terra ne traboccava poi che vi tornai
fra maggio e giugno, e m'inebria
d'un vino così dolce così fosco.
Dal gelso nuvoloso al grano all'erba
maturità era tutto, in un calore
conveniente, in un lento sopore
diffuso dentro l'universo verde.
A metà della vita ora vedevo
figli cresciuti allontanarsi soli
e perdersi oltre il carcere di voli
che la rondine stringe nello spento
bagliore d'una sera di tempesta,
e umanamente il dolore cedeva
alla luce che in casa s'accendeva
d'un'altra cena in un'aria più fresca
per grandine sfogatasi lontano.
fotografia Piero Reggio |
adoro questa poesia di Bertolucci maturo, pur apprezzando anche quelle giovanili, come 'La rosa bianca'
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