Cielo di giugno, azzurra giovinezza
dell'anno; ed allegrezza
di rondoni sfreccianti in folli giri
nell'aria. Ombre ombre d'ali
vedo guizzar sul bianco arroventato
del muro in fronte: ombre a saetta, nere:
vive, al mio sguardo, più dell'ali vere.
Traggon dal nulla, scrivono col nulla
parole d'un linguaggio
perduto; e le cancellano
ratte, fuggendo via fra raggio e raggio.
Vita che mi rimani,
fin ch'io veder potrò quelle parole
strane apparire scomparir sul muro
candente al sole,
( forse un tempo io le dissi a chi m'amava,
egli le disse a me, bocca su bocca )
vita che mi rimani, ancor dolcezza
puoi darmi. Basta
l'ombra d'un bacio alla memoria, basta
l'ombra d'un'ala alla felicità.
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