Rientran lente da le liete pesche
sette vele latine,
e portan seco delle ondate fresche
di fragranze marine.
Son bianche, rosse, gialle e su ci raggia
l'occhiata ultima il sole;
s'allunga a l'aura una canzon selvaggia
d'amore e di viole.
Ne 'l ciel di perla le rondini brune
ricaman voli a sghembo;
non si vede del mar là tra le dune
che un cinereo lembo.
Il fiume è pieno di riflessi ; a schiera
le sette vele stanche
vengon innanzi insieme con la sera:
son gialle, rosse, e bianche.
D'Annunzio è un grande anche quando veleggia tra i colori del mare e del fiume... questa mi ricorda un po' l'atmosfera di Furit Aestus, e a te?
RispondiEliminaCerco una cazzo di parafrasi di questa merda
RispondiEliminaMi serve pure a me l’hai trovata ?????
EliminaSiamo in 3
EliminaUno splendido quadretto di maniera. Garbato. Nitido. E così facile da capire…
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