Nel roseo lume della prima aurora,
nella vermiglia pace dei tramonti,
o nel meriggio che avvampando indora
le messe al piano e la vendemmia ai monti,
lungo la siepe che di salvie odora,
lungo i verdi sentier, le fresche fonti,
dove il guardo è intercluso e dove esplora
meravigliosi e liberi orizzonti,
presso il giardin ridente o il campo arato,
entro le selve sussurranti al vento,
tra il canto degli uccelli e i fior del prato,
sovra il ferreo corsier passo contento
come a novella gioventù rinato
e sano e buono e libero mi sento.
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