mercoledì 7 dicembre 2016

LA SLITTA ( G. BERTACCHI )

Come in sogno : su la candida
superficie de la neve,
senza scosse, senza strepito
fugge via la slitta lieve ;

fugge via per un fantastico
biancheggiar di tutte cose,
dai superbi ultimi vertici
a le valli silenziose.

Con la chioma, che tra candida
e bruniccia anche perdura,
le pinete i monti adombrano
d'una vaga sfumatura ;

ma più alto, oltre le ripide
frane e i balzi ispidi e erti,
vasti, intatti, del ghiacciaio
si distendono i deserti.

Giù da' monti al pian discendono
i castagni ; e i bianchi rami
l'aere nubilo frastagliano
di novissimi ricami.

Qua e colà, su un poggio aereo,
o adagiato al fondo umile
de la valle, spunta un culmine
di romito campanile,

e d'intorno s'accovacciano
i villaggi addormentati,
cui ravvolgon di mestizia
i silenzi interminati.

E trasvolo : de lo spazio
ne' deserti sonnolenti,
de la neve i fiocchi scherzano
con bizzarri avvolgimenti.

Così vo ; scendete, o nivee
piume labili e leggere,
fior cresciuti al freddo soffio
di fatate primavere ...

M'avvolgete ne la furia
de la vostra aerea danza ;
qui da voi s'allegra l'anima
d'un'insolita esultanza.



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