E RICORDO. A CASTEGGIO, DESTANDOMI IL MATTINO
ALL'ALBA, IN QUELLA BUONA TRISTE CASA D'ESTATE,
SCORGEVO ALLA PIANURA, TRA LE BRUME DORATE,
UNA NITIDA LAMA D'ARGENTO CRISTALLINO.
NON C'ERA CHE QUEL BREVE STRAPPO DI LUCE VIVA
NELL'UGUALE INFINITO PALLOR DI TERRA E CIELO...
POI, COME IL SOL MONTAVA, E TRASPARIAN DAL VELO
ALBERI CASE E STRADE, QUELLA LUCE SVANIVA.
LA RIVEDEVO A SERA, QUANDO L'ULTIMO FUOCO
DEL TRAMONTO ERA SPENTO, E BRILLAVAN VIA VIA
I LUMI DI VOGHERA, I LUMI DI PAVIA:
NELL'OMBRA AZZURRA, UN FILO COLOR DI PERLA, FIOCO...
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