
DENTRO LA LUCE.


E' NECESSARIO
CHE QUALCOSA OGNI TANTO
SI PERDA - SFUGGA.

la vita ( Joao De Deus ramos 1830-1896)

LA VITA E' UN SOGNO SI' LIEVE
CHE SI DISFA' COME NEVE
E COME FUMO SVANISCE:
LA VITA E' UNA PENNA STRAPPATA
DALL'ALA D'UCCELLO FERITO,
DI VALLE IN VALLE PORTATA
DAL VENTO CHE TUTTO TRASCINA;
E' FIORE CHE SULLA CORRENTE
DELL'ACQUA S'ADAGIA UN ISTANTE,
E' COME UNA NUBE VOLANTE
PEI CIELI; AL PARI DELL'OMBRA
FUGACE,AL PARI DELL'ONDA
CHE INSEGUE L'ONDA CHE MUORE;
LA VITA E' UN BREVE DOLORE......

lunedì 28 marzo 2011

diario di campagna di una signora inglese del primo novecento(Edith Holden)ed. mondadori

28 MARZO: Colti alcuni giovani amenti cremisi di pioppo nero.Questi ultimi giorni sono stati molto freddi e asciutti, con gelido vento da nord, e di conseguenza con una quantità di polvere marzolina.Stamattina ho visto alcune uova di rana, prese da uno stagno assieme ad alcune larve di friganee nei loro minuscoli strani astucci fatti con pagliuzze e fuscelli.Una di queste larve,veramente molto abile,aveva attaccato tutt'attorno alla sua casa dei pezzetti di lucide festuche verdi e di piante acquatiche.






Il cupo inverno è appena andato,
Dolci soffiano le brezze di ponente,
Tra le betulle del boschetto di Stanley
Il tordo canta tutto contento.

Torreggianti sopra i boschi di Newton,
Le rocce di Lav urtano le bianche nevose nuvole,
E salici d'argento con nascenti germogli
Adornano le sponde così piene di rovi.
                (R. Tonnahill)



Nei giorni in cui le margherite adornano la terra
E i merli fischiettano chiaramente,
Con vera gioia i nostri cuori si slanceranno
A salutare l'anno che viene.
                (Burns)



Allora i tordi cantarono
E fecero tremare le mie vene e le nuove foglie dell'olmo.
               (E. B. Browning)

LUNEDI

INDIFFERENTE
QUESTO MATTINO - TROPPO
LONTANO - ASSENTE.


NON SO FERMARLO
SFUGGE  QUESTO MATTINO
PERDERO' FORZA


CHE STRANO IL TEMPO
ERA LENTO A VENT'ANNI
ADESSO CORRE.
fotografia Piero Reggio

la trombettina (Corrado Govoni)

   ECCO COSA  RESTA
DI TUTTA LA MAGIA DELLA FIERA:
QUELLA TROMBETTINA,
DI LATTA AZZURRA E VERDE,
CHE SUONA UNA BAMBINA
CAMMINANDO, SCALZA, PER I CAMPI.
MA, IN QUELLA NOTA SFORZATA,
CI SON DENTRO  I PAGLIACCI BIANCHI E ROSSI,
C'E' LA BANDA D'ORO RUMOROSO,
LA GIOSTRA COI CAVALLI, L'ORGANO, I LUMINI.
COME, NELLO SGOCCIOLARE DELLA GRONDA,
C'E' TUTTO LO SPAVENTO DELLA BUFERA,
LA BELLEZZA DEI LAMPI E DELL'ARCOBALENO;
NELL'UNICO CERINO D'UNA LUCCIOLA
CHE SI SFA SU UNA FOGLIA DI BRUGHIERA,
TUTTA LA MERAVIGLIA DELLA PRIMAVERA

Seurat la parata del circo
.

domenica 27 marzo 2011

piccole curiosità naturalistiche di marzo

La primula officinale detta anche "primavera odorosa" è uno dei primi fiori dell'anno;a questa caratteristica deve il suo nome.




Il prugnolo o susino selvatico, è il primo arbusto a fiorire,prima ancora che si aprano le foglie.




Il merlo è uno dei primi uccelli a costruire il nido e a deporre le uova.Il maschio si riconosce facilmente grazie al piumaggio nero e al becco giallo.La femmina ha un aspetto simile,ma con colori meno vistosi.



Il salice giallo è noto per le gemme ricoperte da una peluria fitta e morbida.In molti paesi la loro raccolta è vietata perchè la fioritura precoce di questo salice costituisce spesso l'unico nutrimento per le api,quando altri fiori non sono ancora sbocciati.



NOTTURNO

ECCO LA SERA
CADERE DENTRO UN FOSSO
ALL'IMPROVVISO.



SI SON CONFUSI
COL CHIARORE  DI LUNA
I MIEI PENSIERI.

C'è un momento (Juliusz Slowacki 1809-!849)

...C'E' UN MOMENTO IN CUI VERGINE LA LUNA
STA PER SBOCCIARE.
            L'USIGNOLO TACE,
COME INCANTATO IL BOSCO PIU' NON FRUSCIA,
PIU' NON CIANGOTTA IL RIVOLO LOQUACE.
SORGERA' L'ASTRO PER LANCIARE UN ORDINE
AGLI UCCELLI, ALLE FRONDE, ALL'ACQUE, AI VENTI,
PER RIVELAR DAL CIELO ALTRI PORTENTI?

