mercoledì 27 giugno 2012

una " casalinga " George Sand nel castello di Nohant da : Torri d'avorio di G. Scaraffia ed Excelsior 1881

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Aranci, limoni, fucsie e melograni circondavano la terrazza, mentre rose e clematidi bianche seguivano i muri esterni. George aveva arricchito assiduamente il parco settecentesco. Amava e conosceva le piante che sorvegliava ogni giorno. A tutte preferiva quelle più umili, che le piacevano per la loro semplicità. "Confesso che le lettere non mi danno nemmeno metà del piacere offertomi dalla vanga...vorrei scordare di essere stata uno scrittore e tuffarmi nella vita fisica."
Per arrivare al primo piano bisognava prendere la sobria scala di pietra che s'ondulava sinuosamente verso l'alto, tra cielo di nubi rosa e azzurre dipinti da Maurice.
Piccoli personaggi mitologici danzavano nei medaglioni bianchi occhieggianti dalla stoffa azzurra che tappezzava la camera da letto Impero di George, scendendo in volute pieghettate dal baldacchino. Si era trasferita in quella stanza solo nel 1867, lasciando quella più vasta, che aveva occupato fin dal 1836. Tra alcune sedie Luigi XVI e una valigia chiodata, il calamaio, su un tavolino nascosto da un tappeto, era pronto ad accogliere ulteriori ispirazioni. Era stata la Sand a cucire le tende e le trapunte, piantando i chiodi che trattenevano la tappezzeria. La scrittrice amava la vita domestica, che restava per lei un dolce ancoraggio al mondo reale, dopo le scorribande interiori. L'uncinetto, i ricami e le marmellate scandivano le sue ore di riposo.


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