I 726 ettari delle tenute che poco per volta accrescono le terre originarie acquistate dai Bonaparte comprendono colline e valli, solcate da fiumi e ruscelli, con un prato all'inglese ed ettari di prati perfettamente curati. Nelle foreste sono disseminati templi dell'amore, statue e vasi etruschi colossali. Ponti di pietra o di legno permettono di superare i corsi d'acqua. Una coppia di cigni neri dal becco porpora, i primi che si siano visti in terra di Francia, nuota in un laghetto in miniatura. Josephine ne ha fatto il suo emblema perchè sono animali fedeli, che si accoppiano per la vita. Sulle terre vivono canguri, struzzi, zebre, llamas sudamericani e scoiattoli volanti australiani, gazzelle egiziane, emu e pony scozzesi: un serraglio in semilibertà. In casa abitano conigli, scimmie e levrieri irlandesi. Le voliere ospitano pappagalli e cacatoa australiani, uno dei quali bercia"Bonaparte"senza tregua. C'è anche un orangutang femmina che siede composta a tavola, in un abitino di cotone bianco, e sgranocchia avidamente delle rape.
Josephine ha un calesse tutto suo con cui fa spesso il giro delle proprietà. Ha costruito un'orangerie dove coltiva gli ananas. Le collezioni botaniche sono custodite in una serra. Quando nel 1808 il re di Spagna le spedisce un gregge di pecore, la padrona della Malmaison crea una fattoria tutta per loro.Autentica appassionata del mondo vegetale, Josephine legge riviste specializzate e consulta esperti, sopratutto i professori del Jardin des Plantes di Parigi e Andrè Thouin, studioso di botanica del Museo di Storia Naturale.Per i parchi ha cambiato più volte architetto. Solo Louis Berthault riesce a rendere concreto il progetto che lei ha in testa per queste terre. Sarà l'opera che lo renderà famoso. Squadre di giardinieri, esperti botanici, paesaggisti e operai lavorano senza sosta alla creazione del sogno.
"continua"
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