Natale ritorna.
Sospeso fra i candidi sogni,
il bimbo non sente più nulla.
La madre
gli adorna
la culla
di cose leggiadre.
Per chiari sentieri, fioriti
di stelle,
su l'ali più snelle
del sogno,
l'infanzia vagheggia il Bambino
che scende agli inviti
dei piccoli amici
per farli felici
nel giorno divino.
Natale sorride sul mondo.
Il vecchio canuto
che molti Natali ha veduto
rivive,
giocondo,
le miti, serene dolcezze
d'età più giulive.
E il volto reclino
sorride.
Si schiudon le porte dei Cieli
sul mondo che attende,
un mistico raggio di luce
discende.
E trepida l'anima balza,
nel puro chiarore
s'innalza.
E, tesa in un sogno di pace,
sul mondo che tace
trasvola, cantando,
su, su.
Dinanzi a una culla divina,
si ferma, si china.
E adora, pregando,
Gesù.
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