Madame Walska si avvale dell'assistenza di paesaggisti rinomati per dare forma ai quindici ettari e mezzo della sua nuova proprietà. Il giardino è diventato visitabile solo dopo la scomparsa della sua stravagante proprietaria.Negli anni settanta la Walska ha venduto tutti i suoi gioielli all'asta per finanziare la sua opera.Un diamante giallo di novantacinque carati, da solo, fu acquistato per un milione di dollari.Dalla casa di stucco rosa, circondata da un muro rosa, la Walska ha diretto le operazioni con pugno di ferro. Non ci pensava due volte a far portare mastodontici macigni da disseminare qua e là,fra le piante. Prima di una colazione a cui ha invitato esperti di palme, malgrado ne abbia una collezione esemplare, la Walska si fa consegnare centinaia di esemplari di palme rare che fa interrare di corsa, per fare bella figura.Oggi una fondazione, finanziata da un suo lascito,continua la sua opera.Oltre seicento varietà di palme cycas crescono a Lotusland, con aride montagne sullo sfondo. L'encephalartos horridus e il suo stretto parente, il woodii, sono tra le piante più rare al mondo. Bromeliacee, epifiti e dracene sono apprezzate, più che altro, dagli amatori.Cactus, agavi, aloe, euforbie ed echevaria hanno, invece, un fascino più pervasivo.statuario, architettonico.La parte dello spazio più fotografato è il giardino blu.Dai cedri atlantici blu alle festuche che ricoprono il terreno, è un assemblaggio disorientante di piante a foglia glauca o azzurrognola. Eclettico nell'anima, Lotusland spazia dai giardini giapponesi, con aceri, camelie e azalee, statue di gru di bronzo e un improbabile Buddha in arte topiaria, a luoghi che ricreano l'outback australiano. Dai laghetti piantati di papiri ci si trasferisce a un frutteto di tipo tradizionale, dall'uliveto a un bananeto. I cipressi italiani originari sono stati sostituiti con i cactus.
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