non fosse che pei giorni in cui le foglie
giocano a quale per la prima spunti
sui rami, e tu le vedi, così tenere
e trasparenti, che ti s'apron l'ali
nel rimirarle. Come puoi del mondo
tante cose sapere, e non sapere
come fa la fogliuzza a tornar verde
entro la scorza, ad affacciarsi, e tutta
nova ridere al sol che la richiama?
La strada lunga che t'importa, e l'essere
strappata alla speranza che più cara
ti fu, tradita da chi più fedele
credesti, se goder sempre t'è dato
di questa gioia?
E tu la sai ben certa
nel giusto tempo. chè non fu mai l'anno
senza vicenda di stagioni, e mai
fu senza fronda il giovinetto aprile.
fotografia P. Reggio |
Nessun commento:
Posta un commento