Pochi metri di terra
fra l'abside del tempio di San Luca
e la casetta scura
del sagrestano. Mani poverelle
han qui raccolto
dovizia umile e lieta
d'arbusti e fiori, in casse, in orci, in vasi
di coccio. L'oleandro
rosa s'abbraccia al bianco ed al vermiglio,
e l'amaranto delle cinerarie
all'avvampare dei gerani : il misto
vibrar de' bei colori ombre più fosche
dona alle pietre, e nel contrasto ride.
Dolce dev'esser qui l'ultimo raggio
del sole a sghembo sul mattone antico
ove, nei fori, dormono i colombi
gonfi d'amore : dolce
nella sera di maggio
piena di caldi soffi e di fragranze
starsi sull'uscio, al buio, ad ascoltare
il chioccolare delle fontanelle
vicine - ed il silenzio
delle lontane stelle.
Nessun commento:
Posta un commento