NON CAPIRO' MAI
COME HO POTUTO LASCIARTI
ASTI.
RIMANGO A PENSARTI
E SCIVOLO
IN UN DOLCE
E DOLOROSO INVENTARIO.
LA CATTEDRALE,
IL SUO SILENZIO,
LE FINESTRE,
I ROSONI IN ALTO
A TOCCARE IL CIELO,
LE PIETRE,
I LEGNI
VELATI NEL TEMPO.
LA PIAZZA
CON L'ATTENTO SGUARDO DI MARMO
DI ALFIERI,
I PORTICI,
LA VASCA DEI PESCI ROSSI,
VIALE DELLA VITTORIA,
LA MIA CASA,
I GIARDINI...
NO!
NON POTRO' PIU CONTINUARE COSI',
TROPPE SONO LE SPINE,
TROPPI SONO I PASSI,
I RESPIRI,
RICORDI CHE LACERANO.
HO IMPARATO A CAMMINARE,
A MORIRE,
HO IMPARATO
IL GIOCO E LA FATICA,
TOCCATO LA GIOIA,
L'EBBREZZA,
L'ERRORE,
LA PAURA.
DALLE RADICI SPEZZATE,
NEL BUIO E FREDDO MARMO
IL MIO CUORE BATTE
IL RITMO DELLE COSE
E IN SILENZIO
IL TEMPO
PORTA
LA MIA STORIA.
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