per viali spogli,
strane cose vi sono
nel suo soffiare.
Si è cullato,
dove c'era pianto,
e si è accomodato
tra chiome scomposte.
Faceva cadere giù
fiori d'acacia
e rinfrescava le membra
ardenti nel respiro.
Labbra nel riso
ha sfiorato,
i teneri e vivi
campi ha voluto attraversare.
Scorreva lungo il flauto
come grido che singhiozza,
al rosso crepuscolare
passava accanto.
Volava in silenzio
per camere mormoranti
spegnendo nell'abbassarsi
il bagliore della lampada.
Corre il vento di primavera
per viali spogli,
strane cose vi sono
nel suo soffiare.
Per i lustri
spogli viali
muove il suo soffiare
pallide ombre.
E il profumo
che egli ha portato,
da dove è giunto,
da ieri notte.
fotografia Piero Reggio |
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