Bastava scendere al piano nobile e ci si trovava nel "club degli Hashishini(la formula venne divulgata da Gautier, che era uno di loro).L'hotel Pimodan era una meraviglia trascurata, "una tomba dorata in fondo alla vecchia Parigi", quando Roger de Beauvoir, fondatore del club, lo affittò. Miasmi nauseabondi si spandevano dai locali di un tintore al pianterreno. L'erba cresceva fra le lastre del cortile. Ma dalla scala di destra, passando attraverso una porta di velluto verde stinto, si accedeva a un antro di delizie. Un superbo salone, un boudoir, una camera da letto. Tutto era affumicato , per gli anni e per l'incuria, ma tutto era un incanto. Stucchi, rilievi di pietra, due Hubert Robert, una tribuna per musicanti nel salone, in una nicchia sospesa. La decorazione invadeva ogni angolo, come una vegetazione tropicale. E si lasciava interrompere soltanto da qualche specchio di Boemia , che la moltiplicava. Sul soffitto : Amore vince il Tempo, Ninfe inseguite da Satiri fra le canne. Cifre, putti, levrieri, fogliame spiralato. Nel boudoir si riunivano gli hashishini. Nessuno sfondo poteva essere più adatto perchè l'occhio vi si perdesse e dimenticasse, aiutato dal dawamesk, sotto specie di un pò di " confettura verdastra, grande pressapoco come il pollice".Gautier osservò come "il tempo , che scorre così veloce, sembrava non essere passato su quella casa e, come una pendola che ci si è dimenticati di caricare, le sue lancette segnavano sempre la stessa data".
hotel Lauzun o Pimodan |
Sembra che tutto il decadentismo abbia avuto come inizio involontario questo hotel, arredato con icone disegnate da Oudry, un artista favorito di Luigi XV. Il problema è che di queste belle immagini che ci immaginiamo, esistono ancora prove?
RispondiEliminaL'hotel De Lauzun conserva ancora oggi i suoi ricchi arredi, è di proprietà della città di Parigi e nel 2011 era chiuso al pubblico.
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