SOTTO GLI ULIVI VORREI
IN UN MATTINO FRESCO
SALIRE
E SALUTARE
DI LA' DALLE LIEVI
CHIOME D'ARGENTO
IL PALLORE DEL SOLE ED IL VOLO
DELLE NUVOLE LENTE
VERSO IL MARE.
VORREI COGLIERE UN MAZZO DI PERVINCHE
FIORITE
NEI CAVI TRONCHI
E CAMMINARE PER IL VIALE OSCURO
DEI LECCI
CON IL MIO DONO AZZURRO PRESSO IL CUORE.
RASENTARE COSI'
LE ANTICHE MURA
RICOPERTE DALL'EDERA
VORREI
E BUSSARE ALLA PORTA DEL CONVENTO.
VORREI ESSERE UN FRATE SILENZIOSO
CHE VA CON I SUOI SANDALI DI CORDA
SOTTO GLI ARCHI DI UN CHIOSTRO
E ATTINGE ACQUA ALL'ANTICA
VERA DEL POZZO
E DISSETA
LE LAVANDE E LE ROSE.
VORREI DINNANZI ALLA MIA CELLA
AVERE
QUATTRO METRI DI TERRA
ED OGNI SERA
AL LUME DELLE PRIME STELLE
SCAVARMI
LENTAMENTE UNA FOSSA
PENSANDO AL TRAMONTO DOLCISSIMO
IN CUI VERRANNO
SALMODIANDO
I FRATELLI
E IN MEZZO AI CESPI DELLE LAVANDE
MI CORICHERANNO
PONENDOMI SUL CUORE
COME FIORI
MORTI
QUESTE MIE STANCHE MANI
CHIUSE IN CROCE.
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