Una volta noi si viveva nel buio, era una vita pallida, grama. Poi primavera venne a noi e noi balzammo dalla tenebra accanto alla luce e Dio disse :"Come siete belle!Giorno verrà in cui l'uomo, la mia creatura prediletta, vi guarderà, penserà a me e benedirà la mia opera. "Fu allora che le piantine fiorirono come per incanto. Solo la mia ava non si ruppe al dolce tocco. E poichè Dio era lì a pochi passi, pregò. "Fa che fiorisca anch'io, Signore" L'occhio del creatore si velò di tristezza e disse:"Tu fiorirai" "Quando?Quando?", singhiozzò la mia ava "Il giorno che il Figlio mio passerà accanto a te e tu avrai pietà di lui"Dalla siepe che era rinverdita un merlo chioccolò. Rispose un passero pettegolo. Le piantine del Golgota tacquero. Dio aveva detto:"Il Figlio mio ti passerà accanto e tu avrai pietà di lui..."- Sarà poi così? - si domandò il rosolaccio. Ed ecco che il vento portò alle creature piccole della terra un mormorio che ora s'alzava ed ora si affiochiva..- Che sarà? - chiese una primula giovinetta. - Sono gli uomini che si azzannano - fece il fior di spino - Litigano per nulla. Perchè poi? Eccoli, si avvicinano...- Che cosa ? fecero le piantine che si erano affacciate da poco alla vita. - Ecco io vedo-disse il rosolaccio-come un nugolo di polvere levarsi incontro a noi...Ecco...I soldati!Quanti!...In mezzo è un uomo...Come è bello!...Si trascina a stento sotto una croce ... E' qui...Guardate...-
Il cuore della terra battè forte. La folla urlava:"E' necessario che Gesù sia crocifisso!" Una donna che il tempo non aveva ancora sfiorito , piangeva :"Figlio amoroso, figlio mio dolce..."Era la mamma. Gli sgherri irridevano il suo dolore. Cattivi!Le piante ebbero pietà dell'uomo e si piegarono sullo stelo fragile, così come fanno quando l'uragano si abbatte sulla terra stanca. - Come è brutto tutto questo !-disse il rosolaccio e si curvò triste. Ora Gesù era lì che ansimava. La piantina che non aveva un nome e che non era mai fiorita, sentì un piccolo tremito passare sulle foglie tenerelle. - Vorrei quasi piangere!- sospirò- così come fanno gli uomini se il dolore li accora...-Il Figlio di Dio posò il suo sguardo triste e dolce sulla piantina che non si era piegata al suo passare e chiedeva di piangere così come fanno gli uomini. -Perchè mi guardi così?-domando con gli occhi che s'erano arrossati dal pianto- Hai pietà di me?
-Tanta!Tanta!-fece quella. Gesù le si fece da presso e lasciò cadere una lacrima mista di sangue sulla piccola creatura... Un brivido lieve e nacque un fiore:la passiflora. Poi Gesù disse:"O creatura umile, tu hai avuto pietà di me...Io ti dico in verità che il tuo fiore ricorderà agli uomini la mia passione, o passiflora...!- Il Figlio di Dio!Il Figlio di Dio!- gridò la piantina.La primula, il rosolaccio, la viola mammola e il fior di spino alzarono il gambo fragile, che è bello vedere Dio. Ma Gesù era lontano. - E' un fiore strano il tuo-osò la viola mammola.-Tu che l'hai visto, dimmi, era bello il Figlio di Dio?
- Sì-
-Come?
-Come la luce...-
- Fa vedere un pò- domandò una primula- E' un fiore strano davvero il tuo... Una corona, un martello e poi chiodi.. Gli uomini ti passeranno accanto e diranno. "Te beata, o passiflora, che possiedi una lacrima di Dio"- La passiflora non rispose. La sua piccola vita tremava come fa il virgulto, se il vento sciroccale lo picchia, sordo ai suoi lagni.
Bellissima...
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