Nell'intrico più fitto ha posto il nido
un usignuolo, amico del cipresso.
Mai nel sereno, da che imbianca l'alba
un colpo d'ala, un temerario tuffo.
Mai sulle roste ove la luce sfila,
a fior di fronda, un favellio fugace.
L'albero ammanta, fuso d'ombra stretto,
quell'amor di silenzio che s'imbosca.
Solo, quando la notte ode il fruscio
della luna che transita pei cieli,
poeta malinconico, dal folto,
come un raggio di luna il canto esprime...
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