Son globi d'oro i caki del novembre,
(chi ci rubò l'estate senza notti?)
ma d'un oro sanguigno. Dalle rame
spoglie pendono ignudi, e al morso invitano,
colmi del succo zuccheroso: il sole
di San Martino li attraversa d'una
liquida luce, in trasparenza. Vieni
con me nell'orto, tutto strati e cumuli
di foglie gialle: sulle foglie gialle
meriggiar voglio, e m'attraversi il sole
come quei frutti. Tu li coglierai,
Giuliana dalle gambe di cerbiatta,
per gettarmeli in grembo, tondi, molli,
troppo dolci al palato, ultima gioia
d'autunno. in essi il mio dorato autunno
festeggerò presso il tuo verde aprile.
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