...Sei vedute di Napoli adornavano il corridoio che portava alla scala. Un tappeto rosso e nero si snodava sui gradini, lambendo i grossi vasi cinesi, alla luce di una magnifica lanterna appesa a un cordone di seta scarlatta. In piedi su una console di Boulle, le braccia incrociate sul saio, un sorriso assorto sul viso pieno e i capelli scomposti da un soffio interiore, stava il piccolo Balzac in marmo di Carrara, ritratto in vestaglia da Puttinati durante un soggiorno a Milano dieci anni prima. Accanto alla maschera funebre di Napoleone c'erano alcune incisioni, tra cui un Cristo di Durer. Di lì lo scrittore poteva accedere direttamente alla cappella di Saint-Nicolas. Balzac era molto fiero di quel privilegio. "Un giro di chiave e sono a messa...Tengo più a quella tribuna che al giardino" aveva confidato un giorno a Hugo.
Sul pianerottolo s'affollavano disegni, statuette e litografie. Grandi fiori esotici in diverse tonalità di rosso s'allungavano nella folta moquette nera del primo piano. Un damasco verde rivestiva le pareti dell'anticamera, un canapè e una sedia intarsiata. Due armadi Luigi XIII ugualmente intarsiati, stavano ai lati del canapè. Due figurine di Saxe e una pendola sostavano su una console di legno di rosa. Il vaso da notte della Pompadour troneggiava accanto allo sfarzoso sedile del gabinetto a forma di poltrona, rivestito di velluto verde. Una ninfa neoclassica di Girodet vegliava sull'intimità, profumata dalle rose di un prezioso vaso da notte di Sevres in porcellana dorata........
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Balzac ritratto da Puttinati |
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