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E' un tempo in cui la stagione, e anche i periodi di vacanza, ci invitano a un contatto più stretto con la tua creazione. Magari per chi vive in città le ferie sono l'unica occasione per accorgersi dei ritmi naturali: il gran giro del sole che scandisce l'alternarsi del giorno e della notte e il giro più discreto e mutevole della luna: i due luminari, come li chiama la Bibbia: il luminare maggiore per rischiarare il giorno, e il luminare minore per rischiarare la notte.
Forse, Signore, è il tempo giusto per accorgerci di quanto sia bello questo mondo che tu hai fatto per noi. E' il tempo per recitare il salmo 104 e per domandarti occhi nuovi per vedere la novità del mondo che, ogni giorno, rinasce dalle ceneri rosse del tramonto in tenerissime albe. Perché i colori della sera sono grevi e come impolverati e le albe invece limpidissime, come se la notte avesse deterso il cielo dall'affaticamento del mondo.
Ma non darci , Signore, occhi soltanto, per vedere: acuisci tutti i nostri sensi che l'abitudine addormenta. Perché anche di orecchie abbiamo bisogno, per ascoltare i mille suoni della vita ; e non soltanto l'usignolo ma anche il cinguettio più modesto del passero ; e il grido della gallina che annuncia di averci regalato un uovo ; e il mormorare del vento tra le foglie ; e il tonfo del ranocchio nello stagno.
E di odorato : il suolo che crepita nel sole ha un suo odore, così come le nebbie avevano, in inverno, un loro odore. E i fiori. E' un perenne stupore il fatto che ogni fiore abbia un profumo diverso, riconoscibile fra tutti: un alfabeto dalle mille lettere che dobbiamo imparare a leggere, ciascuna col suo significato: profumi lievi e freschi, come l'erba nuova, profumi forti e robusti, profumi dolci, profumi pungenti e aggressivi, profumi densi e carnosi, profumi austeri ... come l'incenso delle chiese : l'unico che noi occidentali abbiamo usato nella liturgia.
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