ALLA SIGNORA G... R...
SE VOI FOSTE UN COLOR, SARESTE QUELLO
DEL GERANIO FIORITO;
ED IO VI PORTEREI SUL MIO VESTITO
ATTACCATA ALL'OCCHIELLO.
E SE FOSTE UN OLEZZO, VOI SARESTE
L'OLEZZO DEGLI DEI,
IRIS, GINEPRO O MAGGIORANA AGRESTE;
ED IO STERNUTIREI.
SE UN SAPOR FOSTE, EGLI SARIA STUPENDO
PIZZICOR DI ROSOLI;
IO SAREI, PER QUEL CASO, IL REVERENDO
CANONICO AMBROSOLI.
CARME, SARESTE IL CANTICO DE' CANTICI
E GLI ORGANI GIUDEI
SUONEREBBERO A FESTA, ED IO SAREI
IL MANTICE DE' MANTICI.
SE FOSTE UN VENTO, SARESTE SCIROCCO
D'ALGERI O DI MAROCCO,
SOFFIO ARCANO, BOLLENTE E LEVANTINO;
ED IO SAREI MULINO.
OR DI QUESTI VERSI
RESTA ANCORA A VEDERSI
LA LIETA ALLEGORIA
CH'E' PALESE E NASCOSA:
SIETE LA POESIA
ED IO SONO LA PROSA.
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