In origine la consorte di Napoleone Bonaparte tenta di coltivare le piante che la circondavano, nella sua fanciullezza indolente e sognante, fra schiavi e campi di zucchero, in Martinica. Dall'isola circondata dal mare turchese si fa spedire tutti i semi e le piante possibili. Le piante esotiche sono il suo primo successo: magnolie, ciliegi dell'isola vulcanica di St. Lucia, orchidee. Il passo successivo sono le violette, i rododendri e le rose. Sull'isola nel lago crescono rododendri azzurri. La sua collezione fa un deciso passo avanti quando vengono acquisite le piante provenienti dalla spedizione in Australia del botanico Nicolas Baudin. Sono varietà di ficus, hibiscus, acacie e mimose sconosciute in Europa. Lei ama condividere le sue scoperte con gli altri. Spedisce talee, piante e informazioni sulla coltivazione a molti giardinieri francesi. Non è possessiva. Fa visitare la sua gigantesca serra a chi lo desidera. Al riparo dalle intemperie coltiva dalie di varietà particolari, amaryllis e alberi di mandarino.
L'intendente dei giardini della Malmaison Aimè Bonpland, uno studioso amico di Alexander von Humboldt, alimenta la passione della padrona di casa per le piante rare. Un dama di corte, Mademoiselle d'Avrillion, nelle sue lettere si stupisce di aver visto spendere tremila franchi per "un bulbo da fiore di cui non ricordo il nome".Considera, però, autentica la passione della moglie di Napoleone per il piante: "Il gusto per la botanica non fu soltanto un capriccio, ne fece oggetto di studi, e di studi seri. Conobbe presto il nome di tutte le piante, quello della famiglia in cui erano classificate dai naturalisti, la loro origine e le loro proprietà. Era per lei un grande piacere visitare le sue serre; le sue passeggiate erano sempre dirette da quella parte":
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