ED ORA CH'IO SONO LONTANO,
NELL'OMBRA DEGLI ARANCETI,
AL SOLE DI MEZZODI',
TI VOGLIO NARRARE UNA STORIA
LONTANA, LONTANA, LONTANA...
ERA DI SERA, IN UN GRANDE GIARDINO
DEL DOLCE PAESE CHE VA
CHINANDO A LE RIVE DEL PO;
ENTRAI IN UN FOLTO DI ABETI,
FUGGENDO PER GIOCO LE PICCOLE AMICHE;
POI, FERMO A UNA PIANTA, GUARDAI,
CON VAGHI TIMORI NELL'OMBRA.
MA L'OMBRA ASPIRAVA ALLA LUCE.
E S'IO VEDEVA IL TERRENO,
SE L'ERBA SENSIBILE M'ERA
AL FRUSCIO SOLTANTO,
SE I RAMI NELL'ALTO ERAN NERO SU NERO;
LONTANO FRA I TRONCHI SPUNTO'
UNA PICCOLA STELLA, S'ACCESE,
FE' CENNO AD UN'ALTRA SORELLA,
SORRISE AD UN'ALTRA FIAMMELLA,
E IN BREVE EBBE TANTE COMPAGNE,
CHE L'ARIA NE PALPITO'.
ALLORA, LA TERRA SI MOSSE,
APERSE LE PORTE, DIE' UN'ANIMA ALL'ERBE,
RISPOSE ALL'INVITO DEL CIELO.
LE LUCCIOLE, PICCOLE STELLE
MORTALI, SALIRON FRA I TRONCHI,
E IN BREVE DIVENNERO TANTE,
CHE L'ARIA NE PALPITO'.
QUALI ERAN LE STELLE DEL CIELO?
QUALI ERAN LE LUCI SPUNTATE DALL'ERBA?
PAREA CHE CORRESSE UN RICAMBIO
DI VITE FRA L'ALTO ED IL SUOLO:
CHE FOSSERO SCESE LE STELLE
PER FAR POSTO A LE LORO SORELLE...
FANCIULLO, MI VINSE UN'EBBREZZA,
LA SOLITA CACCIA MI ATTRASSE;
MI DIEDI A INSEGUIRE A GRAN CORSA
I BAGLIORI ORA VIVI ORA SMORTI
COM'OCCHIO CHE S'APRE E SI SCHIUDE;
E QUANDO SENTII NELLA MANO
LA PREDA LUCENTE E CREDETTI
D'AVERE UN INSETTO...
GUARDAI; E MI VIDI PRIGIONE
- E ANCORA LA SERBO - UNA STELLA!
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