Terra d'Emilia. Nel gran silenzio della pianura verde i fieni ondeggiavano e odoravano.
C'era una grande casa, in mezzo a piccole case, posta al centro del piano, a cavaliere di un canale; e pareva una chioccia, con la sua covatina di pulcini. Da lontano si vedeva soltanto la sua faccia larga e rossa di mattoni scrostati ; e sotto un breve rosseggiar di tetti, come un tremolare di groppo, sotto l'ala. Forse, in linguaggio moderno, la si sarebbe potuta accusare di paternalismo; ma, a quei tempi, si era meno suscettibili e le piccole case mostravan di gradire la sua ombra e la sua protezione ; forse perchè il tributo di fitti che le dovevano versare era così esiguo che appena bastava per i lavori di manutenzione, e se c'era una persiana da rifare, già non bastava più.
A ogni aurora la grande casa s'accendeva, sul piano ancora in ombra, come la prima bandiera del giorno.
Da vicino si faceva canora di acque e odorosa di farina : un mulino. La nostra gente di città. che compra il pane fatto, forse non sa cos'è un mulino.
Di quante industrie ci sono sulla terra quella della molitura è una delle più elementari, delle più semplici, delle più sacre ; e non c'è uomo che la sdegni, e non c'è divergenza tra vicini che non si appiani sulla strada comune del mugnaio. A trasformare il grano in farina concorrono elementi primordiali : l'acqua e la pietra : l'acqua che scorre, verde, lungo le sponde del canale, la pietra che ruota, grigia, sul suo perno d'acciaio. Attorno a quelle macine ronzanti si raccoglie, via via, tutta la popolazione, in attesa del pane.
Vanno i coloni delle grandi tenute, con i possenti buoi ; e i loro carichi di sacchi sono alti come montagne. Vanno i robusti contadini, al passo lento delle bianche vacche, e mostrano orgogliosi, sulla mano, il biondo frutto della terra. Vanno i modesti pigionanti, con un cavallo smilzo e una biroccetta ,leggera, con su il raccolto delle loro quattro pertiche di terra. Vanno le donne, col sacchetto sulla carriola, a macinare il frutto della spigolatura. E vanno infine le massaie che non hanno nulla e portano al mugnaio i primi denari della paga del marito per averne, in cambio, il primo alimento per le bocche dei figli.
Al mulino ci vanno tutti . i cristiani e gli eretici, i possidenti e i mendicanti, il parroco e il sindaco ; perché tutti hanno un desco che, se ha da esser desco, può mancare di tutto ma non del pane. Il pane è più che un cibo : è il simbolo dei cibi e dei doni della terra.
Un tempo, sui campi seminati a grano, si piantava una croce: una piccola croce sbilenca che stava a dire che quella non era una piantagione come tutte le altre, bensì un filo d'erba che sarebbe diventato il primo cibo dell'uomo e forse la veste sacramentale di Dio. E la pasta del pane la si segnava con la croce. Le vecchie massaie dicevano che, senza la croce, non avrebbe lievitato; ma è certo che, senza la croce, non sarebbe stata benedetta ; e il pane invece è uno dei Segni della benedizione di Dio.
venerdì 27 giugno 2014
domenica 22 giugno 2014
MIETITURA ( Pietro Mastri 1868 - 1932)
O San Giovanni della mietitura,
apri le porte d'oro , è tempo ormai.
La falce è in filo e la messe è matura ,
apri le porte d'oro a' tuoi granai,
o San Giovanni della mietitura.
Eccoli i mietitori. Hanno percorso
le vie bianche di sole a schiere a schiere.
A ognuno la falce rilucea sul dorso
come un tempo la daga al cavaliere.
Domani questa messe ampia cadrà.
apri le porte d'oro , è tempo ormai.
La falce è in filo e la messe è matura ,
apri le porte d'oro a' tuoi granai,
o San Giovanni della mietitura.
Eccoli i mietitori. Hanno percorso
le vie bianche di sole a schiere a schiere.
A ognuno la falce rilucea sul dorso
come un tempo la daga al cavaliere.
Domani questa messe ampia cadrà.
domenica 15 giugno 2014
E' CADUTA UNA STELLA ( Giuseppe COLLI 1924 ...)
E' caduta dal cielo
una piccola stella,
s'è staccata dall'azzurro velo
la perla più bella.
Veloce è caduta,
nel vuoto profondo,
la stella perduta
sulla faccia del mondo.
Raminga è volata
per l'aerea valle
finché s'è posata
in un quieto calle.
Stanca e consunta
dal rapido volo
più non rispunta
la stella sul suolo.
Ha concluso la vita
nel balzo veloce ;
la sua luce è finita
senza una voce.
una piccola stella,
s'è staccata dall'azzurro velo
la perla più bella.
Veloce è caduta,
nel vuoto profondo,
la stella perduta
sulla faccia del mondo.
Raminga è volata
per l'aerea valle
finché s'è posata
in un quieto calle.
Stanca e consunta
dal rapido volo
più non rispunta
la stella sul suolo.
Ha concluso la vita
nel balzo veloce ;
la sua luce è finita
senza una voce.
domenica 8 giugno 2014
FINALMENTE L'ESTATE!
Dopo tanti giorni di pioggia e freddo è arrivata finalmente l'estate. La pista ciclabile è una meraviglia : papaveri, margherite, alti cespugli di malva, azzurri fiori di cicoria... I campi di grano intorno sono di una splendido verde azzurro, il boschetto dei ciliegi selvatici risuona del canto felice di merli e passeri che banchettano con le rosse ciliege. L'antico viale dei tigli profuma in queste prime ore di calura, le Alpi splendono al sole con le cime ancora innevate e nel cielo azzurro corrono bianche nuvolette, sembra un quadro naif. Suono di campane che richiamano alla messa. Pace e serenità!...
domenica 1 giugno 2014
" Sentir e meditar ... " ( Alessandro Manzoni)
Sentir e meditar : di poco
esser contento : dalla meta mai
non torcer gli occhi : conservar la mano
pura e la mente : de le umane cose
tanto sperimentar, quanto ti basti
per non curarle . non ti far mai servo .
non far tregua coi vili . il santo Vero
mai non tradir . né proferir mai verbo
che plauda al vizio o la virtù derida.
esser contento : dalla meta mai
non torcer gli occhi : conservar la mano
pura e la mente : de le umane cose
tanto sperimentar, quanto ti basti
per non curarle . non ti far mai servo .
non far tregua coi vili . il santo Vero
mai non tradir . né proferir mai verbo
che plauda al vizio o la virtù derida.
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