Un uccello tra le creature
è la più simile all'alba
un'agile brezza messa a galla
dei cieli universali - più su -
Si lancia - poi svaria - volteggia -
e gareggia con le nuvole
a un ritmo calmo - regolare - abbagliante -
Ugualmente gli uccelli -
però una scia di musica
accompagna le zampette -
quasi l'alba diffonda un'armonia -
nell'estasi - che ha.
lunedì 29 febbraio 2016
lunedì 22 febbraio 2016
CANTO DEL MARE ( LUCA RUFFINI 1927- 1947)
Nasce mai l'onda ? No, neanche muore.
E si getta nel seno dell'altra che vola e che striscia
e ritorna invisibile, senza saperlo,
al suo posto natale, ch'è il mare intero
senza chiuse e dritte sponde.
Così non è mai nata ; forse ...
quando è nato il mondo, nacque l'onda.
Ed aspettiamo, aspettiamo : la morte
per noi razza di uomini, forse
è come per l'onda.
E si getta nel seno dell'altra che vola e che striscia
e ritorna invisibile, senza saperlo,
al suo posto natale, ch'è il mare intero
senza chiuse e dritte sponde.
Così non è mai nata ; forse ...
quando è nato il mondo, nacque l'onda.
Ed aspettiamo, aspettiamo : la morte
per noi razza di uomini, forse
è come per l'onda.
mercoledì 17 febbraio 2016
I GATTI ( CHARLES BAUDELAIRE 1821- 1867)
Gli innamorati ardenti, gli austeri intellettuali
si innamorano entrambi, giunti all'età matura,
dei gatti forti e dolci, orgoglio delle mura
di casa, freddolosi anch'essi e sedentari.
Amici delle scienze e amici dei piaceri,
ricercano il silenzio e l'orrore delle tenebre ;
li avrebbe scelti l' Erebo come corriere funebre,
se a servire potessero piegarsi, così fieri.
Assumono pensosi gli atteggiamenti nobili
delle sfingi sdraiate in fondo a solitudini
che sembrano dormire in sogni senza fine ;
reni feconde, pieni di magiche scintille,
e particelle d'oro che, come sabbia fine,
paiono costellare le mistiche pupille.
si innamorano entrambi, giunti all'età matura,
dei gatti forti e dolci, orgoglio delle mura
di casa, freddolosi anch'essi e sedentari.
Amici delle scienze e amici dei piaceri,
ricercano il silenzio e l'orrore delle tenebre ;
li avrebbe scelti l' Erebo come corriere funebre,
se a servire potessero piegarsi, così fieri.
Assumono pensosi gli atteggiamenti nobili
delle sfingi sdraiate in fondo a solitudini
che sembrano dormire in sogni senza fine ;
reni feconde, pieni di magiche scintille,
e particelle d'oro che, come sabbia fine,
paiono costellare le mistiche pupille.
mercoledì 3 febbraio 2016
PRESAGIO ( ADA NEGRI)
Quando avanza il febbraio, e ancor non ride
Primavera, ma più non piange Inverno,
ti trasfiguri ; e l'ansia hai della zolla
che si risveglia e riconosce il sole.
Timido è il sole di febbraio, e nudo
come un povero : pur nel suo tepore
ramo di pioppo e ramo di betulla
già crede aver le fronde. E tu con essi
lo credi : già le vedi : in te già senti
gonfiare i bocci che saran domani
roseo di peschi e bianco di ciliegi :
pungere in te già senti anche le spine
del rosaio, vermiglie come il sangue.
O fortunata, se goderti prima
puoi si' gran doni, che nel chiaro aprile
saran di tutti! Gusta in tuo segreto
il sapore di latte delle gemmule
non vive ancora : pratoline e mammole
raccogli. fin che non sien nate, e mano
capricciosa le brancichi, e tallone
duro le schiacci!
Primavera, ma più non piange Inverno,
ti trasfiguri ; e l'ansia hai della zolla
che si risveglia e riconosce il sole.
Timido è il sole di febbraio, e nudo
come un povero : pur nel suo tepore
ramo di pioppo e ramo di betulla
già crede aver le fronde. E tu con essi
lo credi : già le vedi : in te già senti
gonfiare i bocci che saran domani
roseo di peschi e bianco di ciliegi :
pungere in te già senti anche le spine
del rosaio, vermiglie come il sangue.
O fortunata, se goderti prima
puoi si' gran doni, che nel chiaro aprile
saran di tutti! Gusta in tuo segreto
il sapore di latte delle gemmule
non vive ancora : pratoline e mammole
raccogli. fin che non sien nate, e mano
capricciosa le brancichi, e tallone
duro le schiacci!
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