Vien da lungi la Sera, camminando
per l'abetaia tacita e nevosa.
Poi, contro tutte le finestre preme
le sue gelide guance: e, zitta, origlia.
Si fa silenzio, allora, in ogni casa.
Le madri stanno siccome regine.
Cade di mano alle fantesche il fuso.
Siedono i vecchi, meditando I bimbi
non si attentano ancora ai loro giuochi.
La Sera ascolta, trepida, pei vetri:
tutti, all'interno, ascoltano la Sera.
Nessun commento:
Posta un commento