Naufrago nella notte di Natale
in una scialba camera d'albergo,
dinanzi alla candela
che guizza e fuma...
E, mentre si consuma
l'anima ad ascoltare il tristo vento
che schernisce sul tetto
la magra pioggia,
di la' l'ostessa con la voce chioccia
litiga in suo gergo maledetto.
Pace, ostessa! A quest'ora, nelle chiese
del mio paese
s'inazzurra la messa di Natale,
brulicano i lumini dei presepi.
I Re Magi viaggiano lungo le siepi,
dietro la stella di fili d'argento,
verso la capannuccia di Gesù:
brontola il vento e la neve vien giù.
Or dove mai sarà
quel piccolo pastore
che alla sua rammendata cornamusa
appendeva il mio cuore?
Dove, la stella di fili d'argento?
Dove son io fanciullo?
Il mio presepe è brullo,
abbandonato, spento.
martedì 24 dicembre 2019
lunedì 9 dicembre 2019
LETTERA 1951 ( MARIA LUISA SPAZIANI)
NATALE ALTRO NON E' CHE QUEST'IMMENSO
SILENZIO CHE DILAGA PER LE STRADE,
DOVE PLATANI CIECHI
RIDONO CON LA NEVE,
ALTRO NON E' CHE FONDERE A DISTANZA
LE NOSTRE SOLITUDINI,
SOPRA I MOLLI SARGASSI
STENDERE NELLA NOTTE UN PONTE D'ORO.
SONO QUI, COL TUO DONO CHE M'ILLUMINA
DI DIECI STELLE-LUNE,
TRASOGNATA GUIDANDOMI PER MANO
DOVE VIBRA UN RIVERBERO
DI FUOCHI E DI LANTERNE ( VERDE E VIOLA),
DI GIRANDOLE E INSEGNE DI CAFFE'.
VAN GOGH, PARIGI AZZURRA...
UN PINO A DESTRA
PER APPENDERVI QUATTRO NOSTALGIE
E LA MIA FEDE IN TE, BIANCA COMETA
IN CIMA
SILENZIO CHE DILAGA PER LE STRADE,
DOVE PLATANI CIECHI
RIDONO CON LA NEVE,
ALTRO NON E' CHE FONDERE A DISTANZA
LE NOSTRE SOLITUDINI,
SOPRA I MOLLI SARGASSI
STENDERE NELLA NOTTE UN PONTE D'ORO.
SONO QUI, COL TUO DONO CHE M'ILLUMINA
DI DIECI STELLE-LUNE,
TRASOGNATA GUIDANDOMI PER MANO
DOVE VIBRA UN RIVERBERO
DI FUOCHI E DI LANTERNE ( VERDE E VIOLA),
DI GIRANDOLE E INSEGNE DI CAFFE'.
VAN GOGH, PARIGI AZZURRA...
UN PINO A DESTRA
PER APPENDERVI QUATTRO NOSTALGIE
E LA MIA FEDE IN TE, BIANCA COMETA
IN CIMA
Iscriviti a:
Post (Atom)