C'E' UN MOMENTO IN CUI PALLIDA, LONTANA,
NEL CERCHIO D'OR STA PER EMERGERE DIANA.

ED ELLA E' SORTA!
              E L'USIGNOL RICANTA:
SOPRA OGNI PIANTA E' UN BISBIGLIAR DI FRONDE,
E, IN SUONO CRISTALLINO,SI SGRANAN L'ONDE.....

ANCHE I CUORI, IN QUEGLI ATTIMI, SI ACCORDANO,
E, SE UN ERRORE VUOL PERDONO, ASSOLVONO,
E, SE UN PECCATO E' DA SCORDAR, LO SCORDANO.

sabato 26 marzo 2011

PAROLE

E ADESSO
VERDE
VERDE GIALLASTRO
VERDE BLUASTRO
VIOLA
VIOLA ROSSASTRO
GIALLO
OCRA...
               SONO PAROLE
LO STUPORE
I RICCIOLI DELLE RAGAZZE
GLI ARCAICI ROSSORI
PAROLE
                LE INQUIETE
MORBIDE E CALDE MANI DELLE DONNE
PAROLE
                 LE LANGHE E IL MARE
                  LA CITTA' MIA ADORATA
PAROLE.

POESIA

ESCO - HO BISOGNO
DI DICIASSETTE SILLABE
RACCOLGO IL CIELO


QUESTE PAROLE
POTRANNO NAVIGARE
IL MIO MARE?


PENSO AI MIEI DIARI
BRUCEREBBERO BENE
I FOGLI - GLI ANNI.

fotografia Piero Reggio

diario di campagna di una signora inglese del primo novecento(Edith Holden)ed. mondadori

           Come viole,  
Odorosa e solitaria
Lieta come margherite
Inspiegate, insolite,
Che immobili fissano il sole
Da un posto umile,
Quieta, Addolcente aria d'inverno
(Cristina Rossetti)



E la primavera apparve, nel bel giardino,
  Simile al sentimento d'amore ovunque sentito;
E ogni fiore ed erba sull'oscuro petto della terra
  Si svegliò dai sogni del suo riposo invernale.
Il bucaneve e poi la viola
  Si levarono dal suolo umido di tiepida pioggia;
E il loro respiro si confondeva col dolce odore
  Che emanava dalle zolle come la voce con lo strumento.
(Shelley)


venerdì 25 marzo 2011

clemente rebora da "Le poesie"

LEGGIADRO VIEN NELL'ONDA DELLA SERA
UN SOLITARIO PALPITO DI STELLA:
A POCO A POCO UNA NUBE LEGGERA
LE CHIUDE SORRIDENDO LA PUPILLA;

E MENTRE PASSA CON VELI E CON PIUME,
NEL GRANDE AZZURRO TREMULE FAVILLE
NASCONO A SCIAMI, NASCONO A GHIRLANDE,
SON NATE IN CENTO,SONO NATE A MILLE:

MA PIU' IO NON TI VEDO,STELLA MIA.



come Mirò

COME MIRO'
PERDUTO IL PAESAGGIO
SARO' UN MAGO.


FARE E DISFARE
DI BLU E VERDE MORIRE
FORZA PITTORE!


COME UN BAMBINO
COL GIALLO DI MIRO'
GIOCO LA VITA.

sergio endrigo "ma dico ancora parole d'amore"

s'è squarciata la nube (Antonio Machado 1875-1939)

S'E' SQUARCIATA LA NUBE, ECCO, NEL CIELO
L'ARCOBALENO BRILLA,
S'AVVILUPPA LA TERRA IN UN FANALE
DI PIOGGIA E LUCE.
FUI DESTO. MA CHI OFFUSCA
I MARGINI CRISTALLI DEL MIO SOGNO?
MI PALPITAVA IL CUORE
ATTONITO E SMARRITO.
IL LIMONETO IN FIORE,
DEL GIARDINO I CIPRESSI,
IL VERDE PRATO, IL SOLE, L'ACQUA, L'IRIDE...
L'ACQUA NEI TUOI CAPELLI!...
E TUTTO SI PERDEVA NEL RICORDO,
COME UNA BOLLA DI SAPONE AL VENTO.

giovedì 24 marzo 2011

RICERCA NUMERO 3

NE SONO CERTO
DIO E' ALBA RADIOSA
NOTTE DI LUNA.

TROVARLO IN CHIESA
DAVANTI AL CROCIFISSO
QUELLO CHE MANCA.

ALTRI SILENZI
NELLE CHIESE D'ESTATE
ALTRE MAGIE.

fotografia Piero Reggio

prestabilito

LE NUVOLE
SI SCIOLGONO
CON I TETTI E LE FINESTRE.

SI SCIOGLIERANNO
LE STRADE CON GLI ALBERI.

I PASSANTI
E LE VETRINE.

IN UNA ALLEGORIA DI PICASSO
O UN PENSIERO DI FREUD.

ALLA PINACOTECA AGNELLI

Renoir Madame Darras
Dal 23 marzo al 3 luglio a Torino presso la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, in collaborazione e scambio con il Museo D'Orsay di Parigi è in mostra il celebre dipinto di Renoir "Madame Darras".Opera del 1870 è noto anche come "The Horsewoman" in quanto il pittore eseguì anche uno studio a mezzo busto della modella (moglie del comandante Darras) in costume da amazzone.La Pinacoteca Agnelli ha imprestato al museo il dipinto di Manet "La negresse" per la mostra in programma a Parigi dal 4 aprile al 3 luglio
Manet La Negresse



MONTAGNE

C'E' TEMPORALE
SULLE MONTAGNE - IL VENTO
PORTA FRESCURA.



MAI COSI' BELLA
SULLA BISALTA - O LUNA
CHIARA DI FOHN.


BELLA LA SERA
AD OVEST LE MONTAGNE
PARLANO ANCORA.

fotografia Piero Reggio

a mia moglie ( Franco Fortini 1917-1994 )

TU SCRIVI, LE LABBRA SERRATE, COMPUNTA
COM'ERI QUAND'ERI SCOLARA, IL TUO CIUFFO
CALATO SUGLI OCCHI. (LA STANZA RICEVE
UN POCO DI DEBOLE SOLE).

QUI SIAMO NOI DUE, QUI GIUNTI PER ORA
RECATI DAL TEMPO: TU ANCORA
CONFIDI NEI GIOVANI ANNI
E NELLA LEGGERA FIGURA
CHE IN ESSI HAI COMPOSTA, NEI GESTI CHE AVEVI
QUAND'ERI SUI COMPITI ANCORA.

SEI ORA MIA MOGLIE, MI ESISTI VICINA:
STUPITO TI GUARDO CHE VIVI.

Autoritratto di Franco Fortini

mercoledì 23 marzo 2011

retiens la nuit (musica G. Garvarentz testo originale C. Aznavour)

notte

COME UN AMANTE
MI TRATTIENE LA NOTTE
E MI ABBANDONO.


NON C'E' LA LUNA
SARA' BUIA LA NOTTE
SULLE COLLINE.


L'ULTIMO CANTO
POCO PRIMA DEL BUIO
POI FOGLIE E PIUME.

una buona cena (da tre uomini in barca di Jerome K. Jerome)

Arrivammo al villaggio che era ancora presto, e Giorgio disse che, siccome c'era gran tempo dinnanzi a noi, si aveva l'occasione di tentare la preparazione di una buona,magnifica cena.Lui ci avrebbe mostrato di che cosa fosse capace in fatto di culinaria, e dichiarò che con la verdura,i resti del manzo freddo e tutti i rimasugli c'era da improvvisare un meraviglioso stufato irlandese.L'idea era affascinante.Giorgio raccolse della legna e accese il fuoco,e io e Harris ci mettemmo a mondare le patate.Non avrei mai pensato che la mondatura delle patate fosse un'impresa tale,il lavoro risultò la più gran cosa della sua specie, che avessimo mai affrontata.Cominciammo allegramente,si potrebbe dire quasi con leggerezza,ma la nostra incuranza s'era bell'e dileguata nel momento che la prima patata su finita.Quanto più la sbucciavamo,tanto più buccia sembrava le rimanesse, e quando le fu tolta tutta la buccia e le furon tolti tutti gli occhi,la patata non c'era più,almeno nulla che si potesse considerare quale una patata.Venne Giorgio e le diede un'occhiata:essa era a un dipresso della dimensione d'una noce moscata. Egli disse:- Così non va.Voi le sprecate.Dovete raschiarle.-Così le raschiammo,ma era più difficile che sbucciarle. Sono d'una forma così bizzarra le patate,tutte bozze ed escrescenze e fossette.Lavorammo gaiamente per gaiamente per venticinque minuti, e avevamo raschiato quattro patate.Poi cessammo,dicendo che ci sarebbe voluta tutta la sera per raschiare noi stessi.Non sapevo che una faccenda come la raschiatura delle patate potesse confondere una persona.Sembrava difficile credere che dalla raschiatura in cui e Harris ci eravamo tuffati,mezzo soffocati, potessero uscire solo quattro patate.Questo mostra che cosa si possa ottenere con l'economia e l'attenzione.Giorgio disse ch'era
assurdo aver solo quattro patate in uno stufato irlandese, così ne lavammo un'altra mezza dozzina e le mettemmo nello stufato senza sbucciarle.Aggiungemmo anche un cavolo e un paio di chili di piselli.Giorgio rimescolò il tutto,e poi,avendo osservato che vi rimaneva tant'altro spazio,frugammo nelle due ceste, e ne cavammo quanto ne potemmo cavare,per aggiungerlo allo stufato.V'era un mezzo pasticcio di maiale e un pezzo di prosciutto cotto avanzato, e mettemmo anche quelli.Poi Giorgio trovò una mezza scatola di salmone, e la vuotò nel recipiente.Disse che quello era il vantaggio dello stufato irlandese:v'era da sbarazzarsi d'un mucchio di roba.Io ripescai un paio d'uova che s'erano screpolate e le misi nel resto.Giorgio osservò che avrebbero corroborato il sugo.Dimentico gli altri ingredienti, ma so che nulla andò sciupato.Ricordo che,verso la fine,Montmorency,il quale aveva mostrato grande interesse a tutte le operazioni,filò via a un tratto,con un'aria grave e pensosa,riapparendo,pochi minuti dopo,con un topo morto in bocca,ch'egli evidentemente voleva presentare come proprio contributo al pasto,se con spirito sarcastico,o con desiderio genuino di fare anche lui la sua parte,non saprei dire.Discutemmo un pò se il topo dovesse o no entrare nello stufato.Harris disse che sarebbe andato ottimamente,mischiato con tutto il resto,e che ogni poco faceva;ma Giorgio resistette,tenendo conto dei precedente,giacchè non aveva mai saputo che i topi d'acqua entrassero nello stufato irlandese, e, nel dubbio,era meglio appigliarsi al sicuro e non tentare esperimenti. Harris:- Se non si tentano le cose nuove,come potete dirne la qualità?Sono gli uomini come voi che ostacolano il progresso del mondo:Pensate all'uomo che per primo tentò la salciccia tedesca.-Fu un gran buon successo quello stufato irlandese.Non avevo mai tanto gustato un pasto.Si sentiva qualcosa di così nuovo e piccante.Il palato si stanca delle vecchie cose comuni: e lì c'era un piatto con una fragranza nuova,con un sapore come nient'altro su questa terra.Ed era anche nutriente.Come Giorgio disse, v'era della sostanza nelle vivande.I piselli e le patate sarebbero potuti essere un poco più teneri;ma avevamo tutti e tre dei buoni denti, e la cosa non aveva alcuna importanza;e quanto al sugo,esso era un poema-un pò troppo grave,forse,per uno stomaco debole,ma sostanzioso.Finimmo col tè e la torta di ciliegie.Montmorency sostenne una battaglia col calderino,durante il tempo del tè,e ne ebbe la peggio.

martedì 22 marzo 2011

INIZIO

PERMETTE UN BALLO?
SI - DISSE- A VALMANERA
C'ERA LA LUNA.


COSI' LA STORIA
TRA ARTURO E GIUSEPPINA
E POI LA MIA.



la sera (John Milton 1608-1674)

E GIA' LA SERA LENTAMENTE AVANZA,
E IL CREPUSCOLO BIGIO DRAPPEGGIAVA
DI PALLORE LE FORME DELLA VITA.
SILENZIO:BELVE NELLE TANE D'ERBA
STRISCIAVANO ED UCCELLI AI LORO NIDI
RICHIUDEVANO IL SONNO FRA LE ALI
TUTTI, MA NON DORMIVA L'USIGNOLO.
EGLI VERSAVA MELODIA D'AMORE
PER ENTRO IL GREMBO DELLA LUNGA NOTTE.
SILENZIO PIU' PROFONDO.IL FIRMAMENTO
ERA UN PALPITO VIVO DI ZAFFIRI;
ED ESPERO,SEGNACOLO DEL GREGGE,
AVANTI AL CORO D'ASTRI ERA LUCENTE.
ULTIMA SI LEVAVA TRA LE NUBI
DENSE,LA LUNA,REGALMENTE CINTA,
INARCANDO SUL MONDO CHE RIPOSA
L'ARGENTO DELLA TUNICA LEGGERA.


PENSIERI E SOGNI

ALLA DE CHIRICO
SONO STATI I MIEI SOGNI
VERDI - OCRA E NERI.



CERCO COLORE
NON TUTTI ENTRAN NEL CUORE
CERCO PAROLE.



LI CAPOVOLGO
LI STRIZZO E POI LI PERDO
I MIEI PENSIERI.

foto da diapositiva Piero Reggio

lunedì 21 marzo 2011

senza ricordi

SENZA RICORDI
GUARDARE LE STAGIONI
TROVARLE NUOVE.

Foto  Piero Reggio

da "alcuni padri e un gatto (un eremo non è un guscio di lumaca ) Adriana Zarri ed. Einaudi

Ho detto del mio gattino bianco che veniva a darmi il buon giorno. Non c'è più. Era l'ultimo rimasto del parto invernale della gatta,ed era destinato ad altri.L'ho regalato a un carmelitano che sta attrezzando una casa,non lontano da qui,per dei suoi confratelli.Avevano bisogno di un micio,sia per i topi che per compagnia;e io ho contribuito,con questo apporto vivo, estremamente domestico,all'insediamento della comunità.Direte che è un contributo piccolo ma, se lo dite, siete in errore:significa che non sapete che cos'è un micio. Un micio si acciambella sulle sedie, in un bel rotolino di pelo morbido;un micio si strofina sui piedi,guardando in su; un micio salta sulle ginocchia e fa le fusa:questo sommesso brontolio d'amore che riserva all'amico. Senza un micio una casa è meno casa:meno domestica.Con questo non voglio accampare meriti con i miei amici religiosi, perchè il gattino non mi costava nulla; ma era ugualmente un dono significativo perchè in una casa, dopo i mobili, ci va un gatto.

PRIMO GIORNO DI PRIMAVERA

ANNUSA L'ARIA
UN CANE FORTUNATO
EBBRO DI TUTTO.



PICCOLI BORGHI
PERDUTI CONTRO IL CIELO
SILENTI AL SOLE.


LUNGO IL TORRENTE
VIBRANO LE LIBELLULE
FENDONO L'ARIA.



CONTRO LA NOTTE
UN CILIEGIO FIORITO
CONTRO IL SILENZIO.

foto da diapositiva Piero Reggio

uccelletto (Arturo Graf)

IN CIMA A UN'ANTICA PIANTA,
NEL ROSEO CIEL DEL MATTINO,
UN UCCELLETTO PICCINO
(OH,COME PICCINO!) CANTA.

CANTA? NON CANTA,CINGUETTA,
POVERA PICCOLA GOLA,
HA IN TUTTO UNA NOTA SOLA
E QUELLA ANCORA IMPERFETTA.

PERCHE' CINGUETTA? CHE COSA
LO FA PARER SI' GIULIVO?
S'ALLEGRA D'ESSERE VIVO
IN QUELLA LUCE DI ROSA.

ANIMA MIA, NELLA SANTA
LUCE ECCO RIDE OGNI VISTA:
PERCHE' SEI TU COSI' TRISTE?
TU CHE SAI CANTARE,CANTA.

domenica 20 marzo 2011

continuiamo a parlare d'amore: Confessione d'amore (Rainer Maria Rilke)

SAI? VOGLIO SCIOGLIERMI PIANO
(CHE NIUNO  SI ACCORGA!) DAL VANO
CONVEGNO CIARLIERO,
NON APPENA SUL NERO
CIELO,LA' FUORI,
AVVERTA SBOCCIAR COME FIORI,
D'IN CIMA ALLE QUERCE PIU' SNELLE
LE PALLIDE STELLE.
TRASCEGLIERO' SENTIERI,CHE SOLO RARI E LEGGERI
PASSI SFIORANO:
SU PALLIDI PRATI
NOTTURNI,BAGNATI D'INCANTO....
E POI? QUESTO SOGNO SOLTANTO:
CHE TU SEI CON ME.

un amore romantico!

?

PARLO E MI ASCOLTO
E' UN AUTORITRATTO....
CON PAESAGGIO



PASSANO GLI ANNI
SI DIMENTICA TUTTO
ANCHE I CORTILI.

TRAMONTO

SCOMPARE IL SOLE
SUI TETTI LUNGO IL "GESSO"
DAL CIELO ALLE MONTAGNE
E' UN ATTIMO.

TROPPO PRESTO
VEDRO' L'OMBRA PRESAGIO DELLA NOTTE
NERA.

E' UNA FOLLIA.

NEL "MONFERRATO"
IL GIALLO
L'OCRA ROSSASTRA
IL VIOLA
IL VIOLA ROSSASTRO
COLORAVANO LE SERE.

foto da diapositiva Reggio Piero

diario di campagna di una signora inglese del primo novecento(Edith Holden)ed. mondadori

20 MARZO:Andata di nuovo al campo delle giunchiglie; i boccioli stanno aprendosi sul giallo.Ho trovato due nidi di tordo entrambi in cespugli di agrifoglio,un nido era vuoto,nell'altro c'era l'uccellino accovacciato.Guardava verso di me con occhi arditi e vivaci e io non potei disturbarlo,anche se avrei desiderato dare una rapida occhiata alle uova macchiettate di blu.Ho trovato qualche fiore verde di ranuncolino muschiato.


Marzo: (righe scritte di prima primavera , W.Wordsworth)

Udivo mille note armoniose
mentre sedevo in un boschetto,preso
da quell'umore in cui pensieri dolci
portano all'animo pensieri tristi.

Al suo splendore la Natura univa
l'animo umano che fremeva in me,
e doleva il cuor mio,considerando
ciò che dell'uomo ha fatto l'uomo.

In quel verde recesso, fra le primule
trascinava ghirlande la pervinca
ed io son certo che ogni fiore gode
dell'aria che respira.

Saltellavano attorno a me gli uccelli,
cantando.Ciò che pensano non so.
Ma ogni loro minimo sussulto
pareva un fremito di gioia.

Aprivano i ventagli i rami in boccio
per coglier l'aria corsa dalle brezza,
e non potei far altro che pensare
al piacere presente in ogni cosa.

Se questa fede me la manda il cielo,
se questo di Natura è il sacro piano,
non devo rattristarmi quando penso
ciò che dell'uomo ha fatto l'uomo?



sabato 19 marzo 2011

una canzone per il sabato!

nuova primavera

SARAI DIVERSA
QUEST'ANNO PRIMAVERA
APRIRAI BARATRI
INCOMPRENSIBILE
ELEGIA - DENTRO I FOSSI
GIALLE LAME ORO.


foto da diapositiva Piero Reggio

Oggi la mitica Milano-Sanremo

LI ASPETTAVAMO
SUL PASSO DEL TURCHINO
I CORRIDORI.



CON MIO PADRE
VORREI ASPETTARE BARTALI
NON CHIEDEREI ALTRO.


PARTIVO ALL'ALBA
E POI STRADE - COLLINE
PER TUTTO IL GIORNO.



IN PARADISO
PARLERO' DI CICLISMO
CON MIO PADRE.


sgombero ( Francesco Gaeta )

SI', VI LASCIO, VECCHIE MURA,
DOVE UN PO' DEL CUORE MIO
CON UN TENERO DESIO
ATTACCATO RESTERA'.

E VI LASCIO CHE ANCOR DURA
PRIMAVERA, TRA LA FESTA
DE LE RONDINI E LA MESTA
VESPERTINA CHIARITA'.

DUNQUE ADDIO, SE IL DI' TRAMONTA,
FOCOLARE OVE, FARFALLA
SU LA TUA PARETE GIALLA,
UN ESTREMO RAGGIO MUOR;

CARTE A FIORI, OVE L'IMPRONTA
D'OGNI QUADRO ANTICO E NOTO
METTE UN SUO PARLANTE VUOTO,
CHE NON SA SBIADIRSI ANCOR;

VACUE CAMERE,ONDE IL PASSO
SVEGLIA INSOLITI RIMBOMBI;
TETTI ERBOSI OVE I COLOMBI
RIPOSAVANO DAL VOL;

E TU ANCORA, CHE DAL SASSO
ESCI, TREPIDA,LUCERTA,
A LA LOGGIA ORMAI DESERTA
CHE D'ASFALTO ODORA AL SOL.

OR, SE QUI  SVOLGA LA VITA
SENZA ME LE SUE VICENDE,
ALTRA CASA NON M'ATTENDE
NON MI CHIAMA,APRICA, A SE'?

MA UNA PARTE AHIME' SVANITA
DEI MIEI GIORNI E' QUI SEPOLTA:
VECCHIE MURA, QUALCHE VOLTA
RICORDATEVI DI ME.



venerdì 18 marzo 2011

il colore

DOVEVO CAPIRE
CHE SI AMMALAVA

IL COLORE

DOVEVO SENTIRE
CHE MI MORIVA DENTRO

IL COLORE

SI NASCONDEVA
DOVEVO TROVARLO
S'ADDORMENTAVA
DOVEVO RALLEGRARLO
INEBRIARLO

IL COLORE.

acrilico Piero Reggio

artista

COLORI E TELE
LUMINOSI MATTINI
FOGLI E PAROLE.



SARA' DIFFICILE
DI CARTA COME SONO
NON PRENDER FUOCO.



PICCOLI QUADRI
- NON HO PENSIERI GRANDI -
MI BASTERANNO.


foto da diapositiva Piero Reggio

semplicemente "Shel"!

giorni e anni

GIORNI ANNI E SECOLI
E' ANDATA COSI'
ALBE E TRAMONTI.



LA POESIA
BASTERA' QUELLA FATTA
E SARO' SOLO.



DIVENTO VECCHIO
I MIEI QUADRI - GLI HAIKU
TUTTO NEL GORGO

foto da diapositiva Piero Reggio
.

se devi amarmi (Elizabeth Barrett Browning 1806-1861)

SE DEVI AMARMI,AMAMI PER NULLA
  SOLO NEL NOME DELL'AMORE. NON DIRE:
  "L'AMO PER IL SORRISO, PER LO SGUARDO,PEL MODO
DOLCE DI PARLARE, PER UN ATTEGGIAMENTO DI PENSIERO
CHE BEN S'ADATTA AL MIO, E CHE CERTO CAUSO'
  UN SENSO DI GRADEVOLE ACCORDO QUEL TAL GIORNO".
  POICHE' SIMILI COSE, ESSE STESSE, AMATO,
POSSONO CAMBIARE, O CAMBIARE PER TE, E L'AMORE NATO
COSI',PUO' COSI' ESSERE DISFATTO. E NON AMARMI
  PER ASCIUGARMI LA GUANCIA CON L'AMOREVOLE TUA PIETA':
POTREBBE DIMENTICARE IL PIANTO UNA CHE A LUNGO
  RICEVA IL TUO CONFORTO, E PERDERE CON CIO' IL TUO AMORE!
AMAMI NEL NOME DELL'AMORE, CHE' PER SEMPRE
  TU POSSA AMARMI IN UNA ETERNITA' D'AMORE.

QUANDO L'ANIME NOSTRE S'ERGONO DRITTE E FORTI,
  FACCIA A FACCIA, SILENTI, SEMPRE PIU' VICINE,
  FINCHE' TUTTE S'ACCENDONO LE LORO LUNGHE ALI
AD OGNI PUNTA RICURVA,QUALE AMARO TORTO
PUO' FARCI IL MONDO, CHE NOI NON SIAMO SEMPRE
  FELICI QUAGGIU'? PENSA! SE IN ALTO ASCENDESSIMO,
  GLI ANGELI S'AFFOLLEREBBERO ATTORNO A NOI
PER FAR CADERE AUREA SFERA DI CANTO PERFETTO
NEL NOSTRO FONDO, CARISSIMO SILENZIO. RESTIAMO
  INVECE IN TERRA, AMATO, DOVE GLI UMORI
DISSIMILI E CONTRARI DEGLI UOMINI SI RITRAGGONO
  E LASCIANO ISOLATI I PURI SPIRITI, E CONCEDONO
UN LUOGO CALMO PER AMARCISI UN GIORNO,
  RACCHIUSO DALLE TENEBRE E DALL'ORA DELLA MORTE.


Elizabeth Barrett Browning

giovedì 17 marzo 2011

mattino

NON LO VORREI
REGALATO DAL CASO,
QUESTO MATTINO.


foto da diapositiva Piero Reggio

Gérard Philipe - Liberté (Paul Eluard)

un pò di amor di patria:buon compleanno italia!

CURTATONE E MONTANARA (FRANCESCO DALL'ONGARO)

   NON LI TOCCAR QUEI FIORI PORPORINI
CH'APRON LE FOGLIE SUL FINIR DI MAGGIO,
SON TINTI ANCOR DEL SANGUE DEI MESCHINI
CHE PREFERIR LA MORTE A REO SERVAGGIO.
ERAN VENUTI QUI DA' LOR CONFINI
PER LIBERARCI DA STRANIERO OLTRAGGIO.
ERAN GIOVANI E PRODI,IO LI HO VEDUTI:
ERAN GIOVANI E PRODI, EI SON CADUTI.
NON LI TOCCAR QUEI FIOR, SORELLA CARA,
FIORI DI CURTATONE E MONTANARA;
DANNO LA FEBBRE A CHI SUL CUOR LI PONE,
FIORI DI MONTANARA E CURTATONE.
Il rosso,il bianco e il verde,in un gioco geometrico di rombi e triangoli,comparvero come coccarda il 13 novembre 1974 a Bologna,nella sommosso contro lo Stato pontificio guidata da da Luigi Zamboni.Bianco e rosso,colori di Bologna,più il verde a simboleggiare la speranza.Quella coccarda trasformata in bandiera è il modello al quale si sarebbe ispirato il tricolore italiano con la sostituzione del verde al blu della bandiera francese.La bandiera italiana sventolò al congresso cispadano delle città di Bologna,Ferrara, Modena e Reggio Emilia nel gennaio 1797,ma come simbolo politico e storico ebbe il battesimo nello stesso anno a Reggio. I tre colori sono presenti nel vessillo della Repubblica Cisalpina del 1797,nel tricolore della Guardia di Torino del 1799,poi nella bandiera del Regno d'Italia del 1805 con l'aggiunta dell'aquila napoleonica,quindi nel tricolore della Repubblica Cispadana.Con una differente disposizione geometrica,a rettangoli,i colori spiccano nella bandiera delle Due Sicilie del 1848;con l'aggiunta dello stemma coronato nel tricolore di Toscana del 1848 provvisto di stemma e successivamente della bandiera del Regno di Sardegna in cui compare nella banda bianca l'emblema dei Savoia.Con l'avvento della Repubblica nel 1946 si è mantenuto lo stesso tricolore senza lo stemma sabaudo.Nell'immagine poetica della bandiera si descrivono i colori come "il bianco delle Alpi,il rosso dei vulcani,il verde dei lombardi  piani"
da i "perchè di specchio"ed la stampa

.

mercoledì 16 marzo 2011

speriamo!

mostra a Firenze,Palazzo Strozzi dal 12 marzo 2011 al 17 luglio 2011:Picasso,Mirò,Dalì giovani e arrabbiati,la nascita della modernità

A Palazzo Strozzi dal 12 marzo in mostra 60 opere eseguite da tre dei massimi protagonisti dell'arte del xx secolo negli anni della loro formazione e per la prima volta in Italia il quaderno di Picasso "Cahier 7" del 1907 che raccoglie i primissimi schizzi per il quadro "Les Demoiselles d'Avignon".

se fossi un musicista

SE FOSSI UN MUSICISTA,
UN GRANDE MUSICISTA,
SUONEREI  IL CLAVICEMBALO
NELLA CHIESA DI SAN PIETRO.
L'OBOE
UNA NOTTE DI STELLE A VALMANERA
E IL FLAUTO A VIATOSTO
LA TROMBA
IN RIVA AL TANARO
UN MATTINO DI SOLE
IL BANJO ALLA STAZIONE
UN GIORNO DI PIOGGIA
E UN GIORNO DI MERCATO
LA GRANCASSA
IN PIAZZA ALFIERI

SE FOSSI UN MUSICISTA,
UN GRANDE MUSICISTA.


Asti piazza Alfieri inizio 900

ancora dal vecchio quaderno di poesie:George Gordon Byron (1788-1849)

ELLA CAMMINA RIVESTITA DI BELLEZZA:

ELLA CAMMINA,RIVESTITA DI BELLEZZA,COME LA NOTTE DEI PAESI SENZA NUBI E DAI CIELI STELLATI;QUANTO DI MEGLIO POSSEGGONO E TENEBRE E LUCE,SI FONDE NEL SUO ASPETTO E NEGLI OCCHI;ADDOLCITO TANTO DA TRASMUTARSI IN QUELLO SPLENDORE SOAVE CHE IL CIELO NEGA AL GIORNO.
UNA SFUMATURA IN PIU',UN RAGGIO IN MENO,AVREBBERO,FORSE,ALTERATO QUELLA GRAZIA INEFFABILE CHE ONDEGGIA NELLA SUA TRECCIA CORVINA,O LE RISCHIARA DOLCEMENTE IL  VOLTO,DOVE I PENSIERI SERENI E PURI RIVELANO QUANTO SIA ONESTA E CARA LA DIMORA ABITUALE.
SU QUELLA GUANCIA,E SOPRA LA FRONTE COSI' MITE,TRANQUILLA ED ELOQUENTE A UN TEMPO,E' IL SORRISO CHE AVVINCE E IL BRILLANTE INCARNATO CHE NARRA DI GIORNI SPESI NEL BENE,DI UNO SPIRITO IN PACE CON TUTTE LE TERRENE COSE E DI UN CUORE IL CUI AMORE E' INNOCENTE.



TI VIDI PIANGERE:
TI VIDI PIANGERE-LA GROSSA LACRIMA LUCENTE VELO' QUELL'OCCHIO AZZURRO,E MI PARVE,ALLORA,UNA VIOLETTA CHE SGOCCIOLASSE DI RUGIADA,TI VIDI SORRIDERE-LA FIAMMA DELLO ZAFFIRO VICINO A TE CESSO' DAL RISPLENDERE;NON POTEVA GAREGGIARE COI RAGGI VIVI CHE INONDAVANO QUELLO SGUARDO TUO.
COME LE NUBI RICEVONO DAL LONTANO SOLE UNA SOAVE,PROFONDA COLORAZIONE,CHE L'OMBRA DELLA VICINA SERA PUO',A MALA PENA,BANDIRE DAL CIELO,COSI' QUEI SORRISI INFONDONO NELLO SPIRITO PIU' PENSOSO UNA GIOIA PURA:
IL LORO BALENO LASCIA INDIETRO UNA LUCE CHE RIANIMA IL CUORE.


Lord Byron

martedì 15 marzo 2011

mio padre

AL FUNERALE
NON LO PIANSI MIO PADRE
LO PIANSI DOPO
E POI PER SEMPRE.



SULLA GRANDE SOLITUDINE
HO SCRITTO UNA POESIA
HA IL GESTO DEL BOSCO
DEL PRATO E DEL ROVO.
NON E' SU CARTA,
E' NELL'ARIA.



I MUSCOLI
LI FORGIO' UNA TERRA DI COLLINA
FRAGILE E INARIDITA
LA LANGA.
FU ALLO SPASIMO
GUERRIERO SOPRA UN CAVALLO D'ACCIAIO
MIO PADRE
PRIMO
UN MERIGGIO D'ESTATE
A "ROCCHETTA"
NEGLI ANNI TRENTA.

NEVE

C'E' GRAN SILENZIO
SI PREPARA UN EVENTO
QUA E LA' UN FIOCCO.

foto da diapositiva Piero Reggio


una poesia di Robert Louis Stevenson (1850-1894):Sogno romantico

PER LA TUA GIOIA FARO' GINGILLI E BALOCCHI,
DI CANTO D'UCCELLI IL MATTINO, DI LUCE DI STELLE LA SERA.
FARO' UN PALAZZO ADATTO A TE E A ME,
DI GIORNI VERDI NELLE FORESTE E GIORNI AZZURRI SUL MARE.

IO FARO' LA CUCINA, E TU TERRAI LA TUA STANZA,
DOVE SCORRE BIANCO IL FIUME E S'AGITA LUCENTE LA GINESTRA,
E LAVERAI I TUOI PANNI E TERRAI BIANCO IL CORPO
NEGLI SCROSCI DI PIOGGIA IL MATTINO E NELLA RUGIADA LA SERA.

E QUESTA SARA' LA NOSTRA MUSICA QUANDO NESSUN ALTRO SIA PRESSO,
BEL CANTO DA CANTARE,RARO CANTO DA UDIRE,
CH'IO SOLO RICORDO, CHE TU SOLTANTO AMMIRI,
DELL'AMPIA STRADA CHE CORRE, E DEL FUOCO A LATO DELLA STRADA.

Camilleri non è solo "Montalbano"...

E' uscito in questi giorni l'ultimo delizioso libro di Andrea Camilleri "Gran Circo Taddei e altre storie di Vigata"ed Sellerio.E' ambientato come sempre a Vigata,paese immaginario che riassume tutta la Sicilia,negli anni del fascismo ed è formato da racconti lunghi,con personaggi indimenticabili,come l'improbabile maga "Arsenia",il "benefattore " avvocato Totino, il comunista Prestia ....Divertente,scorrevole,da leggere d'un fiato...



lunedì 14 marzo 2011

LAGO

STAVI IN SILENZIO
LAGO DI SAN BERNOLFO
POSATO SULL'ETERNO
DISTESO AL SOLE.

foto da diapositiva Reggio Piero

poesie d'amore per il lunedì

LA ROSA, IL GIGLIO,LA COLOMBA,IL SOLE
(HEINRICH HEINE 1795-1836)

LA ROSA, IL GIGLIO, LA COLOMBA, IL SOLE,
IO AMAVO UN TEMPO IN GIUBILO D'AMORE.
OGGI NON PIU',CHE' AMO SOLAMENTE
LEI UNICA, LEI PICCOLA E INNOCENTE,
LEI CHE LA FONTE STESSA E' DI OGNI AMORE,
CHE E' ROSA E GIGLIO, CHE E' COLOMBA E SOLE.



HO PAURA DI RACCONTARE QUANTO T'AMO
(NIKOLAJ MINSKIJ 1855-1937)

HO PAURA DI RACCONTARE QUANTO T'AMO.
HO PAURA CHE, ASCOLTATO IL MIO RACCONTO,
IL LEGGERO VENTO  NEI CESPUGLI A UN TRATTO EBBRO D'ALLEGREZZA
VOLI SULLA TERRA COME UN URAGANO...

HO PAURA DI RACCONTARE QUANTO T'AMO.
HO PAURA CHE,ASCOLTATO IL MIO RACCONTO,
LE STELLE RESTINO IMMOBILI IN MEZZO ALL'OSCURA VOLTA
E SOVRASTERA' UNA NOTTE SENZA FINE...

HO PAURA DI RACCONTARE QUANTO T'AMO.
HO PAURA CHE,ASCOLTATO IL MIO RACCONTO,
IL MIO CUORE SI SPAVENTI DELLA FOLLIA DELL'AMORE
E SI SPEZZI PER LA FELICITA' E IL TORMENTO